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Ponte Mammolo - Parco Cicogna: Cosa è successo, cosa succede e cosa succederà?

12 aprile 2017 - Aree ludiche e giardini sono una problematica comune dei quartieri del IV Municipio, spesso argomento di discussione tra le associazioni territoriali e l’amministrazione municipale sul modo in cui vengono impiegati i pochi fondi disponibili. Nel passato di cattivi esempi ne abbiamo avuti tanti, dove le scelte degli amministratori di prossimità si sono scontrate con le idee dei cittadini. Alcuni esempi di quelli che sono ritenuti veri sprechi? Il rifacimento dei campi di bocce tuttora inutilizzati del parco Baden Powell a Colli Aniene, l’area ludico ginnica pressoché abbandonata al suo destino nel parco della Cervelletta, gli impianti di illuminazione dei parchi Tozzetti e Baden Powell non manutenuti dal Comune di Roma e pressoché inservibili. Il Comitato Mammut si ribella a tutto questo e chiede attraverso un comunicato stampa che le scelte in merito al parco Cicogna vengano effettuate insieme ai cittadini: “L'assessore allo sport del IV Municipio ha comunicato al Comitato Mammut che il Parco Cicogna è stato scelto come area dove impiantare una serie di attrezzature ludico/ginniche con l'interessamento di un area di circa 2000 mq. La spesa si aggirerebbe intorno ai 150 mila Euro. Lo stanziamento complessivo è di 2.5 milioni di euro per l'intero comune di Roma, e le aree interessate sono una per ognuno dei 15 municipi comunali. Le installazioni sono tutte uguali, il modulo è unico e per ogni area si tratta solo di decidere la disposizione delle strutture. La motivazione fornita dall'assessore della scelta di questa area è stata che, oltre a non avere particolari vincoli, venisse così riconosciuto al Comitato Mammut un importante intervento volto alla riqualificazione de parco Cicogna e non solo.

CHI PAGA E CHI GESTISCE L'INTERVENTO

Il finanziamento è del CONI ed è stato stanziato nel momento in cui era in campo l'ipotesi della candidatura di Roma come sede delle Olimpiadi 2024. Per tentare di superare le resistenze che si opponevano a tale candidatura, fu fatto un decreto legge che stanziava da subito questi soldi con l'obiettivo di dimostrare come le Olimpiadi non siano solo una straordinaria occasione di profitti per i soliti palazzinari ed il loro indotto, ma che invece alcune briciole sarebbero cadute nelle degradatissime periferie romane. Poi la candidatura è decaduta, ma il finanziamento è rimasto. Quindi la gestione è tutta del CONI che ha deciso quali attrezzature dovessero essere acquistate, i metri quadri interessati, ecc. I municipi dovevano solo concordare quale dovesse essere l'area e nulla di più. L'assessore ha anche chiarito che da parte del Municipio non c'è un euro per interventi che affianchino questo progetto, come recinzioni, area cani, illuminazione, collegamento con la pista ciclabile del Parco dell'Aniene, collegamento con il campo Mammut.
Il CONI afferma che il progetto sarà completato entro il 2017, il Municipio realisticamente indica il 2018 come possibile data di fine dei lavori.

CHE POSIZIONE HA IL COMITATO MAMMUT?

La scelta di quest'area per il progetto è sicuramente frutto dell'impegno di tante persone che con il Comitato Mammut da anni ne hanno fatto un punto centrale dell’intervento sul territorio, riqualificando il campo abbandonato , promuovendo tornei sportivi, l'arena cinematografica estiva, concerti, e soprattutto difendendola da speculazioni private.

Detto questo, il progetto sopra citato sicuramente presenta grossi limiti e contraddizioni:
1) Segue sempre la stessa logica degli interventi spot calati dall'alto, finalizzati al mostrarsi dei politici alle inaugurazioni, a movimenti di soldi senza un controllo ed un’indicazione popolare sulle reali necessità dei territori. Se ci sono 150 mila euro da spendere su quell'area sicuramente possono essere impiegati meglio e con almeno un minimo di partecipazione di chi quel parco lo vive.
2) E' inaccettabile che Comune e Municipio si tirino completamente fuori dalla gestione di questo progetto con il solito ritornello della mancanza di fondi. Il problema del degrado in quell'area non può risolversi solamente con l'installazione di alcuni attrezzi, ma servono altri interventi come quelli sopra accennati, se si vuole affrontare concretamente il problema.
3) Il rischio di questi interventi, troppe volte verificato nella pratica, è che in brevissimo tempo le attrezzature si deteriorino rapidamente diventando inutilizzabili e pericolose, diventando poi paradossalmente un problema la loro dismissione (l’esempio più vicino a noi sono le attrezature ginniche a P.le Hegel, nel Parco di Aguzzano, degradate e pericolose da pochi giorni dopo la loro installazione).
4) Infine, c’è il forte rischio che, con il pretesto di assicurare una manutenzione a queste aree, si ricorra alla concessione a privati di impiantarci attività economiche, stravolgendone il loro indirizzo pubblico e fruibile da tutti: i Punti Verde Qualità sono dimostrazione evidente di come le amministrazioni hanno voluto e continuano a voler gestire le aree verdi e non solo.

COSA FARE?

Il Comitato Mammut ritiene che la decisione di come porsi rispetto a questo intervento non riguardi solo il comitato stesso, ma debba coinvolgere tutti gli abitanti del circondario, i fruitori del parco, dai proprietari dei cani, ai ragazzi che sempre di più utilizzano il campo di calcio, dalla scuola che è adiacente all'area agli anziani che lo frequentano.
Non siamo quelli che diciamo no a tutto per partito preso, ma i problemi ci sono e si possono risolvere solo se riusciremo a far partecipare più persone possibile per imporre la realizzazione di uno spazio bello, funzionale, divertente,pulito e soprattutto pubblico, e non solo un intervento per far fare ai politici di turno la solita passerella propagandistica. Troppi gli esempi poco virtuosi, per usare un eufemismo, del passato, a partire dai Punti Verde Qualità. Perciò è necessario un controllo popolare, dal basso, per evitare clientelismi e speculazioni.

Per discutere insieme di tutto questo, il Comitato Mammut propone un incontro pubblico con il quartiere MERCOLEDì 19/4 alle ore 17 presso la Scuola Palombini, Via Giovanni Palombini 39. Comitato di Quartiere Mammut

Antonio Barcella
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