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dicembre 2016 - Mentre le automobili vengono bloccate
da un provvedimento della Giunta comunale a causa dell’innalzamento
delle polveri sottili, una nube velenosa, frutto dei roghi
tossici di plastiche e materiali pericolosi, ha attraversato
ieri sera l’abitato di Colli Aniene tra l’indifferenza generale.
Non passa sera ormai che Colli Aniene o Tor Sapienza non vengano
inondati dalla nauseabonda puzza di plastica bruciata. Dipende
soltanto dalla direzione del vento. Nessuno ferma le mani
incendiarie di questi piromani. Una questione mai veramente
affrontata fino ad oggi perché è dai risvolti
delicati e implica provvedimenti verso una etnia che viene
tutelata più dei romani. Ricordiamo alle istituzioni
che non è razzismo applicare la legge che protegge
i cittadini dai delitti ambientali. È una legge quella
della “terra dei fuochi” che proprio voi politici avete scritto
ma che non applicate, come è vostro dovere, per difendere
la comunità da questi soprusi. È più
facile multare le auto che intervenire a tutela del territorio.
Riprendiamo un estratto di un post di Facebook pubblicato
qualche tempo fa in cui venivano evidenziati i pericoli dei
roghi tossici per la nostra salute, facendo riferimento alla
terra dei fuochi della Campania:
ROGHI
TOSSICI: COSA SI DEVE SAPERE
Cosa viene bruciato?
Vengono bruciati rifiuti urbani, rifiuti differenziati, rifiuti
ospedalieri, rifiuti edili, rifiuti elettrici, scarti delle
industrie tessili illegali del vesuviano e rifiuti tossici,
nello specifico amianto.
Da dove provengono questi rifiuti?
Dallo smaltimento illegale. “Lo smaltimento illegale
di rifiuti industriali è il più pericoloso campo
d’attività delle ecomafie e uno tra i business illegali
più redditizio. Anziché essere trattati e gestiti
secondo le norme, che ne assicurano lo smaltimento in regime
di sicurezza ambientale e sanitaria, i rifiuti speciali vengono
nascosti e così avvelenano l’aria, contaminano le falde
acquifere, inquinano i fiumi e le coltivazioni agricole, minacciano
la salute dei cittadini, contaminando con metalli pesanti,
diossine e altre sostanze cancerogene i prodotti alimentari.
In questo racket, insieme alle mafie, agiscono i manager delle
aziende, faccendieri, amministratori locali e tecnici senza
scrupoli che insieme costituiscono una vera e propria associazione
criminale, una Rifiuti Spa, che conta su pratiche collaudate
di corruzione, frode ed evasione fiscale, attiva da nord a
sud su tutto il territorio nazionale.” Testo tratto dal
sito di Legambiente
www.legambiente.it
Cosa produce la combustione di questi rifiuti?
Produce l’emissione nell’aria di diossina e furani, sostanze
tossiche e cancerogene.
Cosa comporta l’esposizione a queste sostanze?
Aumenta sensibilmente il rischio di tumori
e l’incidenza di malformazioni congenite.
“Negli ultimi venti anni «in provincia di Napoli
(città esclusa, ndr) si sono avuti incrementi percentuali
del tasso di mortalità per tumori del 47% fra gli uomini
e del 40% tra le donne, incrementi che sono stati rispettivamente
del 28,4% e del 32,7% anche in provincia di Caserta».
Mentre in Italia, negli stessi ultimi venti anni, «i
tassi sono viceversa rimasti tendenzialmente stabili»
e «al Nord sono addirittura diminuiti».
Come meticolosamente annota, spiega e certifica lo studio
sui Comuni campani, appena concluso dall’Istituto nazionale
per i tumori “Pascale” di Napoli. La connessione strettissima
fra emergenza rifiuti e impennata della mortalità è
fin troppo evidente”.