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ATAC fa sul serio contro i “portoghesi” del biglietto

14 marzo 2017 - A Roma, l'espressione "fare il portoghese" è utilizzata per intendere chi usufruisce di un servizio senza pagarlo", come salire su un autobus senza vidimare il biglietto. È un appellativo che ha radici storiche che risalgono al XVIII secolo quando l'ambasciatore del Portogallo presso lo Stato Pontificio invitò i portoghesi residenti a Roma ad assistere gratuitamente a uno spettacolo teatrale presso il Teatro Argentina. Molti romani, tuttavia, cercarono di approfittare dell'opportunità spacciandosi per portoghesi, da cui l'avvertimento non fare il portoghese per diffidare chicchessia dal mettere in atto trucchi o raggiri per poter usufruire di un servizio senza averne titolo.
Contro i “portoghesi” del biglietto, ATAC mette in campo più controlli e più multe per combattere questa vera e propria evasione tariffaria. Viaggiare senza titolo è diventato rischioso e i romani se ne sono accorti, comprando più biglietti e facendo aumentare i ricavi aziendali. I dati sono stati presentati da Atac alle Vernicerie di via Prenestina, in una conferenza cui hanno preso parte la sindaca Virginia Raggi, l’assessora Linda Meleo (Città in Movimento), il presidente della Commissione capitolina Mobilità Enrico Stefàno e l’amministratore unico di Atac, Manuel Fantasia. Mostrato anche in anteprima il video della prossima campagna anti-evasione: Non farti riconoscere, paga il biglietto, con Francesco Pannofino.

Nel 2016 i verificatori in divisa blu sono saliti su 111.740 mila vetture. Controllati oltre 2,1 milioni di passeggeri, 55mila in più del 2015. Le sanzioni: quasi 126mila, in media cinque al giorno per agente, +26% rispetto alle quasi 100mila del 2015, +72% rispetto al 2014. Delle multe elevate, 24.918 sono state pagate entro i cinque giorni dalla contestazione (+60% sul 2015). L’incasso: oltre 1,3 milioni di euro. Ma c’è di più: l’aumento dei controlli, sottolinea Atac, “ha avuto un effetto positivo anche sui ricavi da traffico, scoraggiando molti potenziali evasori e convincendoli a comprare il biglietto”. Risultato: 5,6 milioni in più di ricavi rispetto al 2015 (+2,2%).

Ancora meglio nel primo bimestre 2017, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: più turni di verifica, da 4.320 a 5.202 (+20%); più passeggeri controllati, da 368.169 a 418.895 (+14%); controllori riorganizzati e dunque più efficienza (media salita da 5 a 8 multe per agente, +60%); più vetture controllate, da 19.019 a 22.883 (+20%); più multe, da 22.925 a 25.387 (+11%). E più ricavi dall’acquisto dei biglietti: +7,3%, a gennaio 2017, rispetto a gennaio 2016. Un risultato reso possibile, spiega Atac, dalle mutate “modalità operative” dei controlli: gli agenti “sono stati concentrati sulle linee dove viaggia un numero elevato di passeggeri”, aumentando il presidio “ai varchi di accesso delle metropolitane e delle ferrovie regionali ex concesse Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma-Civitacastellana-Viterbo”.

Dall’inizio dell’anno, inoltre, Atac schiera 150 addetti in più nella “task-force anti-evasione”, ora composta da 310 elementi, tutti agenti di polizia amministrativa, con 160 verificatori a tempo pieno più – da gennaio 2017 – 60 ispettori del servizio di superficie e 90 fra quadri e dirigenti (totale 150). E in più ci sono anche i 75 addetti alla sorveglianza ai varchi di metro e ferrovie: “pur non essendo ancora agenti di polizia amministrativa”, osserva Atac, “costituiscono un deterrente per chi tenta di oltrepassare le barriere senza biglietto”. E nel corso del 2017, preannuncia l’azienda, “l’attività di controllo sarà ulteriormente potenziata”. A questo fine è in corso “una selezione interna di personale per l’individuazione di figure operative”.

Restano comunque rilevanti le percentuali dei viaggiatori sorpresi senza biglietto: 6,2% su bus e tram, 2,7% sulle metro, 3,2% sulle ferrovie ex concesse. Per questo Atac lancia lo spot Non farti riconoscere, paga il biglietto, girato con la regia di Angelo Longoni e interpretato da Francesco Pannofino nei panni di un controllore. Il video andrà in onda sui monitor nelle stazioni metro, su treni e bus e sui canali social di Atac.

Antonio Barcella
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