6
marzo 2024 - Qualche giorno fa è stata ripristinata
la corrente elettrica nel palazzo che andò a fuoco
a giugno dello scorso anno nel palazzo in ristrutturazione
di largo Franchellucci. È un primo segnale di normalità
che ha suscitato una grande emotività nei residenti
che sono in attesa di tornare nei propri appartamenti.
«Vedere le luci accese nell'edificio dove abitiamo
– dichiara la signora A. - suscita emozioni forti in quanto
sembra che la nostra casa sia resuscitata... Come se... Si
fosse risvegliata la nostra " bella addormentata"...
Ma tornando alla realtà ci si accorge che ancora ci
sono parecchie cose da sistemare: innanzitutto occorre verificare
il funzionamento dei riscaldamenti, i quali essendo situati
sotto il pavimento richiedono un grande intervento. Inoltre,
l'architetto che sta seguendo i lavori ci ha comunicato che
gli infissi nuovi potranno essere ripristinati solo successivamente
al dissequestro delle aree esterne.»
Tanti problemi ancora da affrontare e risolvere ma nel palazzo
ci sono situazioni molto più difficili con persone
che hanno subito danni fisici ed hanno appartamenti con danni
molto ingenti.
«La
situazione della signora M. è completamente diversa
dalla mia - continua ad informarci la signora A. - in
quanto ha subito danni fisici permanenti, è stata sottoposta
a numerosi interventi chirurgici e dovrà farne ancora.
La signora sta sostenendo spese ingenti per curarsi (l'Inps
non ha ancora trattato la richiesta di invalidità).
Inoltre, la sua famiglia, come altre residenti nella scala
più danneggiata, potranno rientrare in casa solo quando
saranno messi in sicurezza gli appartamenti lesionati. Noi
tutti ci sentiamo abbandonati, ci siamo illusi che sarebbe
stato prorogato il Bonus facciate al 110%, o almeno equiparato
agli eventi non prevedibili come il terremoto. Ora non sappiamo
come finiranno i lavori. Siamo delusi e amareggiati anche
a causa della mancata concessione del contributo per l'affitto.
I competenti organi istituzionali del IV municipio ci avevano
comunicato che il relativo provvedimento era stato già
firmato ma nel corso dell'iter burocratico è stato
bloccato dal MEF a causa della mancanza di risorse disponibili.»
Nove mesi sono passati, periodo nel quale si è evidenziata
solo la latitanza dello Stato e delle altre istituzioni.