27
giugno 2017 - Un gruppo di “Cittadini e cittadine
della Tiburtina” hanno preparato una lettera aperta per la
Sindaca Virginia Raggi e per la Presidente del IV Municipio
Roberta Della Casa in merito alla situazione migranti dei
due centri di accoglienza di via del Frantoio e sulle reali
problematiche dei nostri quartieri. La pubblichiamo senza
commenti lasciando il lettore libero di valutare l’iniziativa
ed eventualmente sottoscriverla sul sito Change.org
o sula pagina Facebook https://www.facebook.com/groups/letteraapertatiburtina/
.
"Alla
Sindaca Virginia Raggi
Alla Presidente del IV Municipio Roberta della Casa
LETTERA
APERTA
Come
cittadini e cittadine che vivono e/o lavorano nei quartieri
di Tiburtino III, Pietralata, Colli Aniene, Verde Rocca, ci
rivolgiamo alle istituzioni affinché vengano intraprese
le opportune azioni per realizzare una efficace ed efficiente
accoglienza nei confronti delle persone migranti nel contesto
delle reali problematiche dei nostri quartieri. Da alcuni
anni in Via del Frantoio a Tiburtino III sono presenti due
strutture di accoglienza: il centro S.P.R.A.R con 70 richiedenti
asilo e il centro umanitario della C.R.I., con circa 80 migranti
“transitanti”. Dall'apertura di quest'ultimo, nell'ottobre
del 2015, è stata attivata una operazione strumentale
di disinformazione nei confronti dei migranti ospiti, tale
operazione sfrutta retoriche di odio verso gli stranieri,
spostando l'attenzione dai reali problemi dei quartieri a
presunti disagi creati dalla presenza dei migranti e rischia
di trovare terreno fertile nelle situazioni di degrado e crisi
che vive in molti casi la cittadinanza.
Il nostro territorio, come altre periferie della città,
ha sofferto e soffre ancora oggi la crisi economica, con gravi
risvolti in termini disoccupazione, specialmente giovanile.
Diversi indicatori evidenziano nell'area livelli elevati di
disagio sociale. Quello in cui viviamo è un tessuto
urbano e sociale su cui vengono a perpetrarsi situazioni di
devianza sociale, di diffusa microcriminalità e di
espansione del traffico delle droghe.
La gestione della cosa pubblica presenta evidenti difficoltà
e inadeguatezze, in particolare per ciò che riguarda
le case popolari, gli edifici scolastici, le aree verdi. La
mobilità nel quadrante soffre di grave congestionamento
anche a causa di opere iniziate da diversi anni e ancora non
concluse. L'insieme dei servizi, quali impianti sportivi,
strutture culturali e ricreative, risultano complessivamente
insufficienti, nonostante l'elevato livello qualitativo offerto
da alcune di esse.
In questo quadro urbano e sociale, si ritiene del tutto strumentale
l'avversione estremista verso le strutture che ospitano i
migranti. Riteniamo tale avversione ingiustificata, in quanto
non risultano problemi oggettivi con i migranti stessi, la
cui presenza in questi anni non ha prodotto situazioni di
pericolosità sociale. Le realtà in cui sono
inseriti sono state sin dall'inizio aperte al dialogo e alla
cooperazione con il quartiere e numerose sono state in questi
mesi le occasioni e le iniziative di incontro che hanno visto
una partecipazione, pacifica, solidale e improntata allo scambio
culturale, di abitanti, migranti e operatori.
Come cittadine e cittadini riteniamo che l'accoglienza ai
migranti debba essere affrontata secondo moderni criteri organizzativi
e di coordinamento, utilizzando in maniera efficiente ed efficace
le risorse stanziate, anche sfruttando il vasto patrimonio
pubblico in disuso e distribuendo l'accoglienza in tutti i
territori della città, dal centro alla periferia, evitando
deportazioni e/o, peggio, ghettizzazioni che generano situazioni
di grave degrado ed emarginazione.
Chiediamo quindi alle istituzioni preposte di mettere in campo
tutte le iniziative possibili e necessarie affinché
vengano realizzate delle soluzioni in sinergia con le altre
istituzioni coinvolte (Prefettura, Ater, Asl, Ama ecc), sia
per gli annosi problemi di cui soffre il quadrante urbano
di Tiburtino Sud, che per un'adeguata accoglienza verso le
persone migranti che il nostro territorio, così come
l'intero Paese, ha il dovere di realizzare con determinazione
e spirito solidale e umanitario.
Cittadini e cittadine della Tiburtina"
Antonio
Barcella
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