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dicembre 2010 – Ieri il consigliere Daniele
Ozzimo (PD), Vice Presidente della Commissione Politiche Sociali
al Comune di Roma, ha depositato un'interrogazione urgente al sindaco
di Roma e all'assessorato competente in merito ai ritardi sullo
sgombero
del campo nomadi di via La Martora e alle condizioni igieniche sanitarie
in cui versa il campo. Chiede altresì i motivi per i quali
l'AMA non raccoglie i rifiuti urbani prodotti dal campo che bruciati
dai nomadi generano il principale problema
di attrito con la popolazione del quartiere
e richiede al Comune un presidio della polizia municipale come avviene
per altri campi nomadi della città. Una interrogazione che
ricalca in gran parte la linea sostenuta dal Comitato
di Quartiere. Ecco
il testo integrale dell'interrogazione:
INTERROGAZIONE URGENTE Campo La Martora
ASSEMBLEA CAPITOLINA
Il
sottoscritto Consigliere:
Premesso
Che
il campo La Martora presente nel quartiere Colli Aniene (V Municipio)
nasce nel 1996 come campo provvisorio semi attrezzato il cui trasferimento
era previsto in concomitanza della realizzazione delle complanari
alla A24, ancora oggi non realizzate;
Che
con lettera del 16/7/2010 l’Assessore Belviso annunciava ai cittadini
che il Comune di Roma avrebbe provveduto alla graduale chiusura
del Campo nomadi “La Martora” prevedendo la definitiva chiusura
e bonifica dell’area “entro l’estate”;
Che,
con l’aumento delle presenze (avvenuto dopo il trasferimento delle
prime 50 persone realizzato il 21 luglio scorso), le condizioni
igienico – sanitarie all’interno del campo già critiche sono
diventate insostenibili;
Considerato
Che
l’attesa del giorno nel quale avverrà la definitiva chiusura
del campo non può giustificare in alcun modo l’assenza di
un intervento tempestivo, da oltre un anno evocato, al fine di ripristinare
le condizioni minime igienico sanitarie;
Che
è intollerabile, per un paese civile, accettare tali condizioni
di vita, sia per le persone Rom che abitano il campo sia per i cittadini
del prospiciente quartiere di Colli Aniene;
Che
il mancato ritiro dei rifiuti urbani, prodotti dal campo e abusivamente
scaricati da ignoti nelle strette vicinanze (come purtroppo avviene)
contribuisce giorno dopo giorno al peggioramento delle condizioni
igienico-sanitarie divenute ormai insostenibili;
che,
troppo spesso rifiuti di ogni genere vengono bruciati dai Rom, emettendo
nell’aria fumi tossici pericolosi per gli stessi Rom e per cittadini
di Colli Aniene, così come recentemente certificato dal S.I.S.P
della ASL RMB in una nota datata 30 novembre 2010;
Interroga
il Sindaco e l’Assessore competente
Per
sapere:
• perché l’Amministrazione non interviene immediatamente
al ripristino delle minime condizioni igienico sanitarie, indipendentemente
dall’operazione di delocalizzazione del campo che ci auguriamo avvenga
quanto prima;
•
perché AMA non raccoglie l’immondizia;
•
se, in vista dello spostamento delle comunità Rom al campo
di Castel Romano è stato predisposto, nel corso di questi
mesi, anche uno spostamento dell’iscrizione scolastica che riguarda
nello specifico circa 100 minori che frequentano ad oggi le scuole
del territorio.
•
perché, in attesa della definitiva chiusura del campo, non
viene istituito un presidio della Polizia Municipale, come previsto
per altre analoghe realtà presenti in città.
Roma, 6 dicembre 2010
F.to
Daniele Ozzimo
Antonio Barcella
www.collianiene.org
comitato@collianiene.org