31
agosto 2017 - Questa mattina ci siamo svegliati con
una puzza irrespirabile e nauseante di plastica bruciata frutto
dei roghi di ieri, di questa notte e di questa mattina. Mani
dolose e criminali appiccano il fuoco a discariche abusive
lungo tutto il territorio del tiburtino e del collatino senza
che nessuno provi a mettere fine a questo stillicidio. L’importante
è negare. Ecco allora che la politica ci parla di una
diminuzione dei roghi tossici portando come prova dati certamente
manipolati o letti in un arco temporale limitato e senza alcun
valore statistico. La realtà ci racconta invece che
non passa giorno senza che uno o più pennacchi di fumo
nero si alzano sul territorio ovunque arriva il nostro sguardo.
Non bastano le denunce alla Comunità Europea, al Parlamento,
alla Regione, al Campidoglio, ai vari Municipi soprattutto
il IV e il V. È materia complessa e tocca soprattutto
immigrati e rom dove il fallimento della politica di ieri
e di oggi è evidente soprattutto nell’immobilismo di
chi preferisce non prendere decisioni e tirare a campare.
Sarà sicuramente troppo tardi quando i politici di
destra, sinistra e movimenti vari comprenderanno che questi
argomenti non sono legati all’ideologia ma uniscono i residenti
nell’avversione verso chi amministra il bene pubblico senza
rispondere alle esigenze del popolo. Il tiburtino e i territori
circostanti non devono essere la pattumiera della
città, dove tutto è lecito anche quando
esistono leggi che stabiliscono il contrario. Perché
non si perseguono i reati contro l’ambiente? A cosa servono
i corpi delle forze dell’ordine specializzati nell’operatività
ecologica quando chiudono gli occhi davanti a questi reati?
Dove sono quei procuratori che archiviano gli esposti con
troppa facilità?
Per tornare alla cronaca, ieri pomeriggio intorno alle 14,00
una grossa nube nera proveniente dal rogo di una discarica
abusiva di via Raffaele Costi (La Rustica) si è diretta
verso il nostro territorio. Le fiamme si sono sviluppate davanti
uno stabile di tre piani, occupato da cittadini extracomunitari
ed italiani, dove i cumuli di rifiuti crescono in maniera
sconsiderata per la mancanza di servizi ecologici. Nella notte
altri focolai hanno ammorbato l’aria di Colli Aniene e dintorni.
Ma non era ancora finita. Questa mattina verso le 9 nuovo
denso fumo proveniva dalla stessa direzione, ossia oltre l’autostrada
A24 vicino allo svincolo di Tor Sapienza. Sembrerebbe la stessa
discarica. Allora la domanda sorge spontanea: si tratta dello
stesso rogo che ha ripreso vita o la mano criminale di un
piromane ha colpito ancora?
Antonio
Barcella
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