7
agosto 2017 - Il volontariato nasce da una decisione
personale e interiore per rispondere alle richieste di aiuto
di chi ha bisogno che sia una persona o una comunità.
Senza le attività del volontariato il “sistema” Italia
sarebbe inevitabilmente fallito. Fare volontariato equivale
ad assumersi un impegno, una responsabilità; decidere
se nella propria quotidianità si possono trovare alcune
ore da dedicare agli altri senza ricavarne alcun tipo di profitto.
Il volontariato costruisce rapporti sociali tra persone, normalmente
sconosciute, aiutate solo da una forte motivazione nell’aiutare
gli altri, contrastando comportamenti negativi come l’individualismo,
il protagonismo, l’egoismo, il danneggiamento, l’aggressività.
A fronte di questa disponibilità sociale, c’è
chi alza ostacoli volti a rendere difficile la partecipazione
popolare alla cura del proprio territorio. Questo è
il pensiero di molte associazioni e cittadini che attraverso
i Social Network hanno contestato la Determinazione
Dirigenziale n. 624 che impone una “richiesta di autorizzazione
allo svolgimento di attività di volontariato per la
manutenzione occasionale del verde cittadino”. Infatti il
3 agosto scorso, il Dipartimento Tutela ambientale, nell'ambito
delle iniziative di coinvolgimento dei cittadini volte alla
sensibilizzazione della comunità sul verde urbano di
Roma Capitale, quale risorsa ed elemento identitario culturale
della città - previsto dalla Deliberazione di Giunta
Capitolina, n. 66/2017 - ed in linea con la Legge quadro sul
volontariato (Legge 11 agosto 1991, n. 266), per la valorizzazione
del volontariato associato, quale espressione di partecipazione,
solidarietà e pluralismo, ha approvato questo provvedimento
che, oltre a burocratizzare gli interventi di volontariato,
impone il pagamento di una polizza assicurativa alle iniziative,
spesso spontanee, dei cittadini. Anziché cercare collaborazione,
si alzano nuovi ostacoli che avranno l’unico risultato di
aumentare l’indecorosa situazione del verde pubblico.
Occorre dire che la maggior parte delle associazioni è
già conforme a questi obblighi, almeno per quanto riguarda
i propri soci, ma tutto questo è di ostacolo alla partecipazione
occasionale di tanti cittadini che vanno ad aumentare le file
dei volontari in occasione degli eventi ambientali. Se l’intento
è quello di mettere ordine nelle iniziative volontarie
e di coinvolgere il cittadino alla sensibilizzazione sul verde
urbano, questo provvedimento rischia di ottenere l’effetto
contrario e alcuni eventi sono stati già annullati.
Siamo convinti che, se il tempo per scrivere ed approvare
questo tipo di delibere fosse impiegato per migliorare la
gestione del verde pubblico nella fascia periferica della
città, in questa estate torrida avremmo avuto minori
criticità e più benefici per la comunità.
Antonio
Barcella
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