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ottobre 2017 - “Ops, ci siamo dimenticati di
partecipare al bando” – sembrerebbe questa la giustificazione
data dalla minisindaca Roberta Della Casa, in sede di Consiglio
Municipale, all’interrogazione del consigliere Nicolò
Corrado in merito alla mancata partecipazione del IV Municipio
al bando
per i fondi stanziati dalla Regione Lazio per l’istallazione
di impianti di video sorveglianza che scadeva il 15 settembre
scorso. Non siamo affatto sorpresi; purtroppo questa è
l’ennesima conferma a quanto abbiamo sostenuto in altri articoli
che, spesso, i fondi per migliorare la vita del territorio
ci sono ma mancano le capacità e le idee per presentare
i progetti. Resta comunque un'occasione persa per
migliorare la sicurezza urbana del territorio che è
percepita dai cittadini a livello estremamente basso. Fatto
ancora più grave è che il CDQ Cittadini di Colli
Aniene Bene Comune, ben prima della scadenza del bando, aveva
inviato al Municipio una richiesta
protocollata che chiedeva alla Presidente Roberta Della
Casa di partecipare ai finanziamenti regionali per attenuare
le criticità del quartiere in termini di sicurezza.
Del resto, come riferisce una pagina del sito della Regione
Lazio, sulla quale siamo completamente d'accordo, la sicurezza
è un bene comune essenziale, UN DIRITTO DI
CITTADINANZA. Occorre rifiutare qualsiasi strategia
che punti ad utilizzare la paura, ricorrendo invece ad interventi
atti a favorire una cittadinanza attiva, la consapevolezza
dell’appartenenza al territorio urbano e lo sviluppo della
vita collettiva. L’accesso ai diritti contribuisce a facilitare
il diritto alla sicurezza.
Molto spesso, però, quel senso di estraniamento, di
spaesamento, di perdita di un diritto di cittadinanza che
vivono le nostre comunità è anche il riflesso
e la concausa di comportamenti, di situazioni, di fenomeni
di degrado che attengono a quel diffuso disordine fisico,
sociale, che è fatto di tanti piccoli elementi: la
sporcizia, il degrado, i rifiuti abbandonati, gli effetti
e le conseguenze dei mercati illegali quando producono spaccio,
prostituzione e creano zone che in qualche modo vengono sottratte
alla possibilità di agire liberamente da parte della
comunità.
Pertanto, quando affrontiamo il tema della sicurezza urbana
e della necessità di contrastare fenomeni di degrado,
esiste certamente il problema del contrasto alla criminalità,
che è una competenza dello Stato, ma c’è un
concorso, che può essere sviluppato e svolto sul territorio
da parte delle risorse e delle forze che sono l’espressione
dell’amministrazione della comunità locale e dei suoi
strumenti, che attiene proprio a come le città sono
organizzate, a come le città vengono impegnate e si
producono nella regolazione sociale del sistema delle relazioni,
che deve poter produrre, anziché disagio e conflittualità,
auspicabilmente momenti di coesione, convivenza interculturale
e benessere della comunità.
Occuparsi concretamente del sentimento di insicurezza con
l’obiettivo di aiutare i cittadini a ritrovare serenità
nei luoghi dove vivono e ricostruire prospettive e fiducia
nel futuro, significa mettere in atto da parte delle Istituzioni
un sistema integrato di strumenti e risorse umane. Significa
prestare attenzione agli spazi pubblici, alla qualità
delle abitazioni e dell’arredo urbano nonché adottare
provvedimenti volti a rafforzare le reti sociali e familiari,
il senso di appartenenza e identificazione nei quartieri.
E ancora, assumere decisioni finalizzate all’integrazione
degli insediamenti residenziali nel sistema urbano, promuovere
azioni e progetti diretti all’animazione dei territori e alla
convivenza tra gruppi socio-economici diversi, puntando sulla
collaborazione e sul coinvolgimento dei residenti attivando
partecipazione e dialogo, per rafforzare i legami tra cittadini
e Istituzioni contando anche sulla presenza di Forze dell’ordine
e il sostegno della polizia locale.
La vera centralità delle politiche di sicurezza urbana
non si riferisce indistintamente alle città, grandi
o piccole che siano, ma più propriamente allo spazio
pubblico delle città, alla possibilità per tutti
di poterne fruire liberamente e serenamente. Anche in questa
dimensione dunque, come in quella del rapporto tra sicurezza
pubblica e libertà fondamentali, la sicurezza ha valore
solo se produce maggiore libertà per tutti.
E’ pertanto necessario intraprendere azioni politiche di riappropriazione
del territorio da parte di tutti i cittadini attraverso percorsi
di cittadinanza attiva, di rafforzamento della democrazia,
di valorizzando diritti e doveri dei singoli, avendo come
obiettivo quello di una diffusa crescita di un’idea condivisa
di legalità.
Il diritto alla sicurezza e alla qualità della vita
urbana costituisce una priorità che richiede l’azione
congiunta e sinergica di più livelli istituzionali
attraverso la quale dare vita a modelli capaci di definire
una strategia condivisa di azioni efficaci ai fini della riqualificazione
del tessuto urbano del recupero del degrado ambientale e del
disagio sociale, della prevenzione e del contrasto alla criminalità
comune e organizzata.
Antonio
Barcella
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