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aprile 2017 - Aree ludiche e giardini sono una problematica
comune dei quartieri del IV Municipio, spesso argomento di
discussione tra le associazioni territoriali e l’amministrazione
municipale sul modo in cui vengono impiegati i pochi fondi
disponibili. Nel passato di cattivi esempi ne abbiamo avuti
tanti, dove le scelte degli amministratori di prossimità
si sono scontrate con le idee dei cittadini. Alcuni esempi
di quelli che sono ritenuti veri sprechi? Il rifacimento dei
campi di bocce tuttora inutilizzati del parco Baden Powell
a Colli Aniene, l’area ludico ginnica pressoché abbandonata
al suo destino nel parco della Cervelletta, gli impianti di
illuminazione dei parchi Tozzetti e Baden Powell non manutenuti
dal Comune di Roma e pressoché inservibili. Il Comitato
Mammut si ribella a tutto questo e chiede attraverso un comunicato
stampa che le scelte in merito al parco Cicogna vengano effettuate
insieme ai cittadini: “L'assessore allo sport del IV Municipio
ha comunicato al Comitato Mammut che il Parco Cicogna è
stato scelto come area dove impiantare una serie di attrezzature
ludico/ginniche con l'interessamento di un area di circa 2000
mq. La spesa si aggirerebbe intorno ai 150 mila Euro. Lo stanziamento
complessivo è di 2.5 milioni di euro per l'intero comune
di Roma, e le aree interessate sono una per ognuno dei 15
municipi comunali. Le installazioni sono tutte uguali, il
modulo è unico e per ogni area si tratta solo di decidere
la disposizione delle strutture. La motivazione fornita dall'assessore
della scelta di questa area è stata che, oltre a non
avere particolari vincoli, venisse così riconosciuto
al Comitato Mammut un importante intervento volto alla riqualificazione
de parco Cicogna e non solo.
CHI
PAGA E CHI GESTISCE L'INTERVENTO
Il
finanziamento è del CONI ed è stato stanziato
nel momento in cui era in campo l'ipotesi della candidatura
di Roma come sede delle Olimpiadi 2024. Per tentare di superare
le resistenze che si opponevano a tale candidatura, fu fatto
un decreto legge che stanziava da subito questi soldi con
l'obiettivo di dimostrare come le Olimpiadi non siano solo
una straordinaria occasione di profitti per i soliti palazzinari
ed il loro indotto, ma che invece alcune briciole sarebbero
cadute nelle degradatissime periferie romane. Poi la candidatura
è decaduta, ma il finanziamento è rimasto. Quindi
la gestione è tutta del CONI che ha deciso quali attrezzature
dovessero essere acquistate, i metri quadri interessati, ecc.
I municipi dovevano solo concordare quale dovesse essere l'area
e nulla di più. L'assessore ha anche chiarito che da
parte del Municipio non c'è un euro per interventi
che affianchino questo progetto, come recinzioni, area cani,
illuminazione, collegamento con la pista ciclabile del Parco
dell'Aniene, collegamento con il campo Mammut.
Il CONI afferma che il progetto sarà completato entro
il 2017, il Municipio realisticamente indica il 2018 come
possibile data di fine dei lavori.
CHE
POSIZIONE HA IL COMITATO MAMMUT?
La
scelta di quest'area per il progetto è sicuramente
frutto dell'impegno di tante persone che con il Comitato Mammut
da anni ne hanno fatto un punto centrale dell’intervento sul
territorio, riqualificando il campo abbandonato , promuovendo
tornei sportivi, l'arena cinematografica estiva, concerti,
e soprattutto difendendola da speculazioni private.
Detto
questo, il progetto sopra citato sicuramente presenta grossi
limiti e contraddizioni:
1) Segue sempre la stessa logica degli interventi spot calati
dall'alto, finalizzati al mostrarsi dei politici alle inaugurazioni,
a movimenti di soldi senza un controllo ed un’indicazione
popolare sulle reali necessità dei territori. Se ci
sono 150 mila euro da spendere su quell'area sicuramente possono
essere impiegati meglio e con almeno un minimo di partecipazione
di chi quel parco lo vive.
2) E' inaccettabile che Comune e Municipio si tirino completamente
fuori dalla gestione di questo progetto con il solito ritornello
della mancanza di fondi. Il problema del degrado in quell'area
non può risolversi solamente con l'installazione di
alcuni attrezzi, ma servono altri interventi come quelli sopra
accennati, se si vuole affrontare concretamente il problema.
3) Il rischio di questi interventi, troppe volte verificato
nella pratica, è che in brevissimo tempo le attrezzature
si deteriorino rapidamente diventando inutilizzabili e pericolose,
diventando poi paradossalmente un problema la loro dismissione
(l’esempio più vicino a noi sono le attrezature ginniche
a P.le Hegel, nel Parco di Aguzzano, degradate e pericolose
da pochi giorni dopo la loro installazione).
4) Infine, c’è il forte rischio che, con il pretesto
di assicurare una manutenzione a queste aree, si ricorra alla
concessione a privati di impiantarci attività economiche,
stravolgendone il loro indirizzo pubblico e fruibile da tutti:
i Punti Verde Qualità sono dimostrazione evidente di
come le amministrazioni hanno voluto e continuano a voler
gestire le aree verdi e non solo.
COSA
FARE?
Il
Comitato Mammut ritiene che la decisione di come porsi rispetto
a questo intervento non riguardi solo il comitato stesso,
ma debba coinvolgere tutti gli abitanti del circondario, i
fruitori del parco, dai proprietari dei cani, ai ragazzi che
sempre di più utilizzano il campo di calcio, dalla
scuola che è adiacente all'area agli anziani che lo
frequentano.
Non siamo quelli che diciamo no a tutto per partito preso,
ma i problemi ci sono e si possono risolvere solo se riusciremo
a far partecipare più persone possibile per imporre
la realizzazione di uno spazio bello, funzionale, divertente,pulito
e soprattutto pubblico, e non solo un intervento per far fare
ai politici di turno la solita passerella propagandistica.
Troppi gli esempi poco virtuosi, per usare un eufemismo, del
passato, a partire dai Punti Verde Qualità. Perciò
è necessario un controllo popolare, dal basso, per
evitare clientelismi e speculazioni.
Per
discutere insieme di tutto questo, il Comitato Mammut propone
un incontro pubblico con il quartiere MERCOLEDì
19/4 alle ore 17 presso la Scuola Palombini, Via
Giovanni Palombini 39. Comitato di Quartiere Mammut”
Antonio
Barcella
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