Interviste ai candidati locali per la Regione Lazio: Mario Ciarla (PD)

4 febbraio 2013 Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un articolo dal titolo “Staneremo la politica sui progetti e impegni per il territorio” e come è nostra consuetudine manteniamo gli impegni presi. Per questo abbiamo redatto un’intervista che sarà sottoposta senza variazioni a tutti i candidati alla Regione Lazio che sono residenti nel Tiburtino (V Municipio) o che per il proprio impegno politico sono legati al territorio di Roma Est. In questa categoria rientrano certamente Fabrizio Ghera (Fratelli d’Italia), Mario Ciarla (Partito Democratico), Francesco Paolo Pantano (Rivoluzione Civile)... e altri che ci verranno segnalati.

Oggi abbiamo intervistato MARIO CIARLA esponente del Partito Democratico: "Mi chiamo Mario Ciarla sono nato a Roma, ho 39 anni e vivo a Colli Aniene. Nonostante l’età e la lunga gavetta sono tra i più giovani candidati del PD. Il mio curriculum racconta le mie passioni: una laurea in ingegneria elettrotecnica e il servizio civile trascorso ad occuparmi di disagio minorile. Mi sono avvicinato alla politica iscrivendomi al PDS, poi nel 2002 Nicola Zingaretti mi ha affidato l’organizzazione del partito di Roma, incarico che ho ricoperto fino al 2007 quando sono stato eletto segretario romano dei DS. Come coordinatore romano del PD, ho contribuito alla battaglia per la difesa dell’acqua pubblica contro la privatizzazione di ACEA e ho lavorato per costruire un partito aperto, attento alle istanze dei cittadini e radicato nel territorio."

Area Naturale della Cervelletta – Sono note a tutti le condizioni precarie di alcuni manufatti di questa area protetta inserita nel Parco Naturale Valle dell’Aniene (Ente regionale RomaNatura). Per riqualificare l’area occorrono ingenti finanziamenti, forse troppi per pensare di ottenerli tutti, ma se non si comincia finirà tutto nell’abbandono. Qual è il suo punto di vista sull’argomento e che impegni intende prendere con i cittadini di Colli Aniene e Tor Cervara?

Ho visitato recentemente il Parco della Cervelletta. Ho parlato con i responsabili che mi hanno spiegato le difficoltà di un intervento complessivo di riqualificazione (soprattutto per il rifacimento dei tetti) il cui costo dovrebbe aggirarsi intorno ai 25 milioni di euro. Si tratta di uno stanziamento molto importante per il quale sarà necessario elaborare per il casale e il parco un progetto che parli all’intera città, che abbia “vocazione cittadina” come poteva essere quello, non andato a buon fine per un cavillo burocratico, del trasferimento della scuola di restauro e come potrebbe essere quello di una scuola di cucina tradizionale in cui far confluire anche alcuni corsi della Regione Lazio. La creazione di un albergo diffuso all’interno del parco spinge ancora di più in questo senso. Nell’attuale situazione finanziaria non è da escludere neanche l’intervento di un privato purché tutta l’area resti un “bene comune” a disposizione dei cittadini e delle associazioni di Colli Aniene e Tor Cervara. Infine, nel tempo che intercorre tra l’istruttoria pensata e condivisa con i cittadini di una destinazione utile alla città per queste strutture e la loro concreta realizzazione mi sono impegnato, se eletto, a finalizzare delle risorse per sistemare delle parti del Casale ed evitare che la prolungata incuria manutentiva possa renderlo inagibile.

Mobilità e Trasporto Pubblico – Il trasporto pubblico di questo Municipio dipende in gran parte dal funzionamento della Metro B che ha avuto giorni travagliati da quando è stato inaugurato il la stazione Conca d’Oro. Vetture sporche, stazioni fatiscenti (soprattutto all’esterno), scarsità di mezzi, vetustà dei treni. Come si può migliorare il trasporto pubblico del Tiburtino e come intende impegnarsi con i cittadini su questa materia?

Prendendo i mezzi pubblici ci si rende conto che il trasporto è stato ridotto dai governi di centro-destra in condizioni inaccettabili. E’ un servizio che, onestamente, umilia le istituzioni che lo erogano e i cittadini che ne usufruiscono. Gran parte dei problemi nascono dalla conflittualità in tema di programmazione dei trasporti che si è creata negli anni tra Regione e Comune. Per superare questa situazione occorre garantire una reale cambiamento rispetto al passato su almeno due versanti. Primo, la definizione della sede della programmazione e dell’indirizzo strategico: o la Regione si spoglia di poteri che vanno conferiti alla città metropolitana, oppure si sperimenta un modello “Parigi” di “co-governance” del TPL fra Regione e Comune di Roma, con il trasferimento dei poteri di gestione e controllo del servizio di trasporto pubblico ad una agenzia unica dei trasporti. Secondo, le politiche di investimento per la mobilità. Per motivi economici, energetici, ambientali e sociali, il futuro del trasporto e della mobilità delle persone e delle merci sulle piccole-medie-lunghe distanze e nei grandi agglomerati urbani è rappresentato dal “ferro”. Ciò significa un nuovo Piano regionale che intervenga sulla rete ferroviaria disponibile per i bisogni di mobilità di rango metropolitano e regionale, utilizzando anche (e finalmente) le tratte rese disponibili dalla conversione all’alta velocità (come ad esempio la Roma Formia). E che valuti, accanto alla storica programmazione sul sistema romano delle metropolitane in relazione ai nuovi e stringenti vincoli di bilancio, proposte alternative “low cost” per il trasporto collettivo nella città di Roma, mi riferisco in particolare al potenziamento della rete tramviaria. E’ necessario, inoltre, ridurre progressivamente l’accesso ai centri storici, ad iniziare dai veicoli con le più elevate cilindrate e l’estensione delle nuove tecnologie a supporto dell’uso dei mezzi di trasporto pubblici, per la sincronizzazione dei semafori ed informare i cittadini sui percorsi alternativi da seguire a seguito di blocchi nella mobilità. Infine si possono ottimizzare le risorse, ad esempio lottando contro l’evasione dal pagamento dei biglietti, pratica diffusissima che toglie fondi agli investimenti. Mi impegnerò poi anche nel nostro quartiere l’applicazione del car sharing, del bus a chiamata e per la reale fruibilità della “sedicente” ciclabile su via Palmiro Togliatti.

Sanità – La sanità nell’ultimo periodo è costantemente in una fase di emergenza dovuta alla lunga crisi economica e ai forti tagli apportati a ospedali e case di cura. Lunghe file ai Pronto Soccorso, mancanza di posti letto e di attrezzature. Tutto va avanti grazie all’impegno del personale medico e ausiliario ma, probabilmente, non sarebbe sufficiente se non ci fosse l’impegno del volontariato. Quali sono le sue proposte per far arrivare maggiori finanziamenti alle strutture ospedaliere?

Come ho scritto nel mio programma, è possibile riformare la sanità in profondità, eliminando gli sprechi, senza venire meno al principio costituzionale di un sistema sanitario universalistico e solidale. La prima assunzione di responsabilità in questo campo deve venire dalla politica, che ha il dovere di porre fine a tutte le indebite ingerenze che si sono registrate in questo settore negli ultimi anni. Intendo riferirmi ad una separazione netta tra politica e gestione degli ospedali e delle ASL. Per continuare a garantire un servizio a disposizione di tutti i cittadini è necessario ripensare profondamente le reti assistenziali: qualificare gli ospedali, potenziare e diffondere i presidi di prossimità territoriali. Con questo sistema si potrà sviluppare anche la cultura della prevenzione e della cura della salute in tutto il territorio regionale. Inoltre, promuovere stili alimentari corretti e incentivare il movimento, a partire dalla scuola dell’obbligo, sono tra i principali investimenti da fare per produrre, in futuro, risparmi per la spesa sanitaria. Per garantire, invece, l’erogazione di un servizio efficiente devono essere riorganizzati e messi in comune i numerosi dati a disposizione, amministrativi e medici, per poter diffondere uniformemente sul territorio regionale le “migliori pratiche” presenti nelle varie strutture, estendendo le eccellenze ai settori meno efficienti.

Rifiuti – Nell’ultima legislatura abbiamo assistito al vergognoso balletto sull’individuazione di nuove discariche per far fronte alla chiusura di Malagrotta. In realtà non è stata presa alcuna decisione per rispondere all’emergenza e i cittadini dovranno farsi carico di pagare multe salatissime alla Comunità Europea. Qual è la sua ricetta per uscire dall’emergenza prima che anche le strade di Roma vengano invase da montagne di rifiuti urbani come già accaduto a Napoli?

Il rimpallo delle responsabilità tra le istituzioni sul tema dei rifiuti rischia di trasformare la nostra città in una discarica a cielo aperto. Affrontare questa situazione con determinazione e coraggio significa garantire ai cittadini un ambiente sicuro e protetto, aria pulita e cibo sano. La via obbligata per superare stabilmente l’attuale criticità è l’incremento significativo della raccolta differenziata. Questo significa non solo estendere a tutti i territori della Regione attività specifiche per la raccolta porta a porta dei rifiuti in base alla loro tipologia, ma anche incentivare la grande distribuzione alla riduzione o semplificazione degli imballaggi, scoraggiare il consumo dei prodotti usa e getta e implementare l’attività di riuso o riciclo dei materiali. Già nei supermercati potrebbero essere installati: a) erogatori per saponi, ammorbidente e quant’altro, da vendere sfusi a litro, per diminuire flaconi e contenitori monouso; b) contenitori di imballaggi, in modo che il cittadino sia aiutato e indotto ad eliminare plastica e cartoni già all’interno del supermercato; c) introdurre una piccola cauzione per chi restituisce le bottiglie di vetro (pratica già diffusa in Germania e presente in un passato non molto lontano anche da noi); d) per evitare sprechi di cibi deperibili, sottoscrivere accordi con le associazioni di volontariato che assistono le persone in condizione di disagio, in modo che poco o nulla vada perduto. Contemporaneamente, poiché la maggior parte della difficoltà della gestione dei rifiuti si concentra a Roma, è necessario ripensare l’ organizzazione dei servizi di AMA i cui indicatori di qualità del servizio, dal 2009 in poi si sono drasticamente ridotti anche a causa delle tristemente note vicende di cronaca. Nel nostro quartiere, in particolare, siamo già un passo avanti poiché da diversi anni è in corso la raccolta differenziata dei rifiuti i cui risultati positivi sono ormai una realtà. Mi impegnerò, quindi, affinché tale modalità virtuosa di raccolta sia estesa a tutto il quartiere e gradualmente a tutta la città ed alla Regione magari incentivandola con uno sconto annuale della TARSU per tutte le famiglie coinvolte.

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