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dicembre 2016 - Durante il periodo natalizio si moltiplicano
gli eventi nei quartieri romani dove il classico concerto
anima chiese e teatri. L’Associazione Culturale ROMA ENSEMBLE,
con il supporto dell'Associazione l'Anfiteatro che ne cura
la comunicazione con gli attori istituzionali e sociali, l’aveva
pensato e programmato per diffondere qualche nota di musica
colta sul territorio, ma l’impulso della solidarietà
ha preso il sopravvento su quello meramente musicale.
Il
18 Dicembre alle 20,00, presso la Chiesa Santa Bernadette
Soubirous di viale Franceschini, nel territorio del IV Municipio
di Roma, si terrà un concerto
in cui sarà eseguita una composizione musicale specificatamente
« composta in occasione del sisma dell’Italia centrale
a memoria delle sue vittime, in solidarietà con i terremotati
», la prima, al momento unica, testimonianza musicale
che ricorda quella tragedia.
Così
alla gaiezza della musica di Schubert è stato aggiunto
un momento di partecipata riflessione per le vittime del sisma
e per le popolazioni che non trascorreranno le festività
natalizie nelle proprie case.
Il
Coro Simul Voces del quartiere di Colli Aniene, L’Orchestra
Palladio, il Complesso Bandistico Arturo Toscanini di Settecamini,
diretti dal Maestro Mauro Conti, celebreranno con gli abitanti
del quartiere questo evento di musica e solidarietà,
a cui parteciperanno rappresentanti dei territori colpiti
dal sisma del 24 Agosto.
L’associazionismo,
molto attivo a Colli Aniene, sosterrà l’evento, proseguendo
il riconosciuto lavoro di testimonianza per quella tragedia,
ma anche includendo nuove realtà, che intervengono
nel sociale per portare un contributo alla diffusione della
cultura sul territorio.
Alle
ore 3:36 del 24 Agosto 2016 si udì un sordo ruggito
venire dal profondo … era La Voce della Terra
Sinossi
della composizione musicale del Maestro Mauro Conti
La
Voce della Terra è un brano composto all'indomani del
terremoto che ha distrutto la città di Amatrice, richiesto
da alcuni abitanti che hanno vissuto quella notte del 24 agosto
e che ha segnato le loro vite.
Si
divide in quattro parti: nella prima, il solo del corno anticipa
la scossa del terremoto, dieci battute che simboleggiano i
dieci secondi che hanno distrutto tutto. A questo segue un
momento in cui il coro solo descrive il vuoto che lascia la
distruzione, e, al cominciare dell'orchestra, le voci si articolano
in un corale che rappresenta il lamento. La terza parte descrive
lo spirito della ricostruzione. A questo punto, un solo dei
timpani velato dietro un tema con variazioni, riporta il terremoto
di Norcia. Quarta e ultima parte, una marcia funebre. Alla
fine di questa tragedia, è pietoso rivolgere il pensiero
più sentito alle vittime, a coloro che hanno perso
un'attività, la casa o addirittura la vita.
In
conclusione, possiamo dire che la voce della terra è
questo: il suono del dolore che dalle profondità della
terra arriva alle profondità dell'animo umano.