31
maggio 2017 - Ieri l’altro, verso le 14,30 in via
Balabanoff un corriere in procinto di effettuare una consegna
è stato aggredito a scopo di rapina da tre energumeni.
Frutto della ladrocinio 300 euro e il cellulare. Il povero
lavoratore è rimasto per alcuni minuti contuso a terra,
sotto il piano piloty al civico 67, e successivamente portato
in ospedale.
Poche ore prima, verso le 5 di mattina, una donna è
stata aggredita alla fermata del 309 a Tiburtino III ed anche
lei è stata condotta in ospedale. Questi episodi seguono
altri fatti criminali avvenuti in zona con danni fisici alle
persone.
Una Roma violenta che ci riporta alle immagini dei film di
Tomas Milian deli anni 'settanta. Un escalation di brutalità
e prepotenza che fatichiamo a ricordare in altri periodi accompagnata
dall’arroganza di chi si sente intoccabile e non teme la legge.
Purtroppo, nella zona di via Balabanoff si stanno moltiplicando
i reati forse a causa della dislocazione della strada che
permette molteplici vie di fuga. Nell’ultimo periodo si sono
verificati numerosi scassi alle automobili, il rogo dei cassonetti
nei depositi dei rifiuti ed ora questa aggressione in pieno
giorno.
Forse, per qualche giorno vedremo qualche volante delle forze
dell’ordine in giro di pattugliamento nel quartiere per poi
vederle sparire quando il fatto finisce nel dimenticatoio.
È inutile parlare ancora di “presidio fisso
di polizia” se non c’è la volontà politica
di risolvere il problema e, soprattutto, mancano le risorse
economiche per attuarlo. Forse, i cittadini dovranno attrezzarsi
con impianti di videosorveglianza condominiali sulle aree
comuni ma badando bene al rispetto della privacy. Perché
anche difendere la propria incolumità fisica e la proprietà
è una cosa difficile e complessa. Per legge l’impianto
in questione, oltre ad essere approvato da una delibera condominiale,
dovrà riprendere esclusivamente le aree comuni del
condominio e le immagini registrate dallo stesso dovranno
essere, poi, conservate sul server di sistema di videosorveglianza.
La protezione dei dati raccolti dovrà essere effettuata
con idonee e preventive misure di sicurezza che ne consentano
l’accesso alle sole persone autorizzate. Inoltre dovrà
essere segnalata la presenza dell’impianto di videosorveglianza
con appositi cartelli. Alti costi ed una scarsa efficacia
perché le telecamere non potranno essere rivolte verso
le strade. Diverso il discorso se un soggetto istituzionale
decide di installare telecamere di sicurezza per il controllo
delle strade. Un soggetto pubblico può effettuare attività
di videosorveglianza solo ed esclusivamente per svolgere funzioni
istituzionali. Anche quando un’amministrazione è titolare
di compiti in materia di pubblica sicurezza o prevenzione
dei reati, per installare telecamere deve comunque ricorrere
un'esigenza effettiva e proporzionata di prevenzione o repressione
di pericoli concreti. Non è quindi lecita, senza tale
valutazione, una capillare videosorveglianza d’intere aree
cittadine.
Nei prossimi giorni apriremo un sondaggio sui gruppi facebook
del quartiere: “Siete favorevoli all’istallazione di impianti
di videosorveglianza delle forze dell’ordine per il controllo
del territorio?”
Antonio
Barcella
www.collianiene.org
news@collianiene.org