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Sherlock e “La scuola dei misteri”

9 marzo 2017 - Oggi abbiamo voluto usare l’arma dell’ironia per richiamare l’attenzione su un argomento che ci sta particolarmente a cuore: la sicurezza degli edifici scolastici. In questo racconto abbiamo definito la scuola Balabanoff come “la scuola dei misteri”. Un testo molto fantasioso che gioca sugli ultimi fatti incomprensibili e sull’ambiguità della pubblica amministrazione che non fornisce risposte adeguate ai cittadini. L’ambientazione e la trama del racconto sono completamente frutto di fantasia e i fatti tragici descritti sono quantomeno improbabili, almeno nel momento in cui scriviamo.
H:John, è arrivato il momento di fare luce su quella che nel 2017 venne definita la scuola dei misteri.
W:Quella di Colli Aniene che nell’estate del 2030 crollò all’improvviso lasciando solo macerie e distruzione?
H:Esatto, proprio quella. Come spesso succede nella pubblica amministrazione non venne accertata alcuna responsabilità e un’apposita commissione d’inchiesta insabbiò tutto addebitando i cedimenti ad un fatto naturale, ossia alle scosse sismiche dei terremoti che in quegli anni avevano sconvolto il Centro Italia. Solo per caso nel crollo non vennero coinvolte persone.
W:Dr Holmes, effettivamente sembra solo casualità! Non vedo cosa ci sia da scoprire e, dopo quasi cinquant’anni dal fatto, mi sembra impossibile riuscire a far luce sull’episodio
H:Dove c’è un enigma non risolto ci sono io. E in questa storia sono veramente tanti i misteri insoluti, a partire dai fondi regionali per la messa in sicurezza stanziati nel 2013 e mai arrivati a destinazione, alla scomparsa della Commissione Russa che doveva indagare sulla stabilità dell’edificio, per finire con il mistero degli operai del Servizio Giardini che nel 2017 svanirono nel nulla dopo aver potato solo alcuni rami degli alberi del giardino. Un caso difficile, certo. Ma come ho sempre sostenuto, una volta eliminato l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità.
W:La stampa romana a suo tempo riempì tantissime pagine sullo stato “indecente” di quell’edificio scolastico, con attacchi spesso frontali ai quali la pubblica amministrazione rispose solo con un silenzio ostinato e senza mai intervenire adeguatamente. Perfino il colore politico dell’amministrazione capitolina cambiò diverse volte, con alternanza di destra, sinistra e perfino con i cosiddetti movimenti alternativi. Il tempo trascorse senza che nessuno facesse nulla per mettere in sicurezza l'edificio, nonostante vari sopralluoghi avessero definirono ‘un’edilizia scellerata’ quella che aveva progettato e realizzato la scuola negli anni ’80 del XX secolo. Credo proprio che questa volta non basteranno le sue eccezionali capacità deduttive per risolvere l’arcano
H:Prova a essere più positivo. Se ciò che rimane in un'indagine svolta per esclusione può sembrare assurdo, l'unica spiegazione logica deve per forza di cose essere quella corretta e solo accurati controlli potranno verificare quanto dedotto. Dobbiamo solo trovare il filo logico che unisce quelle sparizioni e il caso sarà automaticamente risolto.
W:Ma come è possibile aver ignorato per anni quegli elementi che facevano prevedere facilmente quanto poi è accaduto con puntualità? Guardi queste immagine ormai ingiallite, la situazione era veramente critica, si vedono chiaramente i ferri delle strutture portanti scoperti. Il tempo ha fatto solo il suo lento lavoro di usura delle travi e dei muri. Bastava intervenire con una buona manutenzione e nulla sarebbe accaduto. E per di più i genitori venivano continuamente rassicurati e pertanto continuavano a mandare i propri figli in quella scuola. Solo dopo il crollo la gente inferocita si scagliò contro quelli che vennero additati come i responsabili della vicenda. Ci volle un bel po’ di tempo per ristabilire l’ordine pubblico.
H:Hai detto bene. Proprio negli anni cruciali di questa vicenda, tra il 2013 e il 2017, il numero delle iscrizioni era aumentato vertiginosamente, tanto che era stato necessario rimettere in funzione parti dell'edificio che per anni erano state inutilizzate. Sottovalutando i problemi strutturali, i genitori mandavano con entusiasmo i figli in quella scuola, molti provenivano perfino da fuori del quartiere, perché attirati dalla qualità del corpo docente. Ignorare era la strada più semplice. Pensa che proprio le persone che prima del cedimento difendevano l’operato dell’amministrazione locale divennero i più accaniti persecutori dopo il fattaccio.
W:Un caso veramente ingarbugliato, una vera indagine nel tempo passato, proprio come piace a te.
H:Dai, saliamo sulla macchina del tempo e andiamo a vedere con i nostri occhi quello che è accaduto tanti anni fa.”
Il display luminoso lampeggiava già sul numero “2017”. W:L’anno è già impostato. Che luogo inserisco?
H:Elementare, Watson. Per prima cosa andiamo in Siberia a scoprire che fine fece la Commissione Russa che doveva relazionare il Municipio sulla stabilità degli edifici scolastici. La mancanza di quella relazione creò un ulteriore alibi all'amministrazione per crogiolarsi nel suo immobilismo e può quindi essere un episodio chiave per comprendere la catena di responsabilità che portò al crollo. Non si conosce il motivo della sparizione dei tecnici ma alcuni documenti dell’epoca raccontano che furono reclusi tra quei ghiacci perenni.”

Antonio Barcella
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