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gennaio 2017 - Il 3 novembre 2015, il Commissario
Francesco Paolo Tronca ha firmato il Contratto di Servizio
tra Roma Capitale ed AMA S.p.A. per la gestione dei rifiuti
urbani e i servizi di igiene urbana valevole dal 1° aprile
2016 al 31 dicembre 2018. Un impegno che oltre alla raccolta
dei rifiuti nelle abitazioni prevedeva i servizi di spazzamento,
lavaggio e diserbo ossia tutte le attività
ordinarie di pulizia manuale e meccanizzata ovvero di rimozione
di rifiuti sulle aree di uso pubblico nell’ambito del territorio
del Comune di Roma Capitale. Inoltre tra le norme contrattuali
era prevista la Raccolta Recupero materiali misti
ossia il servizio svolto di norma da un operatore con mezzo
a vasca e consiste nella raccolta dei rifiuti depositati in
prossimità di postazioni di raccolta stradale (cassonetti)
e campane del vetro e pulizia delle aree immediatamente circostanti.
Il servizio prevedeva anche la vuotatura dei cestini
gettacarte presenti nel territorio assegnato e
la pulizia intorno agli stessi. E’ altresì
ricompreso il servizio di rimozione di piccole quantità
di rifiuti abbandonati su suolo pubblico lungo il percorso.
Invece,
a giudicare da quanto rilevato nel quartiere di Colli Aniene,
si stanno verificando diversi disservizi nello svuotamento
dei cestini gettacarte, ricolmi di materiale non ritirato
al punto tale che si stanno formando mini discariche ai loro
piedi, e soprattutto a strade che non vengono sottoposte a
spazzamento, lavaggio e diserbo da diversi mesi. Cumuli di
foglie lungo le strade, sotto alberi già spogli da
diverso tempo, indicano che AMA non svolge questo servizio
che è parte integrante del contratto di servizio.
Sono disservizi imputabili all’organizzazione e non certo
ai lavoratori di detta azienda che svolgono al meglio i compiti
che gli vengono assegnati. Non sta in piedi neanche il discorso
dei macchinari rotti perché è compito dell’azienda
che si impegna in un servizio ad avere macchinari funzionanti.
Inoltre, l’Amministrazione Capitolina aveva comunicato che
il nuovo contratto introduceva un adeguato sistema di valutazione,
monitoraggio e controllo delle prestazioni rese da AMA, in
grado di consentire la verifica del rispetto degli obiettivi
contrattuali. In base alla DAC n. 51/2015 doveva essere costituito
uno specifico organismo deputato ad assicurare l’informazione
e la partecipazione delle Associazioni dei consumatori e utenti
legalmente costituite in merito ai servizi previsti dal Contratto.
Allora
ci ponemmo una domanda: Un passo avanti o solo
l’ennesimo organismo inutile che controllerà il nulla?
Per ora, a giudicare da quello che osserviamo, ci sembra che
la seconda ipotesi sia quella più veritiera.
A questo punto non ci resta che appellarsi al Municipio, che
in relazione a questo contratto doveva costituire l’ ambito
territoriale di riferimento in quanto il perseguimento
degli obiettivi doveva realizzarsi attraverso l’assunzione
di tale compito nonché attraverso la pianificazione
industriale dei servizi e la loro profonda informatizzazione.
Antonio
Barcella
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