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Luglio 2010. Sotto il sole impietoso del 21 Luglio, sono iniziate
le operazioni di sgombero del campo nomadi abusivo “La Martora” di Colli
Aniene con il trasferimento del primo nucleo di 50 persone, sotto il
coordinamento del Commissario straordinario per l’emergenza nomadi del
Lazio Giuseppe Pecoraro. Tutte le persone coinvolte in questa operazione,
dai tecnici agli addetti ai lavori, dagli amministratori pubblici ai
membri dello staff del comune di Roma, dalle forze di polizia di stato
e al nucleo della polizia municipale e, per finire, con la popolazione
nomade di via della Martora, hanno dimostrato sensibilità e collaborazione
nell’approccio ai problemi critici di questo campo. Molto lungo è l’elenco
di autorità presenti all’evento e quindi citeremo solo alcuni nomi,
scusandoci con tutti gli altri coinvolti in questo progetto che tende
a migliorare le condizioni di vita dei nomadi, a rischio epidemico in
una baraccopoli senza alcun tipo di servizio. Primo fra tutti il sindaco
di Roma Gianni Alemanno che ha dato il via alle ruspe per l’abbattimento
delle prime baracche, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, l’assessore
capitolino alle politiche sociali dr.ssa Sveva Belviso, il dr. Giorgio
Ciardi delegato per la Sicurezza del Comune di Roma, il dr. Giordano
Tredicine presidente della Commissione alle Politiche sociali del Comune
di Roma, il dr Alfredo Mantici vicecapo del gabinetto del Sindaco, il
presidente del V Municipio Dr. Ivano Caradonna, il dr Antonio Di Maggio
comandante 8° gruppo della polizia municipale e le rappresentanze del
Comitato di Quartiere Ermenegildo Colazza e Antonio Barcella e per il
Comitato di Zona Gioacchino Siracusa. La storia di questo nucleo risale
al 1995 quando, l’amministrazione dell’allora sindaco Francesco Rutelli,
trasferì in questo campo “provvisorio” alcune famiglie nomadi che nel
tempo sono arrivate al numero di circa 350 persone. Quindici anni di
provvisorietà sono stati duri e terribili sia per la popolazione nomade
e sia per gli abitanti del quartiere che hanno mal sopportato questa
difficile convivenza.
L’assessore alle politiche sociali, dr.ssa Belvisiso ha dichiarato:
“Stiamo rendendo Roma più accogliente e, al tempo stesso, stiamo dando
una possibilità di vita migliore a queste persone. Questo è il secondo
sgombero significativo ed ha portato già alla diminuzione del 20% dei
campi nomadi presenti nella nostra città. Siamo arrivati alla fine di
un’odissea: il trasferimento sarà completato in circa un mese. La fretta
è cattiva consigliera. Le persone trasferite andranno a vivere, in condizioni
più decenti, in campi laboratorio dove sarà facilitata l’integrazione
(scuole, assistenza all’infanzia, alfabetizzazione).”
Le persone coinvolte nell’intervento saranno trasferite in base a quanto
previsto da un’analisi di compatibilità delle diverse nazionalità ed
etnie e nel rispetto dei nuclei familiari presenti. L’area, dopo i necessari
lavori di bonifica e recupero, che dureranno circa 75 giorni, verrà
consegnata al quartiere e alla cittadinanza. A tal proposito, i Comitati
di Zona e di Quartiere fanno esplicita richiesta alle autorità comunali
che l’area venga adibita a verde pubblico ed inserita nel Parco Naturale
dell’Aniene (Casali inclusi) consegnandola al quartiere e alla cittadinanza
di Colli Aniene e ribadiscono che detta area non va sfruttata per altri
scopi. La speranza è che si prosegua nel clima di collaborazione tra
le istituzioni del Comune, del V Municipio e dei cittadini di Colli
Aniene che esprimono le loro rappresentanze nei Comitati Pubblici.
Roma, 21 Luglio 2010