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Tiburtino III – Tafferugli tra migranti e residenti

30 agosto 2017 - Riportiamo il comunicato ricevuto da Fabrizio Montanini, portavoce del coordinamento di alcuni comitati e associazioni del IV Municipio: “Questa notte una folla inferocita di Tiburtino III ha tentato di assaltare il centro di accoglienza di via del Frantoio. Quello stesso centro per cui sono anni che organizziamo proteste e tavoli con le Istituzioni per chiederne la chiusura prima che scoppiasse la bolla sociale. Ma come al solito le Istituzioni preferiscono gli interessi economici legati all'accoglienza dei finti profughi rispetto alla dignità di noi cittadini. A far scoppiare la rivolta di questa notte sembrerebbe stato il sequestro di una donna residente a Tiburtino III e del suo figlio all'interno del centro di accoglienza dove si erano recati per lamentarsi in seguito a una lite tra gli immigrati e i ragazzi del quartiere. Solo l'intervento massiccio della Polizia con numerose camionette anti sommossa ha frenato l'esasperazione dei cittadini. Al vostro business sull'immigrazione che degrada le nostre periferie già abbandonate anteponiamo e chiediamo con forza la priorità per i servizi e l'assistenza a noi cittadini Italiani!
Problemi di convivenza prevedibili quando non si valuta a priori l’impatto che può avere, in termini sociali, un centro accoglienza sistemato in un quartiere già in sofferenza per tanti altri motivi.
Per dovere di cronaca dobbiamo riportare che a mezzanotte della notte scorsa è stato avvertito un fortissimo boato da tiburtino III fino a Colli Aniene, ben prima delle sirene che indicavano l’arrivo delle forze dell’ordine.

Intanto nuovi aggiornamenti nel corso della giornata sui fatti accaduti a Tiburtino III nella notte chiariscono meglio gli avvenimenti sui quali stanno indagando le forze dell'ordine. Secondo una prima ricostruzione, tutto sarebbe partito intorno alle 22,30, quando un cittadino eritreo ospite del centro di accoglienza ha lanciato dei sassi - senza colpirli - contro dei bambini che giocavano nei pressi del centro. Uno dei ragazzini avrebbe riferito i fatti alla madre e quest'ultima si sarebbe quindi recata presso il centro per affrontare il responsabile del lancio di sassi. Ne è scaturito un parapiglia, con la donna circondata da alcuni migranti e impossibilitata ad uscire dalla struttura. In suo soccorso sono arrivate numerose persone, amici e parenti della donna, che avrebbero affrontato i migranti. Al termine degli scontri è rimasto ferito lo stesso cittadino eritreo accusato di aver lanciato i sassi, colpito con un arma da taglio o con una bottiglia alla spalla, che è stato portato all'ospedale Pertini non in pericolo di vita.

Proseguono le dichiarazioni sul fronte politico. Il Presidente della Commissione Trasparenza del IV Municipio Nicolò Corrado ha così commentato: "Quanto è accaduto questa notte e quanto sta ancora accadendo in queste ore a Via del Frantoio deve preoccupare per la tenuta sociale di tutto il quadrante Roma Est. Chiediamo agli organi inquirenti di fare luce sui fatti e a tutte le forze sociali e politiche di dimostrare maturità istituzionale impegnandosi insieme e senza distinguo a non strumentalizzare un accaduto su cui bisognerà fare luce nel rispetto delle leggi e senza pregiudizi. Mi appello alla Sindaca Raggi affinché il Tiburtino III veda avviata la riqualificazione che merita, troppe volte mancata anche in passato, mettendo fine all'esasperazione della cittadinanza e dando una più equa capillarità ed efficienza al sistema di accoglienza della Capitale che è ancora troppo sulle spalle delle periferie della città. Il Centro di Accoglienza gestito dalla Croce Rossa Italiana è un centro inserito in dinamiche locali che, al di là del caso odierno, in generale troppo spesso lo fanno essere sfogo di esasperazioni che nulla hanno a che fare con il quotidiano lavoro encomiabile che svolge la Croce Rossa a Via del Frantoio. Mi auguro che quanto prima si possano chiarire i fatti e si possano abbassare i toni ristabilendo la normalità per cittadini del quartiere, lavoratori ed ospiti del Centro."

Antonio Barcella
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