24
febbraio 2023 - Come è nostra consuetudine,
spesso apriamo una finestra sulle questioni sociali dei nostri
tempi e su quelli appena passati. Oggi pubblichiamo un saggio
di Massimo Belli, poeta, scrittore e persona impegnata in
attività sociali nel territorio attraverso l’Università
Popolare Michele Testa (UPMT) e l’associazione la Chiocciolina
onlus. Il saggio di Massimo è stato presentato nel
Seminario di Scrittura Creativa che si sta svolgendo nell’ambito
dell’UPMT raccogliendo l’apprezzamento e il consenso della
platea.
«Ho
visto le migliori menti della mia generazione perdersi nell’oblio
frenetico dei nostri tempi, e nel vuoto esistenziale di giornate
troppo piene.
Ho
visto le migliori menti della mia generazione cercare una
dimensione nella storia e restare imprigionati tra versi di
generazioni antiche e “metaversi” di generazioni future.
Ho
visto le migliori menti della mia generazione coltivare la
visione di un mondo nuovo per accogliere un secolo nuovo.
Per
poi esserne travolte, logorate nella quotidiana farsa dell’apparenza,
svanite nell’individualismo solitario della borghesia perso
a rincorrere impellenti esigenze di consumo,
Noi
del “club degli ANTA” abbiamo vissuto quella stagione “fin
de siecle” che voleva cambiare un mondo grigio apportando
mille nuovi colori mentre crollavano muri, crollavano dogane
e frontiere crollavano cupole mafiose e crollavano impunità
politiche.
Mentre
nasceva una moneta europea per tutti e nasceva il web per
tutti.
Finalmente
la visione lungimirante di Pasolini che evidenziava il limite
dell’apporto culturale della tv per le masse nella passività
dello spettatore e nella possibilità del Sistema di
decidere l’offerta culturale, poteva essere sconfessata: finalmente
ognuno poteva essere parte attiva, scegliere liberamente dove
navigare, allargare le proprie conoscenze assecondare mente
e coscienza libero dal Sistema.
Ma
la storia insegna che gli uomini rincorrono soldi e potere
e ciò alimenta quel Sistema che non potrà mai
morire e che a ridosso di ogni rivoluzione, come un virus
infame, si ritira e silente si adegua per mutare e attaccare
di nuovo.
E
così Explorer, l’esploratore che era in noi, oggi è
definitivamente morto.
Fagocitato
da Google, che è qualcosa di diverso e che ci omologa,
ci cataloga, ci ascolta e ci spia dentro casa nostra …ci impone
la via da seguire. Ed è qualcosa gestito da quel Sistema.
Ed
è così che noi tutti distratti nei nostri affanni
quotidiani, per rincorrere falsi comfort e piaceri effimeri
abbiamo svenduto la nostra vita reale per una società
virtuale, abbiamo mischiato sentimenti e amici veri con foto
da postare ad amicizie virtuali. Abbiamo confuso e sotterrato
limiti e confini civici, principi morali.
Abbiamo
barattato emozioni genuine, nostre, con un divertimento finto,
con sorrisi falsi e ipocriti da esporre, anzi postare: “quant’amara
è l’allegria quanto triste disincanto”.
Da
cibernauti siamo diventati followers vendendo la nostra anima
al Sistema.
Che
ci ha rubato e continua a rubare il nostro tempo.
Perché
quel consumismo che ieri bruciava i nostri soldi oggi mira
a bruciare anche il nostro tempo.
Che
è più importante, perchè senza tempo
non trovano più spazio pensiero e confronto.
Perché
senza tempo, non trova più spazio il giornale quotidiano
con le terze pagine, i commenti, i dibattiti. Oggi noi pensiamo
di essere più informati perché siamo costantemente
aggiornati, sommersi di news, che sono però ridotti
a soli titoli ridondanti e ripetuti in continuazione…un mantra
dettato dal Sistema… senza approfondimenti. E’ un grosso inganno…
Una
volta c’era un tempo per parlare ed un tempo per ascoltare:
c’era chi parlava e c’era chi ascoltava invece di mettere
frettolosi like senza aspettare, senza condividere realmente
fatti e contenuti.
Una
volta c’erano i mass-media e la massa che era la ”pubblica
opinione “.
E
ora il mondo diventa sempre più smart… smartphone,
sempre in mano…smart tv sul divano o a letto: i film non si
faranno più… durano poco,ci rubano poco tempo, e rischiano
di ampliare i nostri orizzonti culturali. E quanto li vuoi
vedere li scegli nello smart tv (i cinema chiuderanno in quanto
perigliosi luoghi di aggregazione e focolai di cultura); così
vieni catalogato, omologato; così vedrai solo ciò
che ti piace… e vedrai sempre un tipo di film …così
non potrai rischiare di aprire la tua mente…Perfetto per il
Sistema: quello che vuoi tu è quello che vuole lui:
e allora basta coi film, meglio le serie… serie di episodi
per sottrarti ancora più tempo, bruciare puntate su
puntate, rincoglionirti facendoti sentire appagato, allontanarti
dalla realtà per tenerti sospeso nella bolla del mondo
virtuale.
Questo
è il nostro futuro e le migliori menti della mia generazione
non lo dicono…ma hanno capito.
Capito
che questo Sistema anteponendo una libertà virtuale
a una dittatura reale ha vinto.
Perché
se ognuno può scrivere e tempo non ce ne è più
… tutti stra-parlano e pochi ascoltano.
Le
dittature livellano le masse imponendo il silenzio. Il potere
è gestito da pochi burocrati Questo Sistema livella
le masse facendo parlare tutti. Il potere è gestito
da pochi manager.
La
libertà diventa virtuale. Il consenso è social,
si da coi like.
Questo
Sistema ha vinto: ieri c’era la vita reale e c’era la pubblica
opinione
Oggi
c’è una vita virtuale sovrapposta a quella reale e
ci sono solo innocui followers .
E
questo Sistema ha vinto perché la pubblica opinione
votava nelle urne, mentre i followers si limitano a cliccare
sui social.
Ecco
perché ho visto le migliori menti della mia generazione
arrendersi di fronte a tutto ciò, lasciarsi andare
trascinati dalla corrente del Sistema.
Ecco
perchè ho visto le migliori menti della mia generazione
svilirsi, colme di sapienza ma scarse di saggezza, vittime
del consumismo borghese della referenzialità e dell’auto-refenzialità
.
Ecco
perché ho visto le migliori menti della mia generazione
perdute, vendere l’anima per autocelebrarsi, boriose, vanitose
e narcise…
Ed
ecco perché io lo so bene:
perché
tra quelle menti c’è pure la mia !»