6
ottobre 2017 - Ripulire cantine e box dalla fanghiglia
melmosa proveniente dalle fogne ad ogni minimo temporale non
è affatto piacevole. Se a questo si aggiungono i danni
derivanti dagli allagamenti, la rabbia dei residenti sale
alle stelle. Come non è affatto divertente svegliarsi
nel cuore della notte, al minimo accenno di brutto tempo,
per tirare fuori la propria automobile dal box onde evitare
danni consistenti al mezzo meccanico Aggiungiamo a quanto
sopra le interruzioni di corrente a diversi stabili del quartiere
per l’invasione di acque nelle cabine elettriche che servono
gli edifici, della durata di decine di ore se non addirittura
di giorni, e il quadro d’insieme diventa veramente nero. Per
finire con il rischio di rimanere intrappolati negli ascensori
a causa dell’interruzione di alimentazione elettrica. Stiamo
esagerando? No, affatto! È quello che accade a Colli
Aniene con puntualità allarmante e che abbiamo documentato
con i nostri articoli e con i reportage di altri giornali.
È una situazione che va avanti da decenni, che si è
ulteriormente aggravata negli ultimi tempi, e che mette sul
banco degli imputati il collettore fognario di Colli Aniene.
Un impianto vetusto che dagli ultimi monitoraggi effettuati,
riferito da una fonte molto attendibile,risulta intasato da
fanghi e radici per circa l’80 % della sua capacità.
Se prendiamo in esame anche la situazione delle caditoie e
dei tombini e della mancanza di manutenzione sugli stessi,
la situazione generale dell’impianto risulta alquanto critica.
Per questo le solite associazioni territoriali che non stanno
ferme con le mani in mano in attesa del miracolo (Vivere a
Colli Aniene, Roma Civitas Opus, Il Foro, CDQ Cittadini di
Colli Aniene Bene Comune, Associazione Italiana Casa Ufficio
Soci, l’Anfiteatro) si sono appellate al sindaco di Roma Virginia
Raggi e ai dipartimenti interessati per chiedere un incontro
su questo problema e verificare insieme le possibili soluzioni.
La risposta dell’Assessorato alle Infrastrutture di Roma Capitale,
questa volta non si è fatta attendere, e nel giro di
poche ore abbiamo ricevuto la convocazione per l’incontro
che si farà tra due settimane. Un confronto nel quale
cercheremo di portare esperti del settore e la documentazione
fotografica che attesta l’esistenza di un problema serio.
Poi starà alla volontà degli amministratori
di Roma Capitalenel presentare un progetto per la sistemazione
del territorio visto che i fondi necessari all’intervento
potrebbero essere trovati in quelli stanziati dalla Presidenza
del Consiglio per il piano anti dissesto del territorio (7,7
miliardi di euro da spendere entro il 2023).
Come sempre siamo molto propensi alla collaborazione con le
istituzioni ma contiamo soprattutto sui risultati e, mai come
questa volta, ci speriamo molto.
Segue il testo della lettera protocollata inviata alle istituzioni:
Buongiorno,
sono decenni ormai che, ad ogni temporale, tutti i problemi
dell’impianto fognario di Colli Aniene si presentano ai residenti
attraverso negozi, cantine e box allagati e strade invase
dalle acque con danni non quantificabili. Per di più,
detti allagamenti provocano interruzioni di alimentazione
elettrica su diversi edifici del quartiere lasciando al buio
le persone per tante ore (a volte giorni) e danneggiando i
cibi conservati nei frigoriferi. Alla base della questione
ci sono certamente problemi di manutenzione e vetustà
dell’impianto fognario e probabili sottovalutazioni delle
caratteristiche idrogeologiche del terreno. Colli Aniene è
sorto a ridosso dell’alveo del fiume Aniene e su un fondo
di tipo palustre e con la presenza di acque sorgive. Infatti,
gli allagamenti non sono una questione nata oggi: il sistema
di collettamento delle acque piovane ha mostrato tutti i suoi
limiti fin dalla fondazione del quartiere senza che nessuno
sia mai intervenuto con una soluzione definitiva.
Crediamo che sia giunto il momento di affrontare il problema,
visto che i fondi necessari all’intervento potrebbero essere
prelevati da quelli stanziati dalla Presidenza del Consiglio
per il piano anti dissesto del territorio (7,7 miliardi di
euro da spendere entro il 2023).
Oltretutto, questo quartiere subisce da trent’anni l’impatto
ambientale dei disgustosi fetori provenienti dal depuratore
Roma Est, che serve circa un terzo dell’utenza cittadina per
le acque reflue, ed è quantomeno sconcertante quello
che accade per via dei condotti fognari. Riteniamo che l’impianto
andrebbe quantomeno monitorato e adeguato alla sua funzione.
Crediamo che i nostri amministratori pubblici abbiano avuto
tempo sufficiente e il dovere di trovare una soluzione al
problema. È ora di farlo!
Chiediamo
un incontro urgente per affrontare la questione e trovare
le giuste soluzioni e ci riserviamo di mettere in campo tutte
le iniziative possibili a tutela dei nostri diritti.
Cordiali saluti.
Le associazioni Vivere a Colli Aniene, Roma Civitas Opus,
Il Foro, CDQ Cittadini di Colli Aniene Bene Comune, Associazione
Italiana Casa Ufficio Soci, l’Anfiteatro.
Antonio
Barcella
www.collianiene.org
news@collianiene.org