20
marzo 2017 - Abbiamo ricevuto il messaggio che segue
da una lettrice del nostro blog: “Sono una frequentatrice
dell'area cani comunale di via F. Santi angolo via Grotte
di Gregna. Mi chiedo perchè l'AMA non provvede più
alla rimozione delle deiezioni canine (cacca dei cani) raccolte
dai contribuenti virtuosi che gettano nei cassonetti dell'indifferenziata
da loro stessi forniti? Interpellati ci danno sempre la stessa
risposta: "che noi non paghiamo la tassa sui rifiuti".
Ma so sc…. o ci fanno.......tutti i cittadini di Colli Aniene
e dintorni pagano le tasse sia allo Stato sia ai Comuni pertanto
i servizi ci devono essere resi. Ribadisco area cani comunaleeeeee...Mariagrazia”.
Dalle
nostre ricerche è una questione lacunosa che i regolamenti
comunali non risolvono o sulla quale sono alquanto nebulosi.
L’Art. 34 del regolamento Tutela Animali del Comune di Roma
in merito alla raccolta deiezioni canine recita: "1.
I cani, per i bisogni fisiologici, devono essere condotti
negli spazi di terra in prossimità di alberi, negli
spazi verdi ed in prossimità degli scolatoi a margine
dei marciapiedi. In ogni caso i proprietari o i detentori
sono tenuti alla raccolta delle feci emesse dai loro animali,
in modo tale da evitare l’insudiciamento dei marciapiedi,
delle strade e delle loro pertinenze. 2. Tale obbligo deve
essere rispettato anche nelle aree attrezzate dei parchi pubblici,
o altre aree ritenute idonee, destinate alle attività
motorie, ludiche e di socializzazione degli animali. A tal
fine gli accompagnatori dei cani debbono essere muniti di
palette ecologiche o 22 altra attrezzatura idonea all’asportazione
delle deiezioni. Sono esentati i non vedenti accompagnati
da cani guida e particolari categorie di portatori di handicap
impossibilitati alla effettuazione della raccolta delle feci.
3. Non è ammesso lasciar defecare i cani nel raggio
di metri cento dalle aree attrezzate per il gioco dei bambini."
Nella
Deliberazione n. 12 del 27 gennaio 2010 viene precisato: “di
provvedere alla immediata e totale asportazione delle defecazioni
dei cani facendo uso della suddetta attrezzatura, provvedendo
a depositare gli involucri adeguatamente chiusi negli appositi
contenitori o nei cassonetti stradali per la raccolta dei
rifiuti oppure, limitatamente alle aree che ne risultino sprovviste,
nei cestelli porta rifiuti. Il personale di vigilanza
è tenuto ad accertare che gli accompagnatori degli
animali dimostrino il possesso in loco dell’attrezzatura come
sopra indicata”
In
realtà l’area cani di viale Santi è affidata
ad un’associazione che la gestisce come una qualsiasi area
verde in affido. Per questo ci siamo rivolti ad altri soggetti
affidatari di aree verdi pubbliche del nostro quartiere ed
abbiamo scoperto che nessuno di loro è soggetto al
pagamento di un tributo per la raccolta dei rifiuti altrimenti
avrebbero già da tempo riconsegnato le aree al Comune.
Pretendere il pagamento di un ulteriore balzello a persone
che si fanno già carico di sostituirsi al rilascio
di un servizio pubblico, come la manutenzione del verde, che
l’amministrazione capitolina non è in grado di garantire,
ci sembra quantomeno demenziale.
Anche il comportamento di AMA, così rigida
con gli utenti e così accondiscendente
con se stessa (ad esempio quando non rilascia servizi contrattualmente
previsti come la pulizia delle strade), è quantomeno
discutibile. Come in tutte le questioni burocratiche, a volte
un po’ di buonsenso basterebbe a non creare nuove fratture
con l’utenza di questa città che in realtà è
il vero datore di lavoro della municipalizzata.
Antonio
Barcella
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