7
luglio 2023 - A poco più di un mese dalla
tragica vicenda del “palazzo bruciato” a Colli Aniene sta
calando l’attenzione sulle vicende personali di chi è
rimasto senza un’abitazione e lo sarà ancora per molto
tempo. Quello che è accaduto per il palazzo di Largo
Franchellucci poteva accadere ad altre palazzine e coinvolgere
altre famiglie. Noi, cittadini di Colli Aniene, non permetteremo
che il silenzio cali su questa vicenda. Dobbiamo trasmettere
una concreta solidarietà ai residenti dello stabile
bruciato e inviare alle istituzioni un messaggio di collaborazione
ma, soprattutto, di attenzione al problema.
Ricordiamo che da oggi 7 luglio, scadrà il periodo
dell'accoglienza negli alberghi a carico degli enti pubblici
demandati (prorogato dalla Protezione Civile per altre due
settimane). Quindi è indispensabile trovare delle soluzioni
alternative e concrete. Una comunità di quasi cento
persone, tra le quali molti anziani con ridotte disponibilità
economiche, si troveranno ad affrontare un problema più
grande di loro…dopo il danno anche la beffa. Intanto nella
palazzina non c’è più la sorveglianza da parte
della pubblica sicurezza e la sorveglianza privata è
una spesa troppo alta da sostenere (circa 20.000 euro al mese).
Nel frattempo, nelle scale bruciate sono stati rubati tutti
i pomelli delle porte. Probabilmente si tratta di un’inezia
in confronto a quello che potrà accadere senza un’adeguata
sorveglianza. Ma anche nel resto del palazzone, dove i danni
sono stati meno gravi, ci sono disagi avvertiti sempre per
motivi di sicurezza: le impalcature tuttora montate costringono
i residenti a tenere le finestre chiuse con questo caldo asfissiante.
Ora, i residenti stanno valutando la possibilità di
inserire un allarme all'interno dei portoni delle scale inagibili
che potrà essere alimentato con l’energia elettrica
proveniente da altre scale. Anche questo avrà un costo
che alcune famiglie non sono in grado di sostenere. Ma la
sorveglianza e i dispositivi di allarme sono indispensabili
perché, sommando i tempi occorrenti alla Magistratura
per terminare le indagini e quelli occorrenti per la sistemazione
delle parti comuni nonché dei singoli appartamenti,
molte persone non potranno rientrare in casa prima di 18/24
mesi. Un tempo molto lungo a disposizione della criminalità
per entrare negli appartamenti deserti rischiando poco o nulla.
E questo dei tempi lunghi è un ulteriore motivo affinché
coloro che amministrano questa città forniscano a tutte
le persone danneggiate dall’incendio una soluzione abitativa
che copra tutto il periodo fino alla restituzione degli alloggi.
Un altro elemento che si sta sottovalutando è la questione
psicologica per chi sta affrontando queste peripezie. Pensate
a come possa sentirsi una persona che all’improvviso si ritrova
“sfollata” e non ha una visione chiara del suo futuro. Rabbia,
delusione, disperazione e angoscia ma NON PERMETTEREMO
che a tutto questo si aggiunga anche l’INDIFFERENZA.
Ringrazio
i membri dell’Università Popolare Michele Testa (alcuni
di loro colpiti pesantemente dal rogo) per avermi fornito
le informazioni sulla chat di gruppo. Certamente questo blog
di informazione e l’Associazione Vivere a Colli Aniene sosterranno
il progetto dell’Università Popolare di installare
a settembre un gazebo permanente che, oltre a dare una visione
concreta di solidarietà ai residenti dello stabile
bruciato, sarà un segnale di stimolo e sprone per non
far cadere sotto silenzio quello che hanno subito alcuni residenti
di Colli Aniene.
Per
concludere un sonetto del poeta Lancillotto
in merito al rogo:
ER
FOCO A COLLI ANIENE
“Sonetto pe’ l’umanità”
Che
sse ce fosse stato quarchiduno
pe’ libberà dar fòco quer palazzo
quer fumo nu’ ce stava pe’ nissuno
e pe’ chi crede manco l’imbarazzo.
Tutto
l’affetto pe’ l’intossicati
sicuri che l’aiuto viè dar cielo
invece se sò visti abbandonati
dalle promesse scritte nel Vangelo.
Ognuno
poi la ved’a modo suo
ma quann’er fumo va ne li pormoni
chi t’aiuta sarà l’angelo tuo.
Sortanto
li Pompieri aringrazziamo
angeli veri di quest’umanità
intervenuti mentre noi pregamo!
Antonio Barcella
www.collianiene.org
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