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Ultimo estratto del libro “La Cervelletta di Mimmo e con Mimmo” - Storia sociale della Cervelletta

10 marzo 2017 - Oggi pubblichiamo l’ultima puntata della serie di articoli dedicati al libro del prof. Pietrangeli dedicato alla tenuta della Cervelletta. Da oggi, chi vuole può scaricare il libro completo attraverso il link del nostro sito "La Cervelletta di Mimmo e con Mimmo".
La storia “sociale” della Cervelletta ha inizio nei primissimi anni degli anni '80, quando, con il nostro insediamento negli edifici 18 e 19 di via Mario Cingolani e via Caterina Martinelli (Colli Aniene) e con il quartiere ancora in costruzione, abbiamo deciso di costituire il circolo “La Torre”, in omaggio alla Torre della Cervelletta. L'esigenza di dar vita ad una struttura sociale nasceva dalla necessità di affrontare, insieme, enormi problemi pratici, logistici ed organizzativi, come quelli della viabilità e delle altre utenze necessarie per la sopravvivenza, drammaticamente assenti a causa del fallimento della cooperativa “Nuovo Auspicio”, che unitamente all'A.I.C., che facevano capo ai partiti maggiori DC e PCI, stavano provvedendo a costruire, dalle fondamenta, un nuovo quartiere.
Il Circolo “La Torre”, insomma, rappresentava il vincolo solidaristico, sancito giuridicamente nel nostro Statuto, tra i soci degli edifici 18-19 di via Mario Cingolani e di via Caterina Martinelli ed aveva la funzione di risolvere problemi pratici, ma anche di realizzare straordinarie iniziative di carattere socio-culturale e ludico-ricreative, aperte a tutto il quartiere, sia all'interno delle sale condominiali che negli spazi circostanti (biblioteca, presentazione di libri, letture, convegni, lezioni di inglese, musica, incontri con personaggi
della cultura e della politica, mostre, feste...: celeberrima quella di tre giorni per ricordare l'anniversario del nostro insediamento nei palazzi 18-19 di via Mario Cingolani e via Caterina Martinelli e che è durata 20 anni.
Tra i nostri più importanti e operativi di questi straordinari pionieri, voglio ricordare oltre al sottoscritto, Domenico Proietti, Luigi Polito, Marina Tranquilli, Mario Scordino, Umberto Turini, Gianni Campana, Severini Antonio e molti altri.
Tra i problemi da affrontare c'era anche quello della Cervelletta. Le voci sulla sua destinazione (albergo e ville) ci allarmarono e ci indussero a creare un organismo più ampio che coinvolgesse anche il quartiere. Ebbe così origine il “Comitato per il Parco della Cervelletta”, con tanto di riconoscimento giuridico da parte delle Istituzioni pubbliche, che ha svolto una funzione fondamentale per le sorti della Cervelletta. Oltre al sottoscritto con funzione di presidente, il Direttivo era costituito da Salvatore Palladino, l'intellettuale ambientalista, Franco Leccese, il politico, Silvia Carminati, architetto e pittrice, Mario Scordino, sindacalista, il compianto Claudio Schermi, creativo e pittore, Franco Strocchia, animatore delle cooperativa Auspicio, Sergio Fiorentini, fotografo artista della flora e della fauna della Cervelletta; foto diventate, poi, cartoline per merito di Luigi Polito, imprenditore e promotore di straordinarie iniziative socio-culturali, Carmelo Calci, archeologo.
Nonostante l'esiguità iniziale dei partecipanti e la sprovvedutezza “politica” di molti, noi volevamo, quindi dovevamo, salvare la Cervelletta dalla speculazione edilizia. A questo punto è necessario ricordare un aneddoto: nel corso di una delle molte iniziative realizzate alla Cervelletta, l'on.le Tocci (seconda metà degli anni '80, giovane presidente del V municipio, raccontò come: “Un giorno si presentarono nel mio ufficio un gruppo di cittadini che mi dissero di essere intenzionati a “salvare” la Cervelletta. Tra me e me pensai alla follia di questo proposito, considerata la complessità dell'operazione e lo strapotere della finanziaria edilizia “Tirrena” proprietaria del bene. Con riluttanza accettai la … “provocazione”... ed oggi quel sogno è
stato realizzato e noi tutti dobbiamo essere grati a questi straordinari concittadini, per il risultato ottenuto che sembrava impossibile”. Con la collaborazione dell'on. Meta abbiamo scritto una legge di iniziativa popolare da presentare alla Regione Lazio ed ottenere il Parco.
Davanti a supermercati, chiese, piazze, strade frequentate, abbiamo contattato e sensibilizzato decine di migliaia di cittadini, raccogliendo in tre mesi (ne occorrevano 6) circa 7000 firme (delle 5000 necessarie per legge) e la legge, dopo un lungo periodo di giacenza polverosa e dimenticata in un ufficio secondario della Regione, fu letteralmente riscoperta da noi con una ispezione minuziosa e puntigliosa e proposta con determinazione all'attenzione degli uffici competenti, che, finalmente, la inserirono nell'agenda dei lavori del Consiglio Regionale che l'approvò solo nel 1994.
Era nato il Parco della Cervelletta! Non bastava, ovviamente. Incombeva sul Casale e sugli altri edifici circostanti sempre l'ipotesi inquietante “dell'albergo” e delle “ville”.
Le nostre iniziative sempre più impegnate e condivise, ormai da numerose istituzioni (Vª C.ne), partiti, associazioni, cooperative, cittadini, scuole, portarono all'ottenimento di un vincolo architettonico “primario” (strettissimo) sulla Torre e sul Casale, che, finalmente, erano salvi e un vincolo “secondario”, sul Borgo Rurale.
Un altro grosso risultato fu quello della cancellazione della strada a doppia carreggiata, con quadrifoglio sull'A24 che avrebbe attraversato il Parco compromettendo irrimediabilmente una delle zone umide più interessanti all'interno del GRA, dove è stata fotografata, da Sergio Fiorentini, la tartaruga palustre, forse l'unica presenza all'interno del Raccordo Anulare.
Nel frattempo, in concomitanza della legge regionale sulle Riserve Naturali e la nascita di Roma Natura che le avrebbe gestite - un patrimonio di circa 14.000 ettari che fanno di Roma una delle città più verdi d'Europa - è nata l'Associazione ONLUS “Insieme per l'Aniene” attraverso la fusione di tre strutture territoriali che operavano lungo il tratto urbano dell'Aniene: l'Associazione “Le Valli”, quella “dell'Area Sacra” e il “Comitato per il Parco della Cervelletta”.
La Cervelletta veniva inserita nella Riserva Naturale Valle dell'Aniene.
L'ultimo, irrinunciabile obiettivo raggiunto fu quello dell'assegnazione al patrimonio Pubblico del Comune di Roma, della Cervellettta, nel 2001, la cui custodia temporanea, per “meriti storici”, fu affidata ll'Associazione, perché la tutelasse, impedendo occupazioni abusive, furti e manomissioni e vi realizzasse iniziative di carattere socio-culturale, necessarie per promuoverne ulteriormente la conoscenza e sollecitare attenzione finalizzate ad interventi di salvaguardia di questo luogo meraviglioso ed interessantissimo da parte delle Istituzioni.
L'Associazione, in questo lungo periodo ha sviluppato una lunga serie di iniziative, affidate prevalentemente allo strumento delle petizioni indifferenziate e selezionate (studenti, professori, cittadini comuni, universitari, artisti, politici, anziani ecc.), inviate sistematicamente agli organi competenti del Comune di Roma. Dobbiamo costatare con amarezza che le risposte, da parte delle Istituzioni sono state “interessate” durante le campagne elettorali, ma assolutamente e decisamente non risolutive nei tempi a seguire. Solo la consigliatura Veltroni ha prestato attenzione alle nostre richieste, realizzando un intervento di salvaguardia, ormai inservibile e stanziando dei fondi, mai arrivati a destinazione. Noi, però' seguitiamo a sentirci protagonisti di una lotta giusta a nome dei cittadini, in difesa della nostra memoria, rappresentata dalla Cervelletta.
L'ultima delibera della consigliatura Rutelli (2001) consegnò al Patrimonio Pubblico la Cervelletta, attraverso l'istituto della “permuta”. Quella notte indimenticabile siamo stati fino alle ore 2 in Consiglio Comunale per seguirne i lavori, trepidando per le sorti della Cervelletta.
Il gioco delle mediazioni e dei reciproci favori politici, imposero ad Alleanza Nazionale, la presenza, assicurando il numero legale che, invece, Forza Italia, voleva far mancare e così la delibera fu approvata.
Si deve anche registrare lo strano comportamento dei Verdi che, nell'imminenza del voto, manifestarono forti perplessità e dubbi. Mai “esame” sostenuto in precedenza, aveva prodotto conseguenze emotive così intense come quelle che ho provato e vissuto in quella “storica” notte.
Solo l'atteggiamento di Marina Tranquilli “stranamente calmo e sereno”, si contrapponeva, con fastidio, però, da parte mia all'esperienza che stavamo vivendo e mi rassicurava.
Evidentemente aveva ragione lei.

Antonio Barcella
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