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settembre 2017 - È bastato un consistente
temporale, tipico della stagione, e tutti i problemi dell’impianto
fognario di Colli Aniene sono immancabilmente venuti a galla:
negozi,
cantine e box allagati e strade invase dalle acque con
danni non quantificabili ai residenti. L’acqua della rete
fognaria è penetrata ovunque e i cittadini giustamente
si sono lamentati. Alla base della questione ci sono certamente
problemi di vetustà dell’impianto e probabili
errori di progettazione che hanno quantomeno sottovalutato
le caratteristiche idrogeologiche del terreno sul quale hanno
edificato. Colli Aniene è sorto a ridosso dell’alveo
del fiume Aniene e su un fondo di tipo palustre e con la presenza
di acque sorgive. Infatti, gli allagamenti non sono una questione
nata oggi: il sistema di collettamento delle acque piovane
ha mostrato tutti i suoi limiti fin dalla fondazione del quartiere
senza che nessuno sia mai intervenuto a metterci una pezza.
Di
chi è la responsabilità della gestione dell’impianto
e del suo ammodernamento? Intorno agli anni ’80,
Il Comune di Roma ha affidato ad ACEA la gestione degli impianti
di depurazione presenti sul territorio comunale e solo successivamente
(a fine 2002 , in anticipazione dell’istituzione del Servizio
Idrico Integrato previsto in attuazione della legge “Galli”
n.36/1994) è avvenuto il passaggio in gestione dell’intera
rete fognaria comunale. Una delle attività
di principale ausilio alla gestione del sistema fognario e
depurativo, finalizzata all’ottimizzazione delle risorse,
è costituita dal monitoraggio e telecontrollo
delle acque reflue transitanti all’interno della
rete fognaria del comune di Roma, fino al trattamento presso
i principali impianti di depurazione. Quantomeno ACEA avrebbe
dovuto segnalare al Comune di Roma la presenza di problemi
sull’impianto fognario di Colli Aniene e indicare i lavori
necessari alla soluzione del problema. L’avrà
fatto?
Al tempo stesso il Comune di Roma ha un dipartimento denominato
“U.O. OPERE IDRAULICHE E DISSESTO IDROGEOLOGICO”
che ha il mandato di Programmazione, progettazione e realizzazione
di opere igieniche di competenza di Roma Capitale nel settore
collettori, reti fognarie, impianti di depurazione, sollevamento
acque reflue, impianti e reti idrico-potabile nonché
attività di progettazione e appalto di lavori per la
difesa del suolo ed il ripristino dei luoghi, in seguito
al verificarsi di eventi e/o calamità di natura idrogeologica;
monitoraggio e controllo delle attività geologiche
e geotecniche propedeutiche alla realizzazione di opere pubbliche
, nonché delle attività inerenti la difesa del
suolo nei riguardi dei dissesti idrogeologici, della stabilità
dei versanti e delle cavità sotterranee. Una funzione
di controllo che dovrebbe prendere in esame le segnalazioni
dei cittadini e chiedere le soluzioni al gestore. L’avrà
fatto?
Quindi,
capire che c’è un ufficio responsabile nel nostro Comune
è già un primo passo avanti, ora basterebbe
trovare i fondi e far preparare un progetto. Ma i
fondi ci sono! Come ci hanno raccontato i vari telegiornali
nell’ultima tragica alluvione in Toscana, i fondi per intervenire
su questo problema sono stati già stanziati: la
Presidenza del Consiglio ha 7,7 miliardi di euro da spendere
entro il 2023 per il piano anti dissesto del territorio.
Una somma immensa alla quale sembra che i Comuni italiani,
per mancata conoscenza o incapacità o altro, non sono
in grado di presentare progetti.
L’INIZIATIVA
DAL BASSO - Come al solito, l’iniziativa deve partire
dalla sollecitazione dei cittadini e noi, con il vostro aiuto,
vogliamo che si metta la parola fine su questo disservizio.
Le azioni che possiamo fare sono sempre le solite: lettera
alle istituzioni, comunicazioni ai media, raccolta firme,
etc. il prima possibile ci attiveremo per portare in evidenza
la questione ma occorre l’aiuto di tutti per far pressione
su chi dovrebbe trovare una soluzione. Iniziamo da oggi a
chiedere un risarcimento al Comune di Roma
per i danni causati da questo disservizio. Chi ha avuto l’automobile
invasa dalle acque reflue o ha subito danni nelle proprie
cantine o nei box faccia valere i suoi diritti. Il Comune
di Roma ha un servizio che si propone di offrire una celere
e gratuita possibilità di risposta alle piccole controversie
tra cittadini e amministrazione. Può essere utilizzato
da tutti i cittadini che abbiano a pretendere da Roma Capitale
somme di denaro non superiori a euro 12.911,42 per danni subiti
e dei quali si ritiene responsabile Roma Capitale stessa.
I casi più frequenti possono riguardare incidenti causati
da buche e dissesti del manto stradale di proprietà
comunale, da caduta di alberi o da allagamenti determinati
da tombini otturati. Basta inviare una richiesta attraverso
l’apposito
modulo all’indirizzo Pec: protocollo.sportelloconciliazione@pec.comune.roma.it
o consegnando il modulo
direttamente all’ Ufficio Relazioni con il Pubblico del Municipio
(per ulteriori informazioni vedi
pagina sul sito di Roma Capitale).
Per
concludere - Questo quartiere subisce da decenni
l’impatto ambientale dei disgustosi fetori del depuratore
Roma Est che serve circa un terzo dell’utenza cittadina per
le acque reflue. Per di più ha un impianto fognario
mal funzionante che andrebbe quantomeno adeguato. Crediamo
che i nostri amministratori abbiano avuto tempo sufficiente
e il dovere di trovare una soluzione al problema. È
ora di farlo!
Antonio
Barcella
www.collianiene.org
news@collianiene.org