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dicembre 2016 - Venerdì scorso, i condomini
dell’edificio 5/6 di largo Franchellucci hanno trovato una
sgradita sorpresa nel giardino del loro abitato: le due panchine
distrutte dai “soliti” vandali. Gli autori dell’atto non si
rendono conto del danno che provocano alla comunità.
Quelle due panchine venivano usate dagli anziani dei palazzi
limitrofi per rinfrancarsi, conversare e discutere di quanto
accade intorno ossia, per alcuni di loro, quel luogo era un
piccolo polo di incontri e di socialità.
Se a questo ci aggiungiamo che l’amministrazione locale non
è in grado neanche di sostituire gli arredi urbani
usurati dal tempo, giungiamo alla facile conclusione che gli
anziani di largo Franchellucci difficilmente riavranno il
loro piccolo spazio per vivere il quartiere.
I motivi che spingono i vandali a comportarsi in questo modo
sono i soliti già sviscerati dai tanti trattati di
psicologia. Generalmente si tratta di un fenomeno presente
nell’età adolescenziale che porta i ragazzi a unirsi
in branco per sfregiare e distruggere tutto quello che incontrano
sul loro cammino solo per creare un diversivo alla monotonia
di tutti i giorni. La noia e l'incapacità di gestire
la solitudine li porta a compiere un atto vandalico di cui
non comprendono la vigliaccheria. Solo in gruppo riescono
a sfogare questi bassi istinti ed è l'unico modo che
conoscono per liberarsi dall'energia negativa che li assale.
Sono gli stessi che sempre in branco, spesso, sono autori
di episodi di prevaricazione e bullismo nelle scuole e sui
social network.
La
fotografia con relativa segnalazione ci è pervenuta
dalla sig.ra Barbara.