Alfiero
Nena, lo scultore amato da tre pontefici
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15
maggio 2024 - Il 25 maggio 2024, alle ore 9,30 presso
l'Aula Magna Università LUMSA a Borgo S. Angelo 13
Roma, sarà presentata la monografia Alfiero Nena scultore
(1933-2020). Il volume curato dal critico d'arte Luca Nannipieri
ha per titolo: "Alfiero Nena opere scelte 1955-2020"
con prefazione del Cardinal Angelo Comastri, Vicario Generale
Emerito di Sua Santità per la Città del Vaticano,
e del Vescovo Assessore del Santo Padre per la Vita Consacrata
Daniele Libanori, è pubblicata da Campisano editore.
L’evento è promosso dall’Associazione Nuovo Fidia-Museo
Nena con sede in Via Edoardo D’Onofrio 35 in Roma (Colli Aniene)
con il patrocinio del Comune di Roma IV Municipio.
Alfiero Nena è stato un artista molto legato, per committenze
e lavori, a tre pontefici, Papa Paolo VI, Papa Giovanni Paolo
II e Papa Benedetto XVI. Una monografia, curata dal critico
d'arte Luca Nannipieri, con prefazione del Cardinal Angelo
Comastri, Vicario Generale Emerito di Sua Santità per
la Città del Vaticano, e del Vescovo Assessore del
Santo Padre per la Vita Consacrata Daniele Libanori, pubblicata
da Campisano editore, e una giornata di studi all'Aula Magna
dell'Università LUMSA di Roma (Borgo S. Angelo 13 -
00193 ) il 25 maggio, organizzate e promosse dal Centro Fidia
- Museo Alfiero Nena e dagli eredi, intendono dare nuova luce
a questo artista, che è nato a Treviso nel 1933 ed
è morto a Roma nel 2020.
La giornata studi avrà i saluti e gli interventi del
Cardinale e Arcivescovo emerito di Palermo Salvatore De Giorgi,
del presidente del IV Municipio del Comune di Roma Massimiliano
Umberti, della prof Anna Paola Tantucci presidente dell’EIP
Italia (Scuola Strumento di Pace) e la prolusione dell’autore
Luca Nannipieri.
La città di Roma ospita ed espone opere di Nena, in
sede permanente, in vari luoghi iconici per la cristianità,
come nella chiesa di Santa Maria del Popolo, nel Museo Tesoro
di San Pietro, oltre che in disparati spazi pubblici e nella
sede del Museo Nena, dove si trova il corpus più nutrito
di lavori dell'Artista. Sue sculture sono conservate ai Musei
Civici di Treviso.
"Alfiero Nena è un vero teologo attraverso l’arte"
scrive nella prefazione il Cardinal Angelo Comastri.
Scrive
Luca Nannipieri nella monografia, soffermandosi su una specifica
opera di Nena: "La collocazione della grande statua della
Vergine Maria sul promontorio di Capri, prima benedetta in
piazza San Pietro da Papa Giovanni Paolo II, poi trasportata
con un elicottero della Marina Militare americana, avvenuta
nel 1979, fu un evento potremmo dire sociale. Vi fu un’ampia
partecipazione pubblica, sia a Roma, in Vaticano, sia nell’isola:
si può dire che possa essere stata una delle ultime
manifestazioni di arte sacra condivisa dalla popolazione e
dai massimi rappresentanti della Chiesa". Scrive la sorella
dell'artista Francesca Nena, ricordando quel giorno, in cui
era insieme a tanti cittadini di Capri venuti per l'occasione:
"Essere in piazza San Pietro con la “loro” Madonna
che veniva benedetta dal pontefice era un’emozione. Tutti
assieme presso il piedistallo con la statua, a fianco al palco
papale, senza diaframmi, senza distinzione. Per loro gente
di mare quella statua rappresentava il baluardo, la perenne
difesa nelle avversità, l’affido incondizionato nelle
mani della Vergine. Lo stesso papa, allora giovane e forte,
era sceso tra la folla ad impartire la benedizione e si intratteneva
con loro. Capri quel giorno divenne centro del mondo, quasi
una rivincita di popolo, quello ordinario, normale, devoto,
contro il jet set mondano che si dà appuntamento nell’isola".
Luigi Matteo, che da tempo cura l'archivio dell'artista, scrive:
"La ricerca di Dio per Nena va di pari passo con
l’essenza stessa della sua arte (che corre verso la verità),
un’arte cruda, scarnita, senza orpelli, un’arte-verità
diremmo oggi. Alfiero è senza indugi; corre dritto
dove deve arrivare. Nella sua arte deve esprimere subito,
in fretta, quel che deve comunicare. E usa sempre il mezzo
più veloce. Plastilina e terracotta vanno bene. Poi
invece quando lavora il ferro è come pervaso da un
sacro furore. Lavora con il più difficile dei materiali
per l’arte e con il più difficile dei suoi pensieri,
Dio. Nell’animo sente fortemente la sua attrazione verso di
Lui e sente urgente il bisogno di rappresentarlo. Deve dare
un volto all’ineffabile".
"Il laboratorio di Alfiero era una vera e propria
fucina, dove tutte le opere artistiche venivano realizzate
dall’inizio alla fine. Le sue creazioni in creta sarebbero
diventate terracotta o bronzi e tutti i passaggi necessari
– dalla forma in negativo, realizzata in gesso a tasselli,
per ottenere il modello in cera, fino alla fusione in bronzo
– erano gestiti in prima persona dall’artista, che si avvaleva
dell’aiuto di artigiani. Anch’io lo aiutavo parecchio"
scrive Giorgio Nena ricordando il cantiere dove nascevano
le opere di Nena.
Afferma il Vescovo Libanori: "È un onore per
Roma e per la Città del Vaticano avere presenti, in
alcuni luoghi simbolici per la cristianità, le opere
di Alfiero Nena, un artista che ha saputo rinnovare la lunga
tradizione dell'arte sacra con uno stile personale che lo
ha contraddistinto e, al tempo stesso, lo ha inserito nell'alveo
degli scultori cristiani dell'ultimo secolo. Il volume pubblicato,
documentando anche la riconoscenza e la collaborazione che
Alfiero Nena ha avuto con tre pontefici - Papa Paolo VI, Papa
Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI - e dando voce ai suoi
familiari e a coloro che lo hanno aiutato lungo la sua vita,
documenta un'umanità profondamente intrisa di valori
cristiani".
Il volume, promosso dal Museo Nena, da Scuola Strumento di
Pace - EIP Italia, con il supporto della Banca Credito Cooperativo
di Roma, ospita anche gli interventi di Luigi Matteo che cura
l'Archivio Nena, dei fratelli dell'artista, Francesca e Giorgio,
e di Anna Paola Tantucci, presidente EIP Italia.
Sono state molte le occasioni di confronto che Nena ha avuto
con i tre diversi pontefici, che lo hanno portato a collocare
alcune sue opere in luoghi emblematici. Tra tutti, si ricorda
la grande scultura Cristo Lux Mundi, in Santa Maria del Popolo.
Scrive ancora Nannipieri: "A pochi passi dai dipinti
di Caravaggio, del Pinturicchio, del Carracci, di Del Piombo,
dalla Cappella Chigi, in mezzo a questo fulcro così
significativo dell'arte italiana che è la chiesa di
Santa Maria del Popolo a Roma, è stata sistemata nel
1990 l'opera di Nena, Cristo Lux Mundi, una grande scultura
in bronzo, ferro e travertino, in cui l'artista converte i
simboli dell'immagine sacra, connubiando in una sola rappresentazione
il momento della crocifissione e il momento della conseguente
resurrezione: il legno della Croce scompare e diventa raggiera,
ma i raggi di sole, della Resurrezione, non vengono dal cielo,
ma dal basso, dal rocciame, irradiandosi verso l'alto. Nena
rappresenta Cristo sia come testimone di vita mortale, sia
come anelito alla vita immortale. Un Gesù carico della
sua pena, ma con le mani e le braccia non vinte dal dolore,
anzi alzate".
La giornata di studi, ospitata all'Aula Magna della LUMSA
di Roma, organizzata dal Centro Fidia-Museo Nena, parte alle
9.30 della mattina ed è ad ingresso gratuito.
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