Legambiente,
Rapporto Ecomafia - Storie e numeri della criminalità ambientale
in Italia
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5
agosto 2023 - Riportiamo un comunicato del 7 luglio
2023 di Legambiente in cui si fa il punto della criminalità
ambientale in Italia. Dietro i grandi roghi, come quelli di
Ciampino e Ponte Mammolo, c’è spesso la mano dell’uomo.
Troppi interessi politici e imprenditoriali vanno a danno
dell’ambiente senza che si faccia nulla per arginarli. «Come
ogni anno dal 1994, in collaborazione con le forze dell’ordine,
aggiorniamo il quadro delle attività della criminalità
ambientale in Italia, sempre molto attiva, come evidenziano
i numeri di Ecomafia 2023.
I reati contri l’ambiente restano ben saldi sopra la soglia
dei 30.000, esattamente sono 30.686, in lieve crescita rispetto
al 2021 (+0,3%), alla media di 84 reati al giorno, 3,5 ogni
ora.
Crescono anche gli illeciti amministrativi che toccano quota
67.030 (con un incremento sul 2021 del +13,1%): sommando queste
due voci – reati e illeciti amministrativi – le violazioni
delle norme poste a tutela dell’ambiente sfiorano quota 100.000
(97.716 quelle contestate, alla media di 268 al giorno, 11
ogni ora).
Ciclo illegale del cemento, reati contro la fauna e ciclo
dei rifiuti sono le tre principali filiere su cui nel 2022
si è registrato il maggior numero di illeciti. A farla
da padrone quelli relativi al cemento illegale, (dall’abusivismo
edilizio agli appalti) che ammontano a 12.216, pari al 39,8%
del totale, con una crescita del +28,7% rispetto al 2021.
Crescono del 26,5% le persone denunciate (ben 12.430), del
97% le ordinanze di custodia cautelare, che sono state 65,
addirittura del 298,5% il valore dei sequestri e delle sanzioni
amministrative, per oltre 211 milioni di euro. Viene stimato
in crescita, da 1,8 a 2 miliardi di euro, anche il business
dell’abusivismo edilizio. Seguono i reati contro la fauna
con 6.481 illeciti penali (+4,3% rispetto al 2021) e 5.486
persone denunciate (+7,6%). Scende al terzo posto il ciclo
illegale dei rifiuti con una riduzione sia del numero di illeciti
penali, 5.606, (-33,8%), sia delle persone denunciate (6.087,
-41%), ma aumentano le inchieste in cui viene contestata l’attività
organizzata di traffico illecito di rifiuti (268 contro le
151 del 2021). Crescono anche gli illeciti amministrativi
(10.591, +21,4%) e in misura leggermente minore le sanzioni,
che sono state 10.358, pari al +16,2%. Al quarto posto, dopo
il terribile 2021, i reati legati a roghi dolosi, colposi
e generici (5.207, con una riduzione del – 3,3%). In aumento
i controlli, le persone denunciate (768, una media di oltre
due al giorno, +16,7%) e i sequestri (122, con un +14%). Come
sempre, un capitolo a parte viene dedicato all’analisi delle
attività di forze dell’ordine e Capitanerie di porto
nel settore agroalimentare, che hanno portato all’accertamento
di 41.305 reati e illeciti amministrativi. Sul fronte archeomafia,
sono 404 i furti d’arte nel 2022.
Infine, a pesare e a preoccupare è il virus della corruzione
ambientale – censite da Legambiente dal 1° agosto 2022
al 30 aprile 2023 ben 58 inchieste su fenomeni di corruzione
connessi ad attività con impatto ambientale – il numero
e il peso dei Comuni sciolti per mafia (22 quelli analizzati
nel Rapporto, a cui si è aggiunto il recentissimo scioglimento
di quello di Rende, in provincia di Cosenza), e la crescita
dei clan mafiosi: dal 1994 ad oggi sono 375 quelli censiti
da Legambiente. Il fatturato illegale delle diverse “filiere”
analizzate nel Rapporto resta stabile a 8,8 miliardi di euro.»
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