18
aprile 2024 - Proseguiamo nella pubblicazione delle
opere che vogliono rendere omaggio a Caterina Martinelli,
eroina di questo territorio. Vi ricordiamo che poesie e racconti
arrivati da tanti scrittori sono preparatori agli eventi del
2 e 3 di maggio che faremo in collaborazione con il IV Municipio
di Roma Capitale e l’Associazione Università Popolare
Michele Testa per ricordare gli ottanta anni dalla tragedia
di Caterina Martinelli. A breve pubblicheremo la locandina
dell’evento che comprenderà tutti gli eventi culturali
e commemorativi. L’associazione Vivere a Colli Aniene si occuperà
della preparazione del Reading Poetico Letterario previsto
per il 3 di maggio alle 18,00 presso la Sala Falconi di Colli
Aniene.
Oggi pubblichiamo la poesia realizzata dalla poetessa Fiori
Picco dal titolo “Madre coraggio, martire pura”.
Fiori Picco è nata a Brescia il 7 marzo 1977; è
sinologa, scrittrice, traduttrice letteraria dalla lingua
cinese. Dopo la laurea in Lingua e Letteratura Cinese conseguita
presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, si è
stabilita nella città cinese di Kunming, nella provincia
dello Yunnan, ai confini con i villaggi tibetani, dove ha
vissuto otto anni insegnando in cinese presso il Dipartimento
del Turismo della Yunnan Normal University, lavorando come
interprete e svolgendo ricerche di antropologia. Durante gli
anni di vita a Kunming ha incominciato a scrivere novelle
e romanzi e dal 2007 è autrice SIAE. Appassionata di
letteratura, dal 2011 traduce romanzi di autori cinesi classici
e moderni. Ha già pubblicato “On ni mo le; ricordi
di viaggio nel cuore dello Yunnan” (2007) e il romanzo
“Ho sposato un cinese di Midu" (2010).
Per quanto riguarda il Concorso Letterario Caterina Martinelli,
Fiori Picco ha conseguito nel 2023 il Premio speciale alla
cultura assegnato dall'Università Popolare Michele
Testa per il libro “Il Circolo delle Donne Farfalla -
Mugao e Bhaktu”.
“MADRE
CORAGGIO, MARTIRE PURA” di Fiori Picco
Dedicata a Caterina Martinelli
Madre
amorevole in cerca di cibo,
solo colpevole di aver tentato
di sfamare la prole.
Qual dolore provasti nel sentire gli spari
e poi il petto trafitto!
L’odore del pane appena sfornato
in quel frangente era svanito,
e tu, sola e sperduta, affrontasti
lo sguardo agghiacciante del tuo assassino.
Madre coraggio, martire pura,
sei l’emblema di tutte le donne
che lottano e sperano
per il bene delle loro creature.
Sull’asfalto hai lasciato un seme
germogliato con il tuo sacrificio.
Un fiore rosso amaranto
è sbocciato con umiltà
per insegnarci la compassione.
Ora il tuo nome è d’ispirazione
per coloro che attraverso le arti
trasmettono e diffondono
la bellezza del sapere.
Ringraziamo l’autrice per la gentile disponibilità
e collaborazione.