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febbraio 2023 - Come è nostra consuetudine,
spesso apriamo una finestra sulle questioni sociali dei nostri
tempi. Oggi pubblichiamo un saggio di Bianca Garofalo, Presidente
dell’associazione La Chiocciolina ODV che opera per superare
e contenere le situazioni di disagio comunicativo e le difficoltà
d’inclusione sociale, scolastica e lavorativa che le persone
sorde sono ancora costrette ad affrontare. Bianca è
inoltre membro del Direttivo del CDQ Colli Aniene Bene Comune
e si occupa di altre attività sociali nel territorio
attraverso l’Università Popolare Michele Testa (UPMT).
Il saggio di Bianca è stato presentato nel Seminario
di Scrittura Creativa che si sta svolgendo nell’ambito dell’UPMT
raccogliendo l’apprezzamento e il consenso della platea.
«Ho
visto le migliori menti della mia generazione perdersi nella
solitudine, diventare incapaci di comunicare, di capire e
di farsi capire, incapaci di comprendere il grande valore
della vita fino al punto di rinunciare ad averne una.
Ho
visto le migliori menti della mia generazione ridursi a vegetali,
perdersi nell’oblio della depressione, smettere di sognare
il proprio futuro nella convinzione che un futuro non ci fosse
più.
Ma
come può accadere tutto questo? Cosa scatena questi
meccanismi?
Forse
la causa è nascosta in questa vita frenetica che ci
fa correre, correre, correre. Non c’è più il
tempo di fermarsi a fare due chiacchiere con gli amici. Non
c’è più tempo di incontrarsi. Abbiamo troppe
cose da fare!
Allora
si sostituisce questa mancanza con i social illudendosi che
le amicizie virtuali possano sostituire i rapporti umani veri,
fatti di sguardi, di scambio di emozioni, di abbracci!
Spesso
ci si concentra a dare di sè stessi un’immagine che
sia il più possibile conforme a quella che la società
richiede e ci si dimentica di come si è veramente e
le cose di cui si ha bisogno!
Ma
questo gioco può diventare pericoloso!
Si
può rimanere intrappolati! Intrappolati in una realtà
virtuale che ci permette di apparire come vogliamo nascondendo
come siamo veramente.
Questo,
in verità, ci può rendere meno forti, più
vulnerabili perché alla fine la realtà è
lì, è lì che ci aspetta!
Arrivi
ad un certo punto in cui non puoi più fingere!
Arrivi
ad un certo punto in cui sei costretto a prendere atto che
tu non sei la persona che hai finto di essere!
E
ora che fai? Come fai a tornare indietro, a tornare ad essere
te stesso con le tue debolezze e le tue paure!
Questo
conflitto tra l’essere e l’apparire scombina l’equilibrio
e la stabilità della mente. Può farci sentire
in gabbia! Può farci credere che
non ci sia una via di uscita! Ogni problema ci può
sembrare troppo difficile da superare e questo può
farci perdere il senso di ciò che ha valore e di ciò
che non ne ha!
Può
farci allontanare dalle persone, può spingerci all’isolamento
per paura di non essere adeguati, può spingerci ad
atti estremi per il rifiuto di noi stessi e della vita!
Una
lunga e forse contorta riflessione la mia che però
mi porta ad una convinzione: non dobbiamo essere quello che
gli altri vogliono che siamo ma dobbiamo essere noi stessi!
Siamo tutti diversi, ognuno ha le sue debolezze e i suoi difetti
ma anche i suoi punti di forza e i suoi pregi! E’ proprio
questa differenza che ci rende preziosi! La vita è
una cosa meravigliosa e, per nessun motivo, si può
scegliere di gettarla via!»