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Migliorare la Sicurezza Stradale di Colli Aniene? Si può ma occorre tempo

27 ottobre 2023 - Per quanto riguarda la Sicurezza Stradale di Colli Aniene eravamo fermi all’incontro con le Commissioni di Municipio e Comune del 18 aprile scorso (con sopralluogo nel quartiere) quando erano state individuate alcune soluzioni da valutare per essere inserite in un progetto esecutivo (nuove strisce pedonali, dissuasori, autovelox, ampliamento dei marciapiedi per riduzione delle carreggiate, la messa in sicurezza degli attraversamenti, la rivisitazione della segnaletica). Alcuni degli interventi erano attuabili in tempi brevi mentre altri potevano essere eseguiti solo a seguito di una programmazione triennale. I due recenti investimenti sulle strisce pedonali in viale Sacco e Vanzetti (una ragazza di 11 anni e un’anziana signora) hanno preoccupato molti residenti di Colli Aniene al punto che diverse persone sono scese in strada per un sit-in sulla sicurezza stradale chiedendo un incontro con l’assessorato alla Mobilità di Roma Capitale. Grazie alla disponibilità di quest’ultimo, ieri c’è stato un tavolo di confronto tra lo staff dell’Assessore Patanè (rappresentato dal dr. Oliver Zyka e dalla dr.ssa Patrizia Palazzoli) e una rappresentanza delle Associazioni territoriali che si stanno occupando del problema (Associazione Vivere a Colli Aniene, Università Popolare Michele Testa, l’Anfiteatro, Associazione Italiana Casa – Ufficio soci, La Chiocciolina ODV, Piccoli Giganti Onlus, I nostri figli al centro della sQuola, Il Foro, CDQ Cittadini Colli Aniene Bene Comune). Dopo un ampio dibattito per presentare la situazione è stato comunicato alle associazioni che la soluzione prevista è quella di ricorrere al progetto di ISOLA AMBIENTALE peraltro già previsto per Colli Aniene nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS). Le isole ambientali sono zone non attraversate dal grande traffico di scorrimento, limiti di velocità a 30 km/h, con marciapiedi più larghi, spazi pedonali e tanti locali. Logicamente per realizzare questo occorre tempo e fondi da reperire e quindi si tratta di interventi a lungo termine.
Allora che cosa si può fare in breve tempo? Intanto è stato già richiesto dal Municipio l’approntamento di tre attraversamenti pedonali luminosi. Solleciteremo alla Polizia Locale lo spostamento degli attraversamenti in curva che riducono notevolmente la visibilità dei pedoni e verrà valutata la possibilità di istallare isole salva pedoni negli attraversamenti più pericolosi. Purtroppo, la presenza di dissuasori del tipo autovelox fissi o mobili è complicata perché prevede normativa delle strade che a Roma è difficile trovare.
Valuteremo al più presto con il Municipio se sarà possibile tornare alla vigilanza dei “nonni” all’uscita delle scuole e se si potrà sperimentare la cosiddetta “strada scolastica”. Per chi non conosce quest’ultima possibilità ricordiamo che la strada scolastica è una via o un piazzale adiacente ad una scuola in cui viene vietato (temporaneamente o in modo permanente) il traffico degli autoveicoli in modo che tutti possano raggiungere la scuola in sicurezza. Il transito viene consentito a pedoni, bici, mezzi per il trasporto dei disabili e scuolabus. In numerosi Paesi esteri sono molto diffuse.

Per approfondire:
LE ISOLE AMBIENTALI
Le zone residenziali a traffico moderato o ‘calmo’, introdotte negli anni ’70 in diversi Paesi nord europei e successivamente adottate nel resto del continente, sono caratterizzate innanzi tutto dall’introduzione del limite di velocità di 30 km/h su tutte le strade che le attraversano, garantendone il rispetto attraverso appositi dispositivi o misure di moderazione del traffico.
Le ricerche condotte nei Paesi che hanno adottato questo approccio, mostrano che questo tipo di intervento ha ricadute positive in termini di maggiore sicurezza sia per gli utenti deboli della strada che per gli stessi automobilisti. Il limite di velocità a 30 km/h significa non solo riduzione delle velocità, ma anche migliore gestione dei conflitti tra veicoli agli incroci, poiché riduce le velocità intorno a valori medi senza incidere significativamente sui tempi di percorrenza.
Per quanto riguarda Roma, il Piano Generale del Traffico Urbano, approvato dall’Assemblea Capitolina nel 2015, definisce le “isole ambientali” come “zone urbane racchiuse all’interno di ciascuna maglia della viabilità principale, e la rete viaria che le serve è perciò costituita da sole strade locali. Sono dette ‘isole’ perché interne alla maglia della viabilità principale ed ‘ambientali’ in quanto finalizzate al recupero della vivibilità degli spazi urbani”.
L’istituzione di “Isole Ambientali”, inizialmente nel centro storico e successivamente con la progressiva estensione negli altri quartieri della città, è stata ribadita nel 2019 all’interno del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) con la previsione di 77 Isole Ambientali da realizzare entro lo Scenario di Piano (10 anni).

QUALI SONO GLI OBIETTIVI DELL’ISOLA AMBIENTALE:
• recuperare la vivibilità degli spazi urbani e migliorare la qualità della vita dei cittadini;
• incrementare la sicurezza di tutti gli utenti della strada, con particolare attenzione all’accessibilità e alla tutela delle categorie ‘deboli’;
• sviluppare e promuovere la mobilità dolce e attiva, migliorando la salute dei cittadini;
• limitare l’accesso al traffico veicolare di attraversamento;
• favorire l’integrazione e la convivenza delle diverse componenti di traffico per la condivisione virtuosa degli spazi tra pedoni, ciclisti e veicoli a motore;
• ridurre l’inquinamento ambientale in tutte le sue forme.

COME SI REALIZZA UN’ISOLA AMBIENTALE:
deve essere riconoscibile dal resto dell’ambiente urbano e questa sua specificità si può ottenere attraverso una serie di interventi quali la realizzazione di:
• “porte di accesso” per evidenziare la discontinuità tra viabilità principale e gli ambiti locali;
• attraversamenti o intersezioni rialzate per la continuità pedonale;
• restringimenti di carreggiata, dossi per il contenimento delle velocità in particolari ambiti stradali, con una attenzione particolare a quei siti serviti dal trasporto pubblico;
• elementi dissuasori a protezione degli spazi pedonali dalla sosta irregolare;
• itinerari ciclabili;
• bike parking, ciclo stazioni, rastrelliere.

 

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