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giugno 2017 - L’Italia è da qualche giorno
alle prese con l’allarme siccità e con la conseguente
crisi idrica che sta colpendo gran parte della penisola. Dopo
la richiesta al Governo dello stato di emergenza, avanzato
nei giorni scorsi da alcune regioni (Emilia Toscana, Veneto
e Sardegna), il Consiglio dei ministri ha deliberato la dichiarazione
dello stato di emergenza nelle Province di Parma e Piacenza,
stanziando 8 milioni e 650 mila euro. “La siccità
ha colpito la food valley italiana. Tra la provincia di Parma
e quella di Piacenza - precisa Coldiretti - si coltiva
1/4 del pomodoro da conserva Made in Italy. Ma a soffrire
è l'intero bacino idrografico del Po, da cui dipende
il 35% della produzione agricola nazionale. Sotto assedio
sono province dove l'acqua è indispensabile per coltivare
granturco e foraggio per nutrire oltre 650 mila bovini, che
producono latte per i principali formaggi Dop italiani, come
il Parmigiano Reggiano, e 1,5 milioni di maiali, che forniscono
le cosce per prosciutti Dop di Parma e di Modena e carne per
salumi Dop come il Culatello di Zibello.”
Critica
la situazione anche in Toscana. Nella piana del Grossetano
è andato perso oltre il 50% del raccolto di grano e
sono a forte rischio i pomodori, ma anche i foraggi, la vite
e l'ulivo se permarrà questa carenza di piogge. Anche
nel Lazio siamo in forte sofferenza soprattutto per quanto
riguarda il bacino idrografico del lago di Bracciano, che
rifornisce di acqua la capitale, il cui livello, a fine maggio,
era di +5 cm sullo zero idrometrico.
Per far fronte all’emergenza la sindaca di Roma Virginia Raggi
ha emesso un'ordinanza (ordinanza
89 del 22 giugno 2017) che stabilisce di limitare l'uso
dell'acqua per annaffiare orti e giardini, riempire piscine,
lavare auto e per qualunque uso ludico o che non sia quello
del servizio personale. L'ordinanza resterà in vigore
fino a settembre sull'intero territorio di Roma Capitale.
Il provvedimento consente l'uso di acqua potabile per usi
domestici e sanitari, inclusi i servizi pubblici di igiene
urbana. Acea e vigili urbani faranno controlli per verificare
il rispetto del provvedimento. Multe salate per chi trasgredisce:
sanzione amministrativa pecuniaria da € 25,00 a € 500,00.
Intanto si stanno valutando nuovi provvedimenti per Roma,
tra i quali la chiusura delle fontanelle in strada.
Antonio
Barcella
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