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dicembre 2016 - Una decisione che lascia quantomeno
sconcertati e induce a pensare che in questo paese è
inutile scegliere i propri rappresentanti perché ci
sono altri centri di potere che disfano quanto viene realizzato.
Il TAR del Lazio ha sospeso con un decreto cautelare urgente
l'ordinanza del Comune di Roma, che vietava i 'botti' di Capodanno.
E pensate un po’, lo stesso organismo ha fissato una camera
di Consiglio per il 25 gennaio per valutare la questione.
Cioè, prima il danno e poi la beffa. La decisione rende
inefficace il provvedimento della Sindaca Virginia Raggi ma
il 25 gennaio del prossimo anno, cioè dopo i fuochi
(ndr=lasciatemi esprimere un po’ d’ironia), il TAR
potrebbe ripensarci e decretare che l’amministrazione Capitolina
aveva tutto il diritto di proibire i botti. Se qualcuno si
farà male, come spesso accade a Capodanno, lo invito
a rivalesi su chi prende queste decisioni cervellotiche. Ricordiamo
che l’ordinanza prevedeva a partire da oggi e fino alle ore
24 del 1 gennaio il "divieto assoluto" di "usare
materiale esplodente, utilizzare fuochi artificiali, petardi,
botti, razzi e simili artifici pirotecnici" a meno di
200 metri dai centri abitati, dalle persone e dagli animali".
Il provvedimento fu varato per l'urgente necessità
di adottare misure idonee a garantire l'incolumità
pubblica, la sicurezza urbana, la protezione degli animali
e assicurare le necessarie attività di prevenzione
attraverso la limitazione dell'uso dei botti e dei fuochi
di artificio sul territorio comunale". Un’ordinanza che
in molte città del nord Italia è in vigore già
da qualche anno senza che nessuno si sia mai sognato di impugnarla.
Ora non ci resta che dimostrare che noi romani abbiamo raggiunto
un grado di “civiltà” che va oltre
le “ridicole” lotte di potere. A chi sta
a cuore, non solo a parole, l’ambiente, gli animali e gli
esseri umani producano a Capodanno un solo “piccolo botto”
ossia quello del tappo che salta dalla bottiglia di spumante.