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gennaio 2024 - Tante promesse, tanti impegni, c’è
chi ci ha messo la faccia rassicurando con la propria carica
istituzionale le persone preoccupate per l’accaduto ma la
storia è sempre quella “passato lo Santo gabbata
la Festa”. Dove sono finiti gli aiuti promessi da Campidoglio
e Parlamento? Tanti miliardi regalati ai truffatori del 110
% ma nessuna tutela per chi si è trovato all’improvviso
nella tragedia. Che fine ha fatto il bonus affitto promesso
agli sfollati? Una disgrazia che ha colpito un condominio
del nostro quartiere ma che poteva accadere a chiunque di
noi. I condomini del palazzo di Nino Franchellucci chiedono
solidarietà ma auspicano soprattutto un atto di umanità
per una storia di cui non hanno nessuna colpa.
Il decreto non è stato ancora convertito in legge ma,
ad una prima lettura, sembra non risolvere il problema degli
sfollati di Colli Aniene. Tutto poco chiaro e la proroga per
i “cantieri incagliati” non si applicherebbe al palazzo colpito
dal rogo.
Segue il comunicato: "Martedì 16 e mercoledì
17 gennaio i cittadini residenti nel palazzo di Largo Nino
Franchellucci, nel quartiere Colli Aniene nel quarto Municipio,
che andò a fuoco lo scorso 2 giugno per ragioni ancora
da chiarire, saranno in presidio nei pressi del Parlamento,
in piazza Goldoni, per chiedere una deroga per causa di forza
maggiore ai lavori del bonus 110". È quanto
si legge in una nota del comitato spontaneo degli inquilini
dello stabile.
"Senza questa deroga- spiegano- noi inquilini
del palazzo andato in fiamme saremo costretti a pagare oltre
ai danni dell'incendio, alla doppia rata di mutuo dell’appartamento
bruciato più quella dell'affitto delle case attuali,
anche i costi del bonus 110 allo stato, per importi che vanno
dai 100 ai 50 mila euro ad appartamento. Oltre al danno la
beffa"
"I
lavori del 110 si sono interrotti alla data del 2 giugno e
non sono mai potuti riprendere perché il palazzo è
ancora sotto sequestro. Non prevedere una deroga per questi
casi di forza maggiore, per proteggere i cittadini vittime
di una sciagura, è un atto di disumanità
che speriamo tutto il Parlamento italiano possa accogliere
ed in particolare il Governo, tendendo la mano a cittadini
incolpevoli della difficoltà in cui sono finiti.
Sperando che la solidarietà e la vicinanza non sia
solo un vuoto slogan, martedì e mercoledì saremo
in piazza per riportare, ancora una volta l'attenzione su
questo caso che rischia di rimanere ignorato".