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marzo 2017 - Erano i primi giorni di gennaio quando
una delle tante associazioni di Colli Aniene segnalava
al IV Municipio la pericolosità di un muro del
parco Livio Labor di via Massini. Visto il risalto dato dalla
stampa, interveniva subito il Servizio Giardini a “mettere
in sicurezza l’area” utilizzando i consueti nastri rossi e
bianchi di segnalazione atti ad inibire al passaggio l’area
pericolosa. Tutto ciò faceva presagire un intervento
rapido per l’approntamento dei lavori necessari a sistemare
la frattura del muro. Invece, dopo tre mesi possiamo solo
costatare quello che rimane: pochi brandelli di nastro che
non limitano più nulla e, da quello che possiamo osservare,
c’è la presenza di nuove fenditure sulla parete di
blocchetti di tufo. Se non bastassero queste lesioni, il parco
è in uno stato di incuria totale, in linea con quasi
tutte le aree verdi del quartiere: erba incolta, gli arredi
distrutti dal tempo e dai vandali e l’area ludica dei bambini
con le mattonelle di gomma piegate e cotte dai raggi del sole.
Nel nostro articolo del 10 gennaio avevamo scritto: “Speriamo
che anche questa volta non si ricominci con il solito balletto
sulle responsabilità che ha procrastinato di oltre
un anno l’intervento precedente (muro caduto su un passaggio
per disabili)”. Siamo
stati ottimi profeti… ci piace vincere facile. Del resto è
troppo semplice osservare che le ultime opere eseguite nel
nostro quartiere risalgono almeno a 3-4 sindaci fa e l’amministrazione
locale non fa nulla neanche per conservare quelle. Ricordiamo
che nello stesso parco, circa un anno e mezzo fa, crollò
un altro muro ostruendo il passaggio per disabili, ricostruito
dopo tante pressioni dei cittadini e della nostra associazione.
C’è poi l’altro risvolto, ossia conoscere i motivi
per i quali le opere pubbliche realizzate resistano così
poco all’usura del tempo. Si tratta di cedimenti strutturali
imprevedibili o sono stati utilizzati materiali troppo economici
per resistere ai normali fenomeni meteorologici ?
Ormai sperare in un intervento veloce di messa in sicurezza
dell’area e nel recupero complessivo del parco, oggi fortemente
interessato dal degrado e dall’abbandono, è un po’
come combattere i “mulini a vento” come il noto eroe letterario
della “Mancha” creato dalla fantasia dello scrittore spagnolo
Miguel de Cervantes.
Antonio
Barcella
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