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novembre 2024 - L’incontro del 13 novembre, alla
Biblioteca Vaccheria Nardi, è stato quello delle grandi
occasioni: grande e qualificata partecipazione, i massimi
livelli istituzionali del Comune e del Municipio IV, gli esperti
e gli accademici di settore. L’apertura della serata è
affidata alla presidente della associazione Uniti per la Cervelletta
che entra subito nel merito stringendo sulle questioni fondamentali:
1 - la situazione dei progetti elaborati e relativi stanziamenti
già previsti per il restauro;
2- quali possibilità per ulteriori e necessari finanziamenti;
3 - l’utilizzo della struttura, con l’apertura al pubblico,
unico modo per non riabbandonare il bene;
4- come continuare il percorso partecipato già promosso
nel 2022 e che si è interrotto.
Nella visione del futuro del Casale della Cervelletta, la
Presidente Irene Ortis ne ricorda i punti ritenuti essenziali
per l’Associazione. In sintesi, la Cervelletta deve essere
a gestione pubblica, deve rappresentare tutte le condizioni
di sostenibilità ambientale, volta all’inclusione sociale,
deve contenere lo spazio per i territori e avere una funzione
a respiro cittadino.
Quattro punti fermi su cui costruire il futuro.
Per
impegni inderogabili è Massimiliano Umberti, Presidente
del IV Municipio, a portare il primo contributo definendo
da subito la Cervelletta una delle centralità che nel
territorio vanno assolutamente perseguite, anche collegandola
a quanto si sta realizzando lungo il Fiume Aniene come il
Parco Alberini e altri lavori di bonifica previsti. Al riguardo
riporta che proprio in via degli Alberini è stato ritrovato
l’antichissimo frammento sottratto nel “museuccio” del Casale.
Un esempio di quanto presente nel territorio tiburtino e che
si intende valorizzare nello specifico e nella interezza della
ricchezza archeologica. Per l’attenzione dell’Amministrazione
Comunale e Municipale e al di là delle giuste sollecitazioni,
si dichiara sulla stessa lunghezza d'onda dell’assemblea.
Nel presentare i successivi relatori, il Vicepresidente Elio
Romano, riporta alla memoria Marina Tranquilli, Giancarlo
Cosenza, Paolo Santucci e Antonio Viccaro; figure eccezionali,
che hanno dedicato molto alla salvaguardia della Cervelletta.
Porta poi il saluto di Domenico Pietrangeli (il mitico Mimmo
Cervelletta) e di Antonio Barcella (autore di libri sulla
Cervelletta che dona agli intervenuti), entrambi oggi assenti,
ma giustificati (dalle loro condizioni di salute). Relativamente
ai due milioni di euro previsti per il Casale nella linea
del progetto Caput Mundi del PNRR, si chiede la precisa destinazione
per capire cosa verrà messo in sicurezza. I 250 mila
euro recuperati nel 2019 hanno permesso il cerchiaggio della
Torre e la sistemazione di una parte del tetto del Casale.
Una speranza che si confida venga confermata con l’attuale
stanziamento.
“Siamo su un percorso giusto, di questo sono tranquillissima,
ma c'è sempre la necessità di vigilare affinché
non ci sia una qualche deviazione negativa” - dichiara
in apertura Sabrina Alfonsi, Assessora all’Ambiente del Comune
di Roma. Ripercorre poi l’iter dell’impegno del Comune di
Roma, a cominciare dalla determinazione dirigenziale del 2022
con la quale si affidava alla Facoltà di Architettura
RomaTre un incarico per studi e ricerche sullo stato del Casale
e, contemporaneamente, l'attivazione del processo partecipativo;
poi vi è stato un secondo incarico, a dicembre 2023
ad Ingegneria per integrare il progetto fatto dalla Facoltà
di Architettura. Entra quindi in gioco la Soprintendenza di
Stato che decide di inserire nel progetto Caput Mundi la Cervelletta,
rispondendo al bando PNRR di valorizzazione del patrimonio
archeologico, culturale e turistico di Roma usando l’opportunità
offerta dal Recovery Plan. Cosa assolutamente positiva dove
il Comune interviene immediatamente. Ci sono dunque due studi
già fatti (di Architettura e di Ingegneria) che sono
la base per poter partecipare al bando di Caput Mundi. I due
milioni vengono assegnati per il restauro del Casale (non
parliamo delle finiture interne ma della parte strutturale
di consolidamento degli edifici e della rupe). I lavori dovranno
finire entro il 2026 e per rispettare quella data bisogna
correre molto e bisogna vigilare sulla loro esecuzione. “Come
Comune di Roma dobbiamo trovare un'altra parte di finanziamento”
- continua l’Assessora Alfonsi - “per entrare nel Casale
dopo la fine dei lavori e sistemare le ultime cose e così
metterla a disposizione della cittadinanza”. Nei decenni
passati ci sono stati dei grandi restauri ma poi è
stato messo un bel lucchetto e quindi quei beni hanno ricominciato
ad ammalorarsi, senza avere la possibilità di fruizione.
Questo non deve accadere. Quanto ai quattro punti presentati
dalla Presidente Ortis rispetto al gestore pubblico, al sociale,
al territorio, al presidio cittadino, siamo tutti d'accordo:
però tutto questo parte del primo gennaio 2026 con
il percorso di partecipazione.
Interviene poi l’ing. Manuel Petacchiola che ha illustrato
il progetto elaborato per preservare l’integrità storica
ed estetica del Casale (restauro conservativo), rafforzando
la sottostante rocca tufacea e sistemando anche i tetti delle
stalle oggi collassati. Dichiarando che: “probabilmente
a partire da marzo 2026 non pioverà più dentro
il Casale”. Ha rappresentato la complessità dei
lavori (sarà necessario installare una gru) che sono
confortati da centinaia di studi compresivi di tutti i capitolati
e dei relativi computi metrici. Infine, ha informato l’assemblea
che la ditta che dovrà eseguire i lavori è già
stata selezionata come anche la nomina del direttore dei lavori.
Dopo
alcune domande del pubblico, è intervenuto il prof.
Michele Zampilli, (Facoltà di Architettura RomaTre)
che ha presentato una ipotesi di rifunzionalizzazione del
Casale della Cervelletta. Le slide (che, dietro autorizzazione
dell’Assessora Alfonsi, verranno condivise con Uniti per la
Cervelletta) hanno permesso al prof. Alessandro Leon (economista)
di illustrare l’ipotesi di un utilizzo parziale degli spazi
del Casale per la definizione di una Food Policy della città
di Roma.
Un
contributo, dichiarato “da cittadina”, è stato portato
dall’Assessora all’ Ambiente Federica Desideri che ha espresso
la personale e antica attenzione al Casale della Cervelletta.
In ultima istanza, dopo rapide domande dei presenti, l’Assessora
Alfonsi ha tenuto a precisare che, una volta riconsegnato
il Casale messo in sicurezza, si dovrà definire come
e cosa finanziare, con una progettazione di grande livello
che vada a rispettare i quattro punti fissati dai cittadini
e da “Uniti per la Cervelletta”. Si dovranno ipotizzare interventi
che non incidano troppo sulle casse del Comune con una ricerca
di risorse per le quali si invitano tutti i soggetti interessati
a spingere sulle istituzioni competenti. Altra questione da
dirimere sarà quella del soggetto gestionale. Se infine
entro dicembre 2024 si darà il via ai lavori, tutte
le questioni, a cominciare dal percorso partecipativo, andranno,
con buon anticipo, rappresentate.
Come Associazione Uniti per la Cervelletta, a conclusione
di questo importante incontro, possiamo affermare che: “Il
cantiere è quasi aperto.”