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settembre 2024 - C’era da aspettarselo! Quando l’amministrazione
cittadina abbandona un bene pubblico prima o poi diventa oggetto
di conquista da parte di qualcuno. Perfino un manufatto storico
come il casale della Cervelletta è diventato il riparo
per chi una casa non la possiede o non l’ha mai avuta. Lasciamo
da parte il problema sociale e puntiamo il dito su chi doveva
tutelare questo bene, metterlo in sicurezza e riconsegnarlo
alla cittadinanza. L’occupazione abusiva del casale seicentesco
non è nuova e neppure inaspettata. Già nel 2019
ci fu un possesso abusivo del manufatto che si è
concluso con lo sgombero degli occupanti. Altri se ne sono
verificati successivamente ma hanno riguardato solo la stalla
dell'asinella Cerasella.
In oltre venti anni, ossia da quando l’amministrazione capitolina
ha acquisito questo bene della periferia di Roma Est in cambio
di permute di lussuosi appartamenti al centro di Roma, questo
complesso monumentale è stato come una palla al piede
per chi aveva il dovere di curarlo, conservarlo e valorizzarlo.
Invece c’è stata una continua diatriba con le associazioni
territoriali che chiedevano solo di salvarlo. Più tempo
passa senza intervenire e più aumenta il costo per
sottrarlo al decadimento e proporzionalmente aumentano le
difficoltà di varare un progetto.
Ricordiamo
alle istituzioni che la mancata tutela di un bene storico
della collettività è un fatto penale. I reati
di tutela del patrimonio culturale nazionale sono descritti
nel “codice dei beni culturali”. Si tratta di una serie di
disposizioni, di natura tanto delittuosa quanto contravvenzionale,
che mirano a impedire il depauperamento del patrimonio nazionale.
A parole, sia l’ex presidente della regione Lazio Zingaretti
e sia il sindaco di Roma Gualtieri avevano promesso fondi
ed impegno per la ristrutturazione del complesso ma per ora
sono solo parole dette al vento. Ad oggi ancora non c’è
traccia del progetto per la messa in sicurezza e il salvataggio
del casale storico. I ritardi istituzionali provocano situazioni
incresciose come l’occupazione del monumento. Anche le associazioni
territoriali che incalzavano l’amministrazione pubblica sembrano
aver perso lo slancio iniziale che aveva portato quantomeno
a mettere in sicurezza la torre medievale.
Tornando
alla questione, il Consigliere del IV Municipio Ruggero Piccolo,
ha dichiarato: «Buongiorno, questa mattina ho fatto
un sopralluogo come consigliere municipale per verificare
le segnalazioni. È stata già attivata la polizia
locale, il comune di Roma, le assessore all’ambiente di municipio
e comune, il presidente del IV Municipio, il presidente della
commissione ambiente Giammarco Palmieri.»
Voglio concludere questo articolo con una bonaria provocazione,
se il Comune di Roma non sa che farsene del Casale della Cervelletta,
lo dica apertamente così ce ne facciamo una ragione
e a quel punto ci possiamo anche augurare che serva da riparo
temporaneo per una o più persone senza fissa dimora.