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ottobre 2024 - Il 17 ottobre alle ore 18,30 presso
la Sala Falconi, in Largo Nino Franchellucci 69 a Colli Aniene,
si terrà la presentazione dell’ultimo libro di Antonio
Barcella “In volo tra fantasia e realtà”. L’evento
è stato promosso dalle associazioni Vivere a Colli
Aniene e Università Popolare Michele Testa (UPMT),
con la collaborazione della sezione soci AIC e della Quadrifoglio
Immobiliare. Conduce l’evento, insieme all’autore, Domenico
Coratella presidente dell’UPMT che ha curato la prefazione
del libro. Oltre alla presentazione del libro verranno fornite
informazioni sull’intera produzione letteraria di Antonio
Barcella, persona molto attiva sul territorio, giornalista,
scrittore e docente del corso di Lettura Creativa presso l’UPMT.
Ecco alcuni stralci della prefazione di Domenico Coratella
per questo libro: «In volo tra fantasia a realtà’”
è l’ottavo libro pubblicato da Antonio Barcella: quindici
“Racconti brevi”, quindici “Perle”, quindici straordinari
momenti di riflessione sulle nostre debolezze, le nostre mancanze,
i nostri abissi di coscienza. Ma anche sulle nostre speranze,
la capacità di pensarci migliori, la possibilità
concreta di esserlo davvero, in una frase: la voglia e la
necessità di agire per un mondo migliore.
Questa sua ultima opera Antonio l’affronta in un momento della
vita molto particolare: combattere una grave malattia con
serenità e forza fuori dal comune è un’altra
dote di quegli uomini, come lui, che hanno nella determinata
volontà di “donare” una prerogativa che li rende “preziosi”.
Nei piccoli ma geniali racconti che leggerete troverete, mediati
dalla sensibilità dello scrittore, tutti i gravi problemi
sociali dei nostri giorni. In ognuno di essi Antonio esprime
la sua visione del mondo, e anche in quelli in cui la metafisica
e la fantascienza fanno a gara per prevalere nel brano, lo
scrittore non manca di rivelare con una parola o un gesto
o un’azione, il suo modo d’intendere la vita, il modo d’affrontarla
e di interpretarla.
In uno in particolare anticipa, con una capacità di
leggere la realtà e una “visione” non comune, un gravissimo
fatto di cronaca avvenuto nelle campagne di Latina in questi
giorni (Antonio ha scritto il racconto mesi prima). La conclusione
di questo racconto volgerà diversamente da come è
andata nella realtà di Latina. Così come in
altri finali, anche in questo l’epilogo rispecchia una sua
intima convinzione: per Antonio Barcella, che non trova MAI
una ragione valida per giustificare una guerra; quindi, l’aborrisce
e si dispera perché l’Uomo non appare in grado d’eliminarla
dalla faccia della Terra, anche per lui dicevo, vale quello
che il nostro grande Poeta di Recanati descriveva nella Sua
immortale poesia L’Infinito:
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura …
C’è una siepe sempre, per ogni uomo, che gli impedisce
di vedere oltre, MA SEMPRE, oltre quella siepe, con coraggio
e determinazione e creatività, si possono “immaginare”
interminabili spazi, sovrumani silenzi, profondissima quiete.
Leopardi, nel suo “pessimismo storico” vede comunque oltre
la siepe e Antonio fa lo stesso in quei racconti e scommette
fino in fondo sull’Uomo, sulla sua empatia ed infine sul suo
riscatto.»