20
settembre 2024 - Questa mattina il Casale della Cervelletta
è stato sgomberato dall'occupazione abusiva, grazie
al lavoro della Polizia Locale del IV gruppo su segnalazione
di alcuni cittadini. La cosiddetta legalità è
stata ripristinata e il Casale è tornato ad essere
un complesso monumentale abbandonato al suo destino. La vegetazione
incolta sta lentamente risalendo i muri del Casale storico
dando la sensazione che la natura si stia riappropriando di
questi luoghi. Le radici delle piante si innestano sui muri
tufacei del manufatto e con il tempo faranno il loro lento
lavoro di disgregazione delle facciate.
Un
consigliere del IV Municipio, attraverso un post Facebook,
ha ringraziato le istituzioni per quello che riteniamo un
atto dovuto in quanto l’amministrazione locale, per legge,
ha il dovere di conservare e tutelare i beni storici. Scrive
inoltre che “Il casale ora non è più accessibile
e seguiranno ulteriori interventi di ripristino”.
Permetteteci
di dubitare sull’attuazione di questi interventi perché
fino ad oggi non se n’è vista traccia. In ventitré
anni dall’acquisizione al patrimonio di Roma in cambio di
lussuosi appartamenti e a tanti anni dalla chiusura del Casale
per motivi di sicurezza, non è stato ancora varato
un progetto per la salvaguardia di questo monumento. Ma il
Comune di Roma non ha il coraggio di dire ai cittadini che
salvare questo monumento avrebbe un costo enorme che non è
nelle loro possibilità. Non può farlo perché
dovrebbe ammettere gli errori del passato (acquisizione) e
quelli del presente (chiusura e abbandono). Se riuscisse ad
dirlo, nessuno si scandalizzarebbe se qualche persona più
sfortunata di noi, trovasse riparo sotto quel tetto. Almeno
questo monumento, che ha resistito al passare dei secoli,
servirebbe a qualcosa e a qualcuno.
Anche
l’area che circonda il Casale è ormai una selva selvaggia
e aspra e forte, con la vegetazione che prolifera fino a creare
zone impenetrabili, ma questa è una cosa accettabile
per un parco naturale. In luoghi di questo genere la vegetazione
deve crescere spontanea salvo manutenere i sentieri che la
percorrono.