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marzo 2017 - Oggi abbiamo voluto usare l’arma dell’ironia
per richiamare l’attenzione su un argomento che ci sta particolarmente
a cuore: la sicurezza degli edifici scolastici. In questo
racconto abbiamo definito la scuola Balabanoff come “la scuola
dei misteri”. Un testo molto fantasioso che gioca sugli ultimi
fatti incomprensibili e sull’ambiguità della pubblica
amministrazione che non fornisce risposte adeguate ai cittadini.
L’ambientazione e la trama del racconto sono completamente
frutto di fantasia e i fatti tragici descritti sono quantomeno
improbabili, almeno nel momento in cui scriviamo.
H: “John, è arrivato il momento
di fare luce su quella che nel 2017 venne definita la scuola
dei misteri.”
W: “Quella di Colli Aniene che nell’estate
del 2030 crollò all’improvviso lasciando solo macerie
e distruzione?”
H: “Esatto, proprio quella. Come spesso
succede nella pubblica amministrazione non venne accertata
alcuna responsabilità e un’apposita commissione d’inchiesta
insabbiò tutto addebitando i cedimenti ad un fatto
naturale, ossia alle scosse sismiche dei terremoti che in
quegli anni avevano sconvolto il Centro Italia. Solo per caso
nel crollo non vennero coinvolte persone.”
W: “Dr Holmes, effettivamente sembra
solo casualità! Non vedo cosa ci sia da scoprire e,
dopo quasi cinquant’anni dal fatto, mi sembra impossibile
riuscire a far luce sull’episodio”
H: “Dove c’è un enigma non risolto
ci sono io. E in questa storia sono veramente tanti i misteri
insoluti, a partire dai fondi regionali per la messa in sicurezza
stanziati nel 2013 e mai arrivati a destinazione, alla scomparsa
della Commissione Russa che doveva indagare sulla stabilità
dell’edificio, per finire con il mistero degli operai del
Servizio Giardini che nel 2017 svanirono nel nulla dopo aver
potato solo alcuni rami degli alberi del giardino. Un caso
difficile, certo. Ma come ho sempre sostenuto, una volta eliminato
l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile,
deve essere la verità.”
W: “La stampa romana a suo tempo riempì
tantissime pagine sullo stato “indecente” di quell’edificio
scolastico, con attacchi spesso frontali ai quali la pubblica
amministrazione rispose solo con un silenzio ostinato e senza
mai intervenire adeguatamente. Perfino il colore politico
dell’amministrazione capitolina cambiò diverse volte,
con alternanza di destra, sinistra e perfino con i cosiddetti
movimenti alternativi. Il tempo trascorse senza che nessuno
facesse nulla per mettere in sicurezza l'edificio, nonostante
vari sopralluoghi avessero definirono ‘un’edilizia
scellerata’ quella che aveva progettato e realizzato
la scuola negli anni ’80 del XX secolo. Credo proprio che
questa volta non basteranno le sue eccezionali capacità
deduttive per risolvere l’arcano”
H: “Prova a essere più positivo.
Se ciò che rimane in un'indagine svolta per esclusione
può sembrare assurdo, l'unica spiegazione logica deve
per forza di cose essere quella corretta e solo accurati controlli
potranno verificare quanto dedotto. Dobbiamo solo trovare
il filo logico che unisce quelle sparizioni e il caso sarà
automaticamente risolto.”
W: “Ma come è possibile aver ignorato
per anni quegli elementi che facevano prevedere facilmente
quanto poi è accaduto con puntualità? Guardi
queste immagine ormai ingiallite, la situazione era veramente
critica, si vedono chiaramente i ferri delle strutture portanti
scoperti. Il tempo ha fatto solo il suo lento lavoro di usura
delle travi e dei muri. Bastava intervenire con una buona
manutenzione e nulla sarebbe accaduto. E per di più
i genitori venivano continuamente rassicurati e pertanto continuavano
a mandare i propri figli in quella scuola. Solo dopo il crollo
la gente inferocita si scagliò contro quelli che vennero
additati come i responsabili della vicenda. Ci volle un bel
po’ di tempo per ristabilire l’ordine pubblico.”
H: “Hai detto bene. Proprio negli anni
cruciali di questa vicenda, tra il 2013 e il 2017, il numero
delle iscrizioni era aumentato vertiginosamente, tanto che
era stato necessario rimettere in funzione parti dell'edificio
che per anni erano state inutilizzate. Sottovalutando i problemi
strutturali, i genitori mandavano con entusiasmo i figli in
quella scuola, molti provenivano perfino da fuori del quartiere,
perché attirati dalla qualità del corpo docente.
Ignorare era la strada più semplice. Pensa che proprio
le persone che prima del cedimento difendevano l’operato dell’amministrazione
locale divennero i più accaniti persecutori dopo il
fattaccio.”
W: “Un caso veramente ingarbugliato,
una vera indagine nel tempo passato, proprio come piace a
te.”
H: “Dai, saliamo sulla macchina del tempo
e andiamo a vedere con i nostri occhi quello che è
accaduto tanti anni fa.”
Il display luminoso lampeggiava già sul numero “2017”.
W: “L’anno è già impostato.
Che luogo inserisco?”
H: “Elementare, Watson. Per prima cosa
andiamo in Siberia a scoprire che fine fece la Commissione
Russa che doveva relazionare il Municipio sulla stabilità
degli edifici scolastici. La mancanza di quella relazione
creò un ulteriore alibi all'amministrazione per crogiolarsi
nel suo immobilismo e può quindi essere un episodio
chiave per comprendere la catena di responsabilità
che portò al crollo. Non si conosce il motivo della
sparizione dei tecnici ma alcuni documenti dell’epoca raccontano
che furono reclusi tra quei ghiacci perenni.”
Antonio
Barcella
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