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14 Settembre – Inizia il nuovo anno scolastico senza che nulla sia cambiato

13 settembre 2017 - Per la maggior parte delle classi di ogni ordine e grado, il 14 settembre è il primo giorno del nuovo anno scolastico. Un evento importante per migliaia di studenti che, dopo la pausa estiva, ritroveranno i loro amici ed insegnanti. Purtroppo ritroveranno anche edifici scolastici fatiscenti e con problemi di sicurezza perché mancano i fondi da investire sulle scuole. Di chi è la colpa? Troppo lungo l’elenco dei responsabili che nel tempo hanno fatto tante promesse senza realizzare quasi nulla. Come avevamo previsto i fondi arrivati per la messa in sicurezza della scuola Balabanoff sono stati del tutto insufficienti e ancora per chissà quanti anni ci ritroveremo una scuola che presenta un aspetto da “zona di guerra”. Lo stesso aspetto, in certi casi anche più grave, che presentano scuole come la materna Ettore Franceschini e la primaria Italo Calvino di via Antonino Bongiorno. Il quartiere di Colli Aniene è caratterizzato da una offerta didattica ritenuta, in molti casi, tra le eccellenze della città ma quanto a sicurezza degli edifici scolastici ci sarebbe da discutere molto, peccato che la Presidente del IV Municipio non intenda parlarne evitando di partecipare agli eventi e non rispondendo alle richieste dei cittadini. Dove sta la trasparenza tanto reclamizzata da chi occupa le poltrone in Municipio? E' stato perfino ben occultato il rapporto stilato dai tecnici russi sulla staticità degli edifici scolastici del tiburtino. E non abbiamo certo bisogno di questo documento per capire che tante scuole del territorio avrebbero necessità di urgenti interventi sulla staticità degli edifici.
La situazione, secondo alcuni, è il frutto di una eredità scomoda di una edilizia scolastica scellerata (tanto economica) effettuata a suo tempo ma, secondo noi, è altrettanto scellerato lasciare le scuole nello stato di degrado in cui versano da diversi anni per ricordarsene, magari, solo quando si sfiorano le tragedie o per sfruttarlo a fini politici e propagandistici. Se la scuola, e i suoi edifici, sono lo specchio della cultura di una civiltà…siamo proprio messi male!
L’amministrazione capitolina ci racconta che “E’ partita l’operazione di Ama ‘Scuole pulite’ che prevede interventi di pulizia di strade e marciapiedi antistanti oltre novecento Istituti romani. L’iniziativa riguarda scuole elementari, medie inferiori e superiori e gli istituti comunali dell’infanzia di tutti e quindici i Municipi. Le pulizie sono effettuate tenendo conto del calendario di inizio delle lezioni, dando quindi priorità agli asili nido che hanno riaperto il 1° settembre. L’operazione, che prosegue fino a metà settembre, è svolta con il coordinamento degli assessorati alla Sostenibilità Ambientale e alla Scuola di Roma Capitale”.

Va bene l’opera di pulizia all’esterno, ma che cosa succede all’interno dei giardini scolastici dove i lavori procedono con ritardo. Prendiamo ad esempio la materna Ettore Franceschini dove, da prima dell’estate, un albero è stato “messo in sicurezza” con il solito nastro rosso che impedisce ai genitori, ai bambini e al personale didattico di utilizzare parte del vialetto per arrivare al portone di ingresso. Come se quel nastro fosse in grado di fermare bambini scatenati di 3 o 4 anni. In quasi quattro mesi il Servizio Giardini non ha trovato il tempo di tagliare quella pianta e il Municipio neanche si ricorda più di questa segnalazione. Le immagini che vedete sono relative alla scuola materna Ettore Franceschini frequentata da bambini dai 3 ai 5 anni. Vi sembra un luogo idoneo per preparare i più piccoli ad inserirsi nella comunità? Lascio volentieri la risposta a voi.
In questa situazione non si comprende l’atteggiamento passivo dei genitori che continuano a tollerare che la politica prosegua ad ignorare questi problemi come se non esistessero. Eppure sono le stesse persone che hanno lottato e vinto per la riapertura del parco di Piazzale Loriedo. E allora quali sono le motivazioni che inducono la gente a fingere di non vedere il presunto pericolo a cui sottopongono i propri figli? Non lo sappiamo ma presumiamo che molti siano sottoposti ad un ricatto morale da parte di chi sostiene che: “troppa attenzione sulla questione potrebbe far chiudere la scuola”. Facile concludere che, se veramente esistono i presupposti per una chiusura, ben venga il provvedimento che potrebbe evitare una disgrazia.

Antonio Barcella
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