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febbraio 2014 – Abbiamo cercato di conoscere i motivi
che hanno portato al sequestro
del Depuratore Roma Est di Colli Aniene, posto in via degli Alberini,
ma al di là di generiche dichiarazioni di “Irregolarità
nella gestione dell’impianto” non siamo riusciti a trovare. Il tardivo
intervento della Magistratura, per una storia trentennale di sopportazione
dei cattivi odori emessi dal maxi impianto di depurazione di acque
reflue, arriva in un momento in cui alcuni dei problemi erano stati
attenuati, se non risolti come il viavai di autospurgo. Troppe domande
si accalcano nella testa dei residenti di questa zona: chi ha concesso
di triplicare la portata dell’impianto nel 2009-2010 senza una verifica
di impatto ambientale? Chi ha autorizzato l’allaccio del collettore
di Frascati nel 2010? Perché per i nuovi quartieri della periferia
di Roma Est, ben lontani dal raccordo anulare, non si è provveduto
alla costruzione di un impianto apposito, il più distante possibile
dai centri residenziali e dalle scuole?
Tanti
quesiti che abbiamo provato ad analizzare con l’aiuto dell’Avv. Prof.
Francesco Emanuele Salamone che presentò l’esposto dei cittadini
di Colli Aniene nei confronti della gestione del Depuratore Roma Est.
Abbiamo chiesto tra l’altro: “se il sequestro è conseguenza
dell'esposto presentato per conto dei residenti, cosa significa questo
provvedimento e quali sono le ragioni che hanno portato la Magistratura
ad agire con tanto ritardo rispetto alle richieste dei cittadini?”
“Tenuto
conto che le indagini conseguenti alla presentazione dell’esposto
sono in corso, - ha dichiarato l’avvocato Salamone - vige
ancora il cd. “segreto istruttorio”. Pertanto, non è dato sapere
se il sequestro de quo sia conseguenza diretta del nostro esposto.
Tuttavia, è fatto notorio che l’esposto nonché le manifestazioni
organizzate dai cittadini abbiano “acceso” diversi fari sulla questione
del Depuratore e, quindi, abbiano certamente contribuito all’intensificazione
dei controlli che hanno portato oggi al sequestro. In merito alla
tempistica, senza voler essere l’ “Avvocato difensore” della Magistratura,
osservo semplicemente come la vicenda sia molto complessa e, quindi,
prima di adottare un provvedimento quale quello eseguito ieri è
necessaria un’indagine (anche tecnica) approfondita e scrupolosa,
anche in considerazione degli effetti (nei confronti dell’intera città)
che un provvedimento di sequestro di quella specie comporterebbe.
Tutto ciò richiede tempo e ponderazione. sotto il profilo procedurale,
il sequestro disposto dal GIP (che una misura cautelare) avrà
efficacia fino al suo annullamento (da parte del Tribunale del riesame,
ove adito dagli interessati) o alla sua revoca, da parte del Giudice
procedente, per cessate esigenze cautelari. Quanto infine alla Sua
richiesta in merito alla valutazione dei lavori di ampliamento eseguiti
nel 2009-2010, non ho - allo stato – elementi per poter valutare la
questione in maniera compiuta. Quello che, però, posso dire
è che, se l’ipotesi accusatoria fosse confermata, di certo,
il servizio attualmente offerto dal Depuratore sarebbe soggetto ad
importanti revisioni, che – indubbiamente – investirebbero l’intera
città.”
Ha poi aggiunto: “Infine, non posso che esprimere la mie più
sincere felicitazioni alle Forze dell’Ordine per l’operazione condotta
ed al Comitato di quartiere Colli Aniene (NDR= sciolto nel 2013) che
si è fatto promotore di un’azione che certamente ha posto l’attenzione
degli Inquirenti su un problema delicato quale quello delle emissioni
del Depuratore Roma est.”
Antonio
Barcella
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