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Storia minuscola per gente maiuscola - Gli eventi per festeggiare il 150° Anniversario dalla nascita di Michele Testa

24 marzo 2025 - I Comitati di Gestione del Centro Culturale e dell'Università Popolare Michele Testa annunciano le iniziative organizzate in occasione del centocinquantesimo anniversario dalla nascita di Michele Testa presso il Casale Michele Testa in via Filippo De Pisis, 1 Roma (Tor Sapienza)

Martedì 1° aprile ore 17,30 – data di nascita di Michele Testa – si terrà l'inaugurazione della mostra a lui dedicata, sarà l'occasione per ammirare in anteprima l'opera realizzata da Carlo Gori per il fondatore di Tor Sapienza, la presenza sonora della Rustica X Band, diretta da Pasquale Innarella, accompagnerà l’apertura dell’esposizione. (locandina evento)

sabato 5 aprile, a partire dalle ore 16:00 - I lavori saranno aperti da un breve video a cura di Cinzia Paolino dedicato alla figura di Michele Testa, al quartiere di Tor Sapienza e agli accadimenti recenti che testimoniano il ripetersi della storia. (locandina evento)
Al tavolo insieme ai promotori ci saranno i rappresentanti del V Municipio, dell'ANPI Provinciale e della Fondazione Gramsci, parleranno dell'antifascista Testa e del suo rapporto con il potere. È prevista la presenza dell'Assessore alla Cultura di Roma Capitale. Seguirà un breve spettacolo del cantautore Piero Brega.

Ingresso libero - A chiusura un rinfresco

ECCO CHI ERA MICHELE TESTA – La sua figura emerge da una ricerca antropologica compiuta da un’associazione culturale attiva nel territorio di Tor Sapienza, che dagli anni 80 ha condotto degli studi mirati a ricostruire il tessuto storico e antropologico alla ricerca delle proprie radici. La storia di Tor Sapienza è legata in modo viscerale a Michele Testa. Nasce il 1° aprile 1875 a Cercemaggiore, un paese piccolissimo tra le montagne del Sannio, da una dignitosa famiglia contadina di 6 figli e un piccolo campo da coltivare. A 22 anni, appena sposato, trova al paese le porte del lavoro chiuse. Richiede e ottiene un lavoro come movimentista alle Ferrovie Meridionali e gli assegnano la stazione di Castro Pofi in Ciociaria. Anche qui non smentisce il suo impegno politico e sociale partecipando come delegato sindacale agli scioperi dei primi del 900, in prima fila nella lotta per la riduzione dell’orario di lavoro, allora di 12 ore.
La società ferroviaria di fronte ad una sua richiesta di trasferimento a Tivoli viene inviato alla stazione di Cervara, oggi Tor Sapienza, in una zona malarica. Siamo verso la fine del 1914. Michele Testa non si perde d’animo, anzi intreccia subito rapporti con le uniche persone presenti nel luogo, un medico, un maestro elementare ed un parroco, progettando con i primi due la bonifica di questa zona che nelle sue intenzioni doveva diventare il granaio di Roma, con culture intensive di grano fieno e tabacco.
Insieme al medico e al maestro elementare fa una prima richiesta di 3 mila metri quadrati di terra ai principi Lancellotti e ai duchi Salviati, latifondisti di zona, da questi ignorata. Dopo la I guerra mondiale, durante la quale, grazie ad alcune testimonianze orali, sappiamo essersi prodigato nell’aiuto delle poche persone risiedenti, ritorna al suo progetto sfruttando la legge Ricci del 1919 che diede il via alla bonifica dell’agro romano deferendola dai proprietari.
Per realizzarlo fonda la cooperativa Tor Sapienza per la colonizzazione dell’agro romano che, tra il 1920 e il 1922, riesce ad ottenere 35 ettari di terra dai proprietari Principi Lancellotti e Duchi Salviati.
La fondazione di Tor Sapienza è un esempio unico nel suo genere, con quella cooperativa che acquisì un totale di 160 ettari e con Michele Testa che si adoperò, fino a quando glielo permisero, ad amministrarla onestamente lottando contro ogni speculazione. Ma l’’avvento del fascismo impose a tutto questo percorso uno stop definitivo.
Per la sua posizione antifascista e per aver denunciato le speculazioni sull’agro romano nel settembre del 1923 viene esonerato dalle ferrovie. Il 31 maggio 1929 alle elezioni nel seggio di Lunghezza è suo l’unico no al fascismo! Il 10 luglio 1929 viene costretto alle dimissioni dalla cooperativa da lui fondata perché aveva chiesto di poterne valutare la contabilità. Entra nel mirino del Tribunale Speciale e viene arrestato il 17 novembre 1935. Processato, viene condannato ad un anno di confino a Padula (SA) perché aveva criticato la guerra in Abissinia.

Molte le poesie di sua composizione, così pure notevole è la sua satira, che lo pone in continuo collegamento virtuale con Pasquino. mettendo a nudo, sorridendo, il suo vissuto dal 1928 al 1943.
Sono attive nel territorio in suo nome l’Associazione Culturale Michele Testa, il Centro Culturale Morandi e in modo particolare il progetto Tor Sapienza in Arte che si prefigge di valorizzare il territorio illuminando la giungla d’asfalto con l’azione benefica dell’arte e della cultura, per lo sviluppo personale del singolo come dell’intera comunità.
In suo nome è attiva anche l'associazione Università Popolare Michele Testa che sta portando avanti il progetto di rendere nota la vita e finalmente giustizia a quest' uomo perseguitato politicamente nel periodo fascista e confinato, per una motivazione banale, ma in verità perché si rifiutava di cedere la cooperativa a chi voleva toglierla ai lavoratori terrieri beneficiari di quei terreni per darla ai loro simpatizzanti. Dal Diario affiorano conoscenze storiche culturali notevoli: dai classici greci e romani a Dante, Machiavelli fino ad arrivare ad autori più vicini ai suoi tempi come Giuseppe Giusti, Anatole France, Heinrich Heine e Giosuè Carducci.
Il suo Diario è un portale sul mondo ma, ad oggi, non è stato ancora pubblicato. Contiene bellissime pagine di lirica sull’umana esistenza, su Dio, sui massimi e minimi sistemi. È una disanima pungente sulla figura di Mussolini, di cui smonta pezzo per pezzo gli atteggiamenti da superuomo e il suo impero privo di contenuti basato sulla schiavizzazione del popolo e non sul consenso. “A te t’appiccano” scrive Michele Testa, con una previsione drammaticamente centrata.
Molte le poesie di sua composizione, così pure notevole è la sua satira, che lo pone in continuo collegamento virtuale con Pasquino. mettendo a nudo, sorridendo, il suo vissuto dal 1928 al 1943.

 

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