Anche la “Ruffo” tra i progetti di riqualificazione delle caserme a Roma

11 agosto 2014 Con una delibera si torna a parlare della riqualificazione delle ex caserme. La Giunta di Roma Capitale ha approvato uno schema d’intesa per l’acquisizione e il reimpiego di sei caserme: la “Ruffo” in via Tiburtina, la “Donato” al Trullo, la caserma di viale Angelico, la “Ulivelli” al Trionfale (dove sarà realizzata la nuova sede del Municipio XIV) e – di proprietà del Demanio – Forte Boccea e l’ex magazzino dell’Aeronautica al Porto Fluviale. Le firme sul protocollo di intesa sono state messe il 7 agosto ad opera del Campidoglio, del Ministero della Difesa e dell’Agenzia del Demanio. Per ora è solo un impegno formale che non dovrà rimanere sulla carta ma trovare quei progetti attuativi di cui si parla da tanto tempo. In particolare per la caserma “Ruffo”, che sorge nel territorio del IV Municipio su una superficie di 135.000 metri quadri, si stanno valutando progetti per la realizzazione di un’area da dedicare ad attività sportive nonché alcuni appartamenti da destinare al sociale e ad uffici. È certamente una proposta povera in confronto alla superficie a disposizione ma siamo certi che il Municipio analizzerà altri progetti prima di dare il via ai lavori.
Speriamo solo che non resti tutto sulla carta, come avvenuto in precedenza, perché ricordiamo a chi lo avesse dimenticato che un impegno su questa ed altre caserme era stato già firmato nel 2010 ed era mirato alla valorizzazione degli immobili militari della Capitale tra cui la caserma Ruffo o Forte Tiburtino. L'obiettivo della firma era quello di creare "...una gigantesca opera pubblica che, una volta messa a sistema, riqualificata e valorizzata, sarebbe potuta diventare da sistema escludente a sistema includente per tutte le periferie della capitale". A tre anni dal protocollo di intesa, il programma non ha avuto alcun seguito a causa degli ingenti debiti che hanno strangolato l’amministrazione capitolina. Rammentiamo che la caserma Ruffo è ancora operativa e quindi il primo atto dovrà essere il rilascio degli edifici dal Ministero della Difesa all’amministrazione di Roma Capitale.
In un articolo scritto nel mese di marzo di quest’anno c’eravamo chiesti quale utilizzo poteva essere fatto per la Caserma Ruffo ed eravamo partiti da alcuni quesiti: “Quale struttura manca ai residenti del Tiburtino? Cosa chiedono i cittadini?”. La risposta era alquanto complessa e articolata perché non è affatto semplice riutilizzare una serie di edifici nati per un utilizzo esclusivamente militare e riconvertirlo in opere utili per un quartiere cresciuto senza un piano articolato di edilizia organica e alla completa dipendenza di palazzinari il cui unico scopo era il profitto. Avevamo avanzato la proposta di uscire dalla logica dei quartieri dormitorio ed iniziare a fornire alla popolazione le risposte richieste. Per esempio, possono essere individuate centinaia di proposte, la cui validità non è discutibile, ma quello che secondo noi manca di più è un centro culturale che diventi un fulcro di aggregazione per chi vive in questo territorio. La superficie a disposizione sembra sufficiente per progettare un teatro, un auditorium, un cinematografo, sale convegni disponibili per chi vuole fare cultura e non deve pregare nessuno per poterlo fare, centri espositivi, sale disponibili per le associazioni, iniziative per i giovani gestite da loro stessi, un mercatino etnico. Troppe cose? Siamo convinti che una caserma come la Ruffo sia in grado di ospitare tutto questo basta avere la volontà di farlo.

Antonio Barcella
www.collianiene.org
news@collianiene.org

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