|
26 ottobre 2010 – Abbiamo ricevuto la segnalazione che un condominio di via Sommovigo, a Colli Aniene, è stato multato dall’AMA per un’errata distribuzione dei rifiuti nei cassonetti della raccolta differenziata: un contenitore di polistirolo gettato nel cassonetto dei rifiuti organici. Non erano questi i presupposti con cui il quartiere aveva aderito con entusiasmo e senso di civiltà all’avvio di questa sperimentazione che sta portando al quartiere molti fastidi e pochi benefici diretti. Ricordiamo che, quando è partita la raccolta differenziata, l’amministrazione comunale ha concesso uno sconto sulla tassa della raccolta rifiuti che è stato concesso solo per il primo anno e i cittadini non riescono a capire la ragione della riduzione unilaterale del piccolo vantaggio. Se questo tipo di raccolta porta dei ricavi a chi svolge il servizio perché non ne risulta un vantaggio anche al cittadino? I disagi di questo tipo di raccolta sono noti e per nulla lievi, a cominciare dai miasmi che fuoriescono dai locali di deposito che colpiscono soprattutto i piani più bassi dei condomini, a volte un ritardo sul ritiro degli scarti alimentari e organici causa fetori e arie infette nei locali di deposito che non sono adeguatamente disinfettati e ripuliti (aggravati dai gas di scarico rilasciati dai mezzi adibiti alla raccolta che sostano per lungo tempo sotto le finestre con i motori accesi), per continuare con l’imposta ICI dovuta anche per le superfici occupate dallo stoccaggio dei rifiuti. Le zone di raccolta potrebbero essere realizzate in aree esterne ai condomini, con containers chiusi da chiavi in possesso ai condomini in modo da evitare che si trovino a ridosso delle finestre dei primi piani. Sembra che gli utenti abbiano solo doveri e nessun diritto, neppure quello di sbagliare a gettare un rifiuto nel contenitore errato per una normativa complessa e, spesso, non affatto chiara a cui si aggiunge una scarsa informazione. Vogliamo ricordare che Il Regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani, approvato dal Consiglio Comunale con delibera 105 del 2005, prevede, al Titolo V, l’effettuazione di campagne informative ed educative. Perché non vengono organizzate? Perché in ogni locale non è scritto in maniera semplice e chiara quali materiali possono essere lasciati in ogni cassonetto? Non ci piace questo modo arrogante di colpire nel mucchio. Saremmo felici di osservare che l’azienda comunale trattasse con la stessa rigidità chi getta nei cassonetti rifiuti edili o ingombranti e per chi crea discariche abusive o brucia i rifiuti, come accade nel vicino campo nomadi di via La Martora dove tutto è permesso e l’AMA non vuole ritirare i rifiuti prodotti dalla popolazione rom. Sia chiaro che non siamo contro la raccolta differenziata, che come dimostrano i fatti di Napoli è una necessità improrogabile, siamo contro l’autoritarismo delle istituzioni che impongono regole che valgono solo per una parte minima della popolazione e non giustifica una sperimentazione che per questo quartiere va avanti da oltre tre anni senza che sia dichiarata valida ed estesa a tutta la città. Antonio
Barcella |
Commenti 26-11-2010
- Per me hanno fatto bene..non è un caso isolato quello di cittadini
che buttano tutto senza rispettare i criteri di selezione. Se non si differenzia
bene si rischia di vanificare tutto il lavoro fatto dagli altri...E poi
non succede solo a Roma, in tutte le città ci sono ispettori che
controllano e multano chi non rispetta le regole.... _______________________________________________________________________________________ |