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Fiumi nelle strade, alberi caduti, cantine e box allagati, lunghe interruzioni di energia elettrica
Dopo i temporali, il territorio si lecca le ferite

11 settembre 2017 - L’avevamo pronosticato tutti. Era una previsione troppo facile da indovinare: dopo la lunga siccità estiva ecco i primi violenti temporali a colpire pesantemente un territorio inerme costituito di quartieri che non sono più in grado di arginare i fenomeni climatici. E per cortesia non parliamo di bombe d’acqua o di temporali eccezionali. Sotto accusa sono i tagli alla manutenzione del territorio. Non basta pulire le arterie principali della città e pubblicare qualche post per far credere che si stanno mettendo in campo lavori importanti quando invece si tratta di semplice manutenzione ordinaria ed insufficiente a impedire le disfunzioni. I quartieri hanno bisogno di continui lavori pubblici di ordinaria manutenzione e non solo quando ci si ricorda che stanno per arrivare le piogge. Altrimenti il risultato non può essere che quello di leccarsi le ferite dopo i primi temporali: fiumi nelle strade, alberi caduti, cantine e box allagati, automobili sommerse dalle acque, lunghe interruzioni di energia elettrica e disagi ai cittadini costretti a barricarsi in casa. Prendiamo come esempio proprio il nostro quartiere, già alle prese da anni con importanti problemi dell’impianto fognario che con piogge consistenti hanno spesso contribuito all’allagamento di strade, cantine e parcheggi interrati. Un impianto di acque di raccolta che dimostra tutti i suoi quarant’anni e quantomeno avrebbe bisogno di essere manutenuto e modificato se non addirittura riprogettato. Per non parlare poi delle cabine elettriche che distribuiscono energia al quartiere: ad ogni temporale lasciano gli utenti a lume di candela con il perenne dilemma di dover gettare il cibo del frigorifero.
Cambiano le amministrazioni ma i problemi sono sempre quelli. E non provare a lamentarti perché passi per quello che non è mai contento e pretende tutto subito. SUBITO DE CHE? (si dice a Roma). Questi inconvenienti li stiamo subendo passivamente da anni, anzi da decenni, senza che qualcuno si renda conto del tributo salato che i cittadini pagano alle amministrazioni di turno. Vediamo sempre le stesse immagini: via degli Alberini sommersa dalle acque con i conseguenti danni alle automobili, un albero caduto nel parco Baden Powell e tanti altri rami caduti al suolo in tutto il quartiere.
Noi parliamo di Colli Aniene perché è la situazione che conosciamo meglio ma le immagini provenienti dalle altre zone non sono differenti. Via Tiburtina dopo più di 5 anni di lavori sull’impianto fognario è ancora soggetto ad allagamenti e a chiusure della viabilità. Settecamini presenta uno spettacolo indecoroso di strade invase dalle acque simile al nostro quartiere.
Quante altre amministrazioni dobbiamo aspettare per avere una città a misura d’uomo?

Antonio Barcella
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