1
marzo 2024 - In occasione della presentazione del
libro del prof. Domenico Pietrangeli “La Cervelletta di
Mimmo con Mimmo”, che si è tenuta ieri nella sala
Falconi di Colli Aniene, si è tornati a dibattere sull’annoso
problema della chiusura del Casale della Cervelletta. L’evento
“La Cervelletta un ponte tra due quartieri”,
organizzato dalle Associazioni Università Popolare
Michele Testa e Vivere a Colli Aniene, è stato seguito
da un pubblico attento e appassionato su ciò che accade
intorno a questo complesso monumentale posto tra due quartieri
della periferia romana. In rappresentanza del IV Municipio
sono intervenuti l’assessore Maurizio Rossi, il Presidente
del Consiglio Flavio Borocci e il capogruppo PD Federico Proietti.
Invece, per il V Municipio non è intervenuto nessuno
nonostante il patrocinio dell’evento.
Le
vicende del Colosseo di Roma Est sono ormai note a tutti ma
facciamo un breve riepilogo della sua storia recente. La lotta
per la Cervelletta nasce negli anni ’80, nel quartiere Colli
Aniene ancora in costruzione; non mancarono speculazioni e
raggiri a danno dei cittadini e del territorio. L’allarme
per il destino dell’antico borgo della Cervelletta fu giustificato
anche da ipotesi di trasformazione del “castello” e dell’area
agricola circostante in albergo e residenze di lusso. Nel
tempo l’impegno dei cittadini e il loro associazionismo di
scopo (Circolo “La Torre”, il Comitato per il “Parco della
Cervelletta”, “Insieme per l’Aniene”), è stato continuo
e articolato coinvolgendo il mondo della cultura, le Istituzioni,
forze politiche e sociali. Il patrimonio comune della Cervelletta
è il frutto di una straordinaria mobilitazione civile
che ha attraversato questi ultimi trenta anni ottenendo importanti
risultati:
• 1997 “Parco della Cervelletta” (legge regionale di iniziativa
popolare);
• 1997, l’inserimento del Parco nella Riserva Naturale della
“Valle dell’Aniene”;
• 2001, la Cervelletta diventa patrimonio del Comune di Roma.
Dopo oltre vent’anni dall’acquisizione de Casale, a fronte
di una ricca permuta in appartamenti per l’ex proprietario,
poco o nulla è stato fatto per valorizzare il cosiddetto
Colosseo di Roma Est. A distanza di due decenni non è
ancora previsto un qualsiasi piano di utilizzo del Casale
Storico. Le Istituzioni, dal quel 2001, hanno omesso dalla
propria azione amministrativa la tutela del patrimonio storico
(art. 9 della Costituzione) quantomeno per incuria e pressapochismo.
La scelta politica è stata la delega al volontariato,
che servì da alibi per non intervenire su una costosa
manutenzione che era richiesta dallo stato di degrado del
manufatto storico.
Ieri,
nel corso della presentazione, ci sono stati alcuni interventi
dei rappresentanti istituzionali e delle associazioni del
territorio.
Il dr. Elio Romano, del Direttivo del Coordinamento Uniti
per la Cervelletta, in primo luogo ha auspicato che la Cervelletta
torni ad essere il fulcro di un territorio che oggi è
diviso tra due municipi ma in passato costituiva un unico
grande lotto appartenente ai Borghese. Ha poi ricordato che
l'accesso al Casale è interdetto dal 2018 ed ha quindi
sottolineato l'importanza che venga riaperto quanto prima
alle visite guidate, consentendo l'accesso ai cittadini nella
parte che non presenta rischi di crollo, poiché solo
rendendolo di nuovo fruibile è possibile arginare il
fenomeno degli atti vandalici, che stanno arrecando ulteriori
danni.
Sempre
molto gradita la presenza del Prof. Michele Zampilli della
facoltà di architettura dell'Università Roma
3 che sta svolgendo il lavoro di progettazione (in collaborazione
con Comune di Roma e Sovrintendenza) per la messa in sicurezza
la rifunzionalizzazione del casale gentilizio, lavori per
i quali sono previsti 2.000.000 € di fondi PNRR.