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dicembre 2016 - Ieri mattina alle ore 8.00, la Polizia
di Roma Capitale ha sgomberato il complesso industriale ex
"ISF", dimora abusiva per numerose persone, sito
in via Tiburtina altezza S. Basilio e meglio conosciuto come
il “mostro ecologico della tiburtina”.
L'intervento ha impegnato personale del Gruppo SPE (Sicurezza
Pubblica Emergenziale) e del Gruppo VI Tiburtino, diretti
rispettivamente dal Vice comandante Di Maggio e dal Comandante
Massimiliano Stangoni, coadiuvati inoltre da personale del
NAE (Nucleo Assistenza Emarginati).
Sul posto anche Carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico)
e della Stazione San Basilio.
Quarantotto persone di diverse nazionalità sono state
fermate durante lo sgombero: africani del Mali, Gambia, Senegal,
Nigeria e numerosi Rom di nazionalità rumena, oltre
a due polacchi e due italiani. Tutti a loro dire dediti a
lavori saltuari come muratura, volantinaggio e cura di giardini.
Quindici persone sprovviste di documenti sono state accompagnate
presso il Centro di Identificazione, anche per verificare
l'esistenza di eventuali provvedimenti a loro carico.
Per tutti si procederà a denuncia all'Autorità
Giudiziaria per i reati di occupazione abusiva e violazione
di sigilli, in quanto l'area era sotto sequestro giudiziario.
Gli agenti della Polizia Locale, durante le perquisizioni
della zona, hanno inoltre sequestrato un involucro contenente
alcuni grammi di marijuana.
La
domanda che si pongono i residenti del tiburtino è
quanto durerà la liberazione dello stabilimento prima
che altre persone in cerca di riparo lo occupino nuovamente?
È la solita operazione di facciata che serve a poco
se non è accompagnata da soluzioni definitive come
l’abbattimento del mostro ecologico o la sua riconversione
per scopi utili alla comunità. Ci piacerebbe sapere
chi è il proprietario dell’area e se versa le tasse
dovute per lo stabilimento al Comune che lo ospita. Noi ne
dubitiamo e voi?