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febbraio 2013 – Qualche giorno fa abbiamo pubblicato
un articolo dal titolo “Staneremo
la politica sui progetti e impegni per il territorio” e come è
nostra consuetudine manteniamo gli impegni presi. Per questo abbiamo
redatto un’intervista che sarà sottoposta senza variazioni
a tutti i candidati alla Regione Lazio che sono residenti
nel Tiburtino (V Municipio) o che per il proprio impegno
politico sono legati al territorio di Roma Est. In questa categoria
rientrano certamente Fabrizio Ghera (Fratelli d’Italia),
Mario Ciarla (Partito Democratico), Francesco
Paolo Pantano (Rivoluzione Civile)... e altri che ci verranno
segnalati.
Oggi
abbiamo intervistato MARIO CIARLA
esponente del Partito Democratico: "Mi chiamo Mario Ciarla
sono nato a Roma, ho 39 anni e vivo a Colli Aniene.
Nonostante l’età e la lunga gavetta sono tra i più giovani
candidati del PD. Il mio curriculum racconta le mie passioni: una
laurea in ingegneria elettrotecnica e il servizio civile trascorso
ad occuparmi di disagio minorile. Mi sono avvicinato alla politica
iscrivendomi al PDS, poi nel 2002 Nicola Zingaretti mi ha affidato
l’organizzazione del partito di Roma, incarico che ho ricoperto fino
al 2007 quando sono stato eletto segretario romano dei DS. Come coordinatore
romano del PD, ho contribuito alla battaglia per la difesa dell’acqua
pubblica contro la privatizzazione di ACEA e ho lavorato per costruire
un partito aperto, attento alle istanze dei cittadini e radicato nel
territorio."
Area
Naturale della Cervelletta – Sono note a tutti le condizioni
precarie di alcuni manufatti di questa area protetta inserita nel
Parco Naturale Valle dell’Aniene (Ente regionale RomaNatura). Per
riqualificare l’area occorrono ingenti finanziamenti, forse troppi
per pensare di ottenerli tutti, ma se non si comincia finirà
tutto nell’abbandono. Qual è il suo punto di vista sull’argomento
e che impegni intende prendere con i cittadini di Colli Aniene e Tor
Cervara?
Ho
visitato recentemente il Parco della Cervelletta. Ho parlato con i
responsabili che mi hanno spiegato le difficoltà di un intervento
complessivo di riqualificazione (soprattutto per il rifacimento dei
tetti) il cui costo dovrebbe aggirarsi intorno ai 25 milioni di euro.
Si tratta di uno stanziamento molto importante per il quale sarà
necessario elaborare per il casale e il parco un progetto che parli
all’intera città, che abbia “vocazione cittadina” come poteva
essere quello, non andato a buon fine per un cavillo burocratico,
del trasferimento della scuola di restauro e come potrebbe essere
quello di una scuola di cucina tradizionale in cui far confluire anche
alcuni corsi della Regione Lazio. La creazione di un albergo diffuso
all’interno del parco spinge ancora di più in questo senso.
Nell’attuale situazione finanziaria non è da escludere neanche
l’intervento di un privato purché tutta l’area resti un “bene
comune” a disposizione dei cittadini e delle associazioni di Colli
Aniene e Tor Cervara. Infine, nel tempo che intercorre tra l’istruttoria
pensata e condivisa con i cittadini di una destinazione utile alla
città per queste strutture e la loro concreta realizzazione
mi sono impegnato, se eletto, a finalizzare delle risorse per sistemare
delle parti del Casale ed evitare che la prolungata incuria manutentiva
possa renderlo inagibile.
Mobilità
e Trasporto Pubblico – Il trasporto pubblico di questo Municipio
dipende in gran parte dal funzionamento della Metro B che ha avuto
giorni travagliati da quando è stato inaugurato il la stazione
Conca d’Oro. Vetture sporche, stazioni fatiscenti (soprattutto all’esterno),
scarsità di mezzi, vetustà dei treni. Come si può
migliorare il trasporto pubblico del Tiburtino e come intende impegnarsi
con i cittadini su questa materia?
Prendendo
i mezzi pubblici ci si rende conto che il trasporto è stato
ridotto dai governi di centro-destra in condizioni inaccettabili.
E’ un servizio che, onestamente, umilia le istituzioni che lo erogano
e i cittadini che ne usufruiscono. Gran parte dei problemi nascono
dalla conflittualità in tema di programmazione dei trasporti
che si è creata negli anni tra Regione e Comune. Per superare
questa situazione occorre garantire una reale cambiamento rispetto
al passato su almeno due versanti. Primo, la definizione
della sede della programmazione e dell’indirizzo strategico: o la
Regione si spoglia di poteri che vanno conferiti alla città
metropolitana, oppure si sperimenta un modello “Parigi” di “co-governance”
del TPL fra Regione e Comune di Roma, con il trasferimento dei poteri
di gestione e controllo del servizio di trasporto pubblico ad una
agenzia unica dei trasporti. Secondo, le politiche
di investimento per la mobilità. Per motivi economici, energetici,
ambientali e sociali, il futuro del trasporto e della mobilità
delle persone e delle merci sulle piccole-medie-lunghe distanze e
nei grandi agglomerati urbani è rappresentato dal “ferro”.
Ciò significa un nuovo Piano regionale che intervenga sulla
rete ferroviaria disponibile per i bisogni di mobilità di rango
metropolitano e regionale, utilizzando anche (e finalmente) le tratte
rese disponibili dalla conversione all’alta velocità (come
ad esempio la Roma Formia). E che valuti, accanto alla storica programmazione
sul sistema romano delle metropolitane in relazione ai nuovi e stringenti
vincoli di bilancio, proposte alternative “low cost” per il trasporto
collettivo nella città di Roma, mi riferisco in particolare
al potenziamento della rete tramviaria. E’ necessario, inoltre, ridurre
progressivamente l’accesso ai centri storici, ad iniziare dai veicoli
con le più elevate cilindrate e l’estensione delle nuove tecnologie
a supporto dell’uso dei mezzi di trasporto pubblici, per la sincronizzazione
dei semafori ed informare i cittadini sui percorsi alternativi da
seguire a seguito di blocchi nella mobilità. Infine si possono
ottimizzare le risorse, ad esempio lottando contro l’evasione dal
pagamento dei biglietti, pratica diffusissima che toglie fondi agli
investimenti. Mi impegnerò poi anche nel nostro quartiere l’applicazione
del car sharing, del bus a chiamata e per la reale fruibilità
della “sedicente” ciclabile su via Palmiro Togliatti.
Sanità
– La sanità nell’ultimo periodo è costantemente in una
fase di emergenza dovuta alla lunga crisi economica e ai forti tagli
apportati a ospedali e case di cura. Lunghe file ai Pronto Soccorso,
mancanza di posti letto e di attrezzature. Tutto va avanti grazie
all’impegno del personale medico e ausiliario ma, probabilmente, non
sarebbe sufficiente se non ci fosse l’impegno del volontariato. Quali
sono le sue proposte per far arrivare maggiori finanziamenti alle
strutture ospedaliere?
Come
ho scritto nel mio programma, è possibile riformare la sanità
in profondità, eliminando gli sprechi, senza venire meno al
principio costituzionale di un sistema sanitario universalistico e
solidale. La prima assunzione di responsabilità in questo campo
deve venire dalla politica, che ha il dovere di porre fine a tutte
le indebite ingerenze che si sono registrate in questo settore negli
ultimi anni. Intendo riferirmi ad una separazione netta tra politica
e gestione degli ospedali e delle ASL. Per continuare a garantire
un servizio a disposizione di tutti i cittadini è necessario
ripensare profondamente le reti assistenziali: qualificare gli ospedali,
potenziare e diffondere i presidi di prossimità territoriali.
Con questo sistema si potrà sviluppare anche la cultura della
prevenzione e della cura della salute in tutto il territorio regionale.
Inoltre, promuovere stili alimentari corretti e incentivare il movimento,
a partire dalla scuola dell’obbligo, sono tra i principali investimenti
da fare per produrre, in futuro, risparmi per la spesa sanitaria.
Per garantire, invece, l’erogazione di un servizio efficiente devono
essere riorganizzati e messi in comune i numerosi dati a disposizione,
amministrativi e medici, per poter diffondere uniformemente sul territorio
regionale le “migliori pratiche” presenti nelle varie strutture, estendendo
le eccellenze ai settori meno efficienti.
Rifiuti
– Nell’ultima legislatura abbiamo assistito al vergognoso
balletto sull’individuazione di nuove discariche per far fronte alla
chiusura di Malagrotta. In realtà non è stata presa
alcuna decisione per rispondere all’emergenza e i cittadini dovranno
farsi carico di pagare multe salatissime alla Comunità Europea.
Qual è la sua ricetta per uscire dall’emergenza prima che anche
le strade di Roma vengano invase da montagne di rifiuti urbani come
già accaduto a Napoli?
Il
rimpallo delle responsabilità tra le istituzioni sul tema dei
rifiuti rischia di trasformare la nostra città in una discarica
a cielo aperto. Affrontare questa situazione con determinazione e
coraggio significa garantire ai cittadini un ambiente sicuro e protetto,
aria pulita e cibo sano. La via obbligata per superare stabilmente
l’attuale criticità è l’incremento significativo della
raccolta differenziata. Questo significa non solo estendere a tutti
i territori della Regione attività specifiche per la raccolta
porta a porta dei rifiuti in base alla loro tipologia, ma anche incentivare
la grande distribuzione alla riduzione o semplificazione degli imballaggi,
scoraggiare il consumo dei prodotti usa e getta e implementare l’attività
di riuso o riciclo dei materiali. Già nei supermercati potrebbero
essere installati: a) erogatori per saponi, ammorbidente e quant’altro,
da vendere sfusi a litro, per diminuire flaconi e contenitori monouso;
b) contenitori di imballaggi, in modo che il cittadino sia aiutato
e indotto ad eliminare plastica e cartoni già all’interno del
supermercato; c) introdurre una piccola cauzione per chi restituisce
le bottiglie di vetro (pratica già diffusa in Germania e presente
in un passato non molto lontano anche da noi); d) per evitare sprechi
di cibi deperibili, sottoscrivere accordi con le associazioni di volontariato
che assistono le persone in condizione di disagio, in modo che poco
o nulla vada perduto. Contemporaneamente, poiché la maggior
parte della difficoltà della gestione dei rifiuti si concentra
a Roma, è necessario ripensare l’ organizzazione dei servizi
di AMA i cui indicatori di qualità del servizio, dal 2009 in
poi si sono drasticamente ridotti anche a causa delle tristemente
note vicende di cronaca. Nel nostro quartiere, in particolare, siamo
già un passo avanti poiché da diversi anni è
in corso la raccolta differenziata dei rifiuti i cui risultati positivi
sono ormai una realtà. Mi impegnerò, quindi, affinché
tale modalità virtuosa di raccolta sia estesa a tutto il quartiere
e gradualmente a tutta la città ed alla Regione magari incentivandola
con uno sconto annuale della TARSU per tutte le famiglie coinvolte.
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